Consiglio regionale, Pd: “Fumata nera per lo sport ligure”

Lo Stadio intitolato Olmo a Celle Ligure

Genova | Sergio Rossetti (Pd) ha presentato oggi in Consiglio Regionale un’interrogazione in cui ha chiesto alla giunta quali azioni assumerà per destinare nuove risorse a favore del mondo dello sport come – ha detto – ha fatto la Regione Lazio. Secondo Rossetti con l’emergenza Covid – 19 le Associazioni e Società sportive sono tra le realtà più duramente colpite e che i tre filoni importanti e da seguire a sostegno al settore sono aiuti a fondo perduto, interventi di sostegno per la ripresa delle attività e liquidità. Il consigliere ha ricordato che la Regione Lazio stanzia 5 milioni di euro per questo settore rimodulando risorse già destinate al settore sportivo prevedendo – ha detto – anche interventi a fondo perduto per sostenere i canoni di locazione. L’assessore allo Sport Ilaria Cavo ha illustrato quanto è stato fatto dalla giunta a sostegno del settore, attivando risorse che sono state progressivamente implementate per soddisfare tutte le richieste giunte alla Regione. Cavo ha ricordato, fra l’altro, che “la Liguria è stata fra le prime regioni ad attivare il fondo rotativo per andare incontro alle esigenze delle associazioni”.

Insoddisfazione per la risposta è stata espressa dai consiglieri del Gruppo Pd in Regione Liguria a margine del Consiglio: “Oggi in aula l’assessore Cavo ha risposto in modo evasivo alla nostra interrogazione, che chiedeva alla Giunta di investire risorse a favore delle attività sportive della nostra regione. Un documento in cui si chiedevano finanziamenti a fondo perduto, utilizzando anche ciò che è stato risparmiato a seguito della cancellazione degli eventi previsti in questi mesi, per aiutare le famiglie meno facoltose o in crisi per il Covid-19 a pagare l’attività sportiva per i propri figli e per gli anziani (attraverso voucher) e per sostenere, al tempo stesso, l’attività degli impianti liguri”. “Ma l’assessore Cavo – dicono i consiglieri – ha preferito rispondere elencando gli interventi messi in atto finora. Alcuni meritori, certo, ma ancora insufficienti, di fronte alle richieste del comparto sportivo. Anche la possibilità di accedere ai finanziamenti di Filse previsti per le aziende – Regione mette a disposizione fino 15 mila euro (solo il 60% di questi soldi sono a fondo perduto) per la sanificazione e le spese per la sicurezza delle persone – non sempre risulta adeguata. Per esempio per un impianto natatorio di medio-grande dimensioni solo l’igienizzazione ha un costo che si aggira intorno ai 30 mila euro. Un altro tema importante è quello dei costi delle concessioni sostenuti nei mesi in cui l’attività sportiva è stata bloccata: si potrebbe pensare a contributi da assegnare ai Comuni per sostenere la riduzione dei canoni, aiutando le attività sportive a non pagare più di quanto sia loro possibile”.