Coronavirus: visita presidente Toti a compound Cri al San Martino di Genova

Entro questa settimana pronti 270 posti di bassa e bassissima intensità in strutture territoriali in tutta la Liguria

compound Cri al San Martino di Genova

Genova | “Nel giro di due o tre giorni entrerà in funzione questo compound montato in tempo record dalla nostra Protezione Civile e dalla Croce Rossa, a supporto del pronto soccorso del Policlinico San Martino. Non sono letti aggiuntivi in senso tradizionale, cioè dove ricoveriamo in pianta stabile i pazienti: si tratta di 24 posti letto, che, dedicati a pazienti Covid, servono a garantire maggiore capacità di accoglienza al Pronto soccorso”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che questa mattina ha visitato la tensostruttura della Croce Rossa allestita all’esterno del Pronto Soccorso dell’Ospedale Policlinico San Martino con 24 posti letto completamente attrezzati.


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“I pronto soccorso restano purtroppo la nostra strettoia di accesso al sistema sanitario – ha aggiunto Toti – nonostante gli appelli che continuo a fare di andare al pronto soccorso solo se davvero si è in pericolo serio per la propria salute, altrimenti la rete dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e la medicina del territorio possono supportare, con adeguati protocolli gestiti sempre attraverso questo ospedale, una corretta assistenza domiciliare”.

In merito al lockdown nazionale auspicato dall’Ordine dei medici, il presidente Toti ha aggiunto: “È comprensibile da parte dei medici, che si fanno portavoce di un grido di dolore di tutto il personale sanitario, infermieristico e degli operatori degli ospedali italiani e quelli genovesi e liguri non fanno eccezione, per la preoccupazione e il carico di lavoro di queste settimane. Ma in tutte le valutazioni occorre tenere ben presente tutti i punti di vista, non solamente quello strettamente medico, ma anche quello economico e sociale che deve essere ponderato. Non credo – ha proseguito – che la scelta possa ridursi tra morire di Covid e morire di fame, per sintetizzarla in modo brutale: occorre trovare una serie di misure che siano equilibrate, in modo tale da far calare i pazienti nei nostri ospedali e al tempo stesso non logorare ulteriormente, forse questa volta davvero in modo mortale, un sistema economico che ha già sofferto tantissimo”.

Toti ha poi assicurato l’apertura nei prossimi giorni di ulteriori posti letto all’interno del Padiglione C dell’Ospedale Galliera: “È una soluzione di emergenza, come molte di quelle che stiamo trovando. All’epoca la nave ospedale è costata di meno ed è stata più efficiente ma oggi la nave non c’è e quindi facciamo di necessità virtù, recuperando il padiglione C per una cinquantina di posti letto a bassissima intensità di cura. Non è un’operazione facile come qualcuno dice perché ci sono permessi e agibilità dei vigili del fuoco da verificare, c’è un impianto di gas medicali che non funziona più. La facciamo perché non vogliamo rinunciare a nessuna opportunità. Su questo oggi ci sarà una riunione della nostra Protezione Civile con i vertici dell’ospedale. Superata l’emergenza quel padiglione verrà nuovamente chiuso per i lavori che quell’ospedale, nella sua missione sanitaria, effettuerà insieme all’intera riqualificazione di quell’area”.

Alla visita ha partecipato anche l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone che ha lavorato con la Croce Rossa per l’allestimento della struttura: “Entrerà in funzione da mercoledì e sarà gestita dal personale sanitario del San Martino. Stiamo finendo tutta la parte tecnica degli allacciamenti per i 24 posti letto che – ha spiegato Giampedrone – sono dotati di tutto quello che serve per assistere un paziente nel migliore dei modi. Si tratta di una struttura prettamente sanitaria, quindi diversa da quelle che stiamo gestendo direttamente come Protezione civile all’esterno degli ospedali”. Per quanto riguarda le strutture territoriali attivate o in fase di attivazione da parte della Protezione civile per la bassa e bassissima complessità di cura, Giampedrone ha aggiunto: “Stiamo lavorando per costruire quel supporto che serve per sgravare gli ospedali e consentire il turn over dei posti letto con le dimissioni dei pazienti positivi che, superata la fase acuta della malattia, hanno bisogno di un luogo protetto dove concludere la quarantena. Stiamo lavorando per arrivare, entro questa settimana, ad un piano incrementale di 270 posti letto sparsi su tutto il territorio regionale, da ponente a levante, che verranno messi nella disponibilità del sistema sanitario ligure: la parte dei servizi alla persona farà capo alla Protezione civile regionale mentre l’assistenza sanitaria farà capo alle Asl competenti per territorio. Si tratta in questo caso di posti letto a bassa e bassissima intensità di cura, per pazienti positivi al Covid clinicamente guariti o che comunque hanno un decorso non grave. In questo modo si liberano letti ospedalieri che saranno destinati a pazienti con un quadro clinico più grave”. In particolare, 140 posti letto sono già attivi mentre 130 saranno attivati nelle prossime ore.

Su Genova in particolare “100 posti sono all’interno di una struttura ricettiva vera e propria, un hotel nella zona del Porto Antico – ha spiegato Giampedrone – mentre alla Spezia stiamo realizzando 36 posti vicino al centro della città nell’Istituito dalle Suore Madre Pie, in aggiunta alle due strutture già operative per un totale di una cinquantina di posti nella Asl5. Ci tengo a ribadire – ha concluso Giampedrone – che questi 270 posti garantiscono un equilibrio regionale, sulla base di spostamenti e dimissioni effettuati dai vari ospedali”.