Pesca, Mai: “al via ricerca sperimentale sulla sardella”

Fino al 30 aprile le imbarcazioni autorizzate alla sperimentazione potranno effettuare pescate sperimentali secondo il piano di monitoraggio pluriennale della “sardella” nella GSA9

Stefano Mai
Nella foto: Stefano Mai

Genova | Al via la ricerca sperimentale scientifica sullo stato di salute della sardella (sardina pilchardus) in Liguria. Fino al 30 aprile le imbarcazioni autorizzate alla sperimentazione potranno effettuare pescate sperimentali secondo il piano di monitoraggio pluriennale della “sardella” nella GSA9, trasmesso alla Commissione Europea, redatto da Regione Liguria, in collaborazione con l’Università di Genova, e avvallato dal Ministero delle Politiche Agricole.

“Trattandosi di una ricerca scientifica ai sensi della normativa comunitaria, in questa prima fase sarà possibile effettuare la pesca sperimentale utilizzando un numero massimo di sei imbarcazioni selezionate con apposito bando regionale – spiega l’assessore regionale alla Pesca, Stefano Mai.-. Le barche autorizzate, dislocate nei porti di Genova, Camogli, Sestri Levante, Lerici, Loano e Bordighera, saranno sottoposte a un costante monitoraggio da parte della ricerca scientifica sotto il controllo dell’Autorità Marittima e con il coordinamento dei FLAG – Gruppi di Azione Costiera – liguri”.

“Questa attività di studio, attesa da oltre un decennio dai pescatori liguri, getterà le basi per la presentazione alla Commissione UE di uno specifico “Piano di Gestione” per la pesca della sardella che consentirà alla Regione Liguria di assicurare alle imbarcazioni dedite alla piccola pesca artigianale, un importante sostegno economico volto anche al mantenimento delle tradizioni e della cultura culinaria.  Una misura di aiuto importantissima per i nostri pescatori, che stanno vivendo una crisi congiunturale senza precedenti”. “Il prodotto pescato non potrà essere commercializzato, una parte verrà destinata alle analisi di laboratorio ed il resto devoluto ad enti che erogano servizi sociali, pubbliche assistenze, case di riposo e ospedali. In questo modo, sarà possibile fornire un contributo tangibile alle situazioni di maggiore fragilità sociale, ulteriormente acuite dall’attuale emergenza sanitaria da Covid-19”.

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“È un grandissimo risultato per Regione Liguria e sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto con le associazioni regionali di categoria rappresentanti il comparto ittico (Coldiretti Impresa Pesca, Confcooperative Federcoopesca e Legacoop Dipartimento Pesca), i tre Flag liguri e l’Università di Genova, che ringrazio unitamente ai miei uffici. Un lavoro durato circa 3 anni, nei quali abbiamo avuto costanti contatti con il Ministero e prodotto la documentazione necessaria per avviare la ricerca. Sono molto orgoglioso dell’iniziativa benefica, che vedrà il pesce destinato alle mense delle strutture che gli amministratori locali ci hanno indicato”.

Anche i ricercatori dell’Università di Genova accolgono con soddisfazione la decisione della Direzione Generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura di consentire l’attività di pesca sperimentale per la sardella (forme larvali della Sardina pilchardus). Il programma di campionamento scientifico, atteso per un decennio dai pescatori liguri, avrà il compito di valutare l’intensità dell’impatto che potrebbe essere causato, su questa importante risorsa alieutica, da un’attività di pesca bloccata da norme europee che male si conciliano con le antiche tradizioni liguri. Le informazioni e i dati raccolti nella sperimentazione potranno consentire la stesura di uno specifico “Piano di Gestione” sulla falsa riga di quello già approvato per il rossetto.  “Ci attende una grande sfida, che con lo sforzo da parte di tutti, potrà garantire la valorizzazione di un prodotto che nella sua forma adulta non trova adeguati sbocchi commerciali. Questo prodotto rappresenta la base di molti piatti tipici liguri, oltre che la storia e la cultura legate alle nostre origini marinare”.