Coronavirus Liguria: 34 casi positivi, 5 decessi; il Piano elaborato dalla task force di Alisa

“Sono 34 i casi positivi ad oggi in Liguria. Sono in corso alcune decine di tamponi quindi è possibile che i numeri crescano ancora”; il Piano elaborato dalla task force di Alisa “agisce in due direzioni, per potenziare sia la risposta ospedaliera sia la risposta territoriale”

Coronavirus Toti Regione Liguria

Savona / Genova | Coronavirus: secondo gli ultimi dati ufficiali resi noti oggi, su tutto il territorio nazionale al momento sono 3916 le persone che risultano positive al virus. Le persone guarite sono 523, mentre i pazienti ricoverati con sintomi sono 2394, 462 sono in terapia intensiva, e 1060 si trovano in isolamento domiciliare. Il numero di contagiati nelle singole Regioni è il seguente: Lombardia 2612; Emilia-Romagna 870; Veneto 488; Marche 159; Piemonte 143; Toscana 79; Campania 57; Lazio 54; Liguria 32 (34); Friuli Venezia Giulia 31; Sicilia 24; Puglia 17; Umbria 16; Molise 12; Provincia autonoma di Trento 10; Abruzzo 9; Valle d’Aosta 7; Sardegna 5; Calabria 4; Provincia autonoma di Bolzano 4; Basilicata 3.

LA SITUAZIONE IN LIGURIA. I decessi in Italia risulterebbero essere stati finora sono 197, anche se la conferma aggiornata ci sarà solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso. Oggi in Liguria si è avuto il quinto caso, con la morte di un uomo di 76 anni residente a Sanremo e che era ricoverato nell’ospedale della città. “Sono 34 i casi positivi ad oggi in Liguria. Sono in corso alcune decine di tamponi quindi è possibile che i numeri crescano ancora. Gli ospedalizzati sono 23, mentre 11 sono al domicilio. Le persone in sorveglianza attiva sono 521” (Asl 1: 88; Asl 2: 277; Asl 3: 65; Asl 4: 36; Asl 5: 55) secondo il punto fatto questa sera sull’emergenza coronavirus dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. In merito al paziente deceduto all’ospedale di Sanremo, “Si tratta di un caso randomico di un paziente che non rispondeva alle cure – ha spiegato Toti -. Questo conferma che, per la prima volta, registriamo casi liguri, non collegati ai cluster noti del savonese e dello spezzino e per questo con un quadro epidemiologico molto più complesso da tracciare”. “Per questa ragione – ha proseguito il presidente – anche alla luce dell’espansione del virus in Lombardia e in Piemonte, Siamo una delle prime regioni Ad aver predisposto un piano incrementale, in parte già in atto, per far fronte ad un aumento significativo dei casi che richiedano un ricovero in ospedale. Vogliamo e dobbiamo essere pronti a numeri importanti, perché il contagio ha un andamento esponenziale. Al contempo, stiamo individuando le strutture che utilizzeremo per la sorveglianza attiva di coloro che non possono trascorrere il periodo indicato al proprio domicilio o che vengono dimessi dagli ospedali. Ci prepariamo a gestire picchi di contagio senza andare in affanno ma garantendo cure adeguate a tutti coloro che ne avranno bisogno. Ognuno deve affrontare un piccolo sacrificio ma dobbiamo essere consapevoli che tra coloro che avranno bisogno di cure possono esserci parenti e amici di ciascuno di noi. È evidente che tutto questo durerà per il tempo necessario a gestire l’emergenza per poi tornare alla normalità”.

“Non vorrei assistere a fenomeni spiacevoli: nessuno è immune – prosegue il presidente della Regione – e non ha senso avere paura di un medico o di un infermiere o di un volontario di protezione civile. Quello che cittadini devono temere è il contagio che non si conosce, non quello che si conosce, si cura e si contiene. Ricordandoci sempre che nella stragrande maggioranza dei casi di coronavirus si guarisce”. Alle polemiche sul Piano predisposto dalla task force di Alisa, presidente Toti risponde: “Chi ricopre cariche istituzionali dovrebbe sapere che da queste discendono anche delle responsabilità, tra cui quella di non parlare a vanvera facendo inutili allarmismi. Fare polemiche in questo momento penso sia cosa idiota e da sconsiderati. Gli ospedali torneranno alla loro vocazione non appena questa emergenza sarà superata. Non è detto che ne avremo bisogno ed è per questo che il Piano prevede step incrementali ma – sottolinea Toti – quando e se sarà necessario gli ospedali Evangelico e Micone potranno essere dedicati esclusivamente a questa emergenza. Credo che stiamo adottando scelte precauzionali e assolutamente razionali. Nessun quartiere o presidente di Municipio o esponente di partito politico dovrebbe mettersi a fare polemica per guadagnare un voto o due: lo trovo veramente sconsiderato”.

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PIANO SANITARIO E ISTITUZIONE DEI GRUPPI STRUTTURALI DI ASSISTENZA TERRITORIALE

La vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale ha spiegato che il Piano elaborato dalla task force di Alisa “agisce in due direzioni, per potenziare sia la risposta ospedaliera sia la risposta territoriale”. In particolare, per quanto riguarda gli ospedali “il piano è puntuale e definito – ha sottolineato Viale – ed è stato elaborato per tempo rispetto bisogni potenziali emergenti. Il punto essenziale è che non dobbiamo considerare il singolo reparto o ospedale o la singola Asl ma pensare che tutto il sistema è chiamato a dare risposte ai liguri, a chi vive qui. E, considerata l’età dei liguri, è possibile che avremo bisogno di un numero maggiore di letti nelle terapie intensive e rianimazioni. Noi stiamo lavorando per questo, per garantire una risposta a chi ne avrà bisogno, con un piano che verrà attuato in modo progressivo, mano a mano che prevediamo aumenterà la domanda, sapendo che, una volta superata l’emergenza, il sistema tornerà alla normalità. Le polemiche sono sintomatiche del fatto che, probabilmente, chi le fa non si sta rendendo conto di cosa sta accadendo in Liguria, in Italia e nel mondo”.

Per quanto riguarda invece il potenziamento della risposta territoriale, la vicepresidente Viale ha sottolineato che “il percorso di domiciliazione è strategico e fondamentale. Per questo oggi in Giunta sono stati istituiti presso le Asl i Gruppi Strutturati di Assistenza territoriale (Gsat) dedicati all’emergenza epidemiologica da Covid19. Saranno formati da un medico di continuità assistenziale (guardia medica) e un infermiere per garantire l’assistenza domiciliare sia ai pazienti affetti da coronavirus senza sintomi di rilievo gestiti a domicilio sia ai pazienti dimessi dall’ospedale. Inoltre i Gruppi costituiranno un supporto per l’esecuzione dei tamponi nella fase di diagnosi precoce sui soggetti individuati e segnalati dai Servizi di igiene e prevenzione aziendali, lavorando in sinergia anche con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. “Abbiamo già registrato diverse adesioni – spiega l’assessore Viale – oltre 30 nella Asl3 e una decina nella Asl2. Voglio ringraziare tutto il personale sanitario, non solo coloro che stanno lavorando senza sosta nei nostri ospedali ma anche i professionisti che si stanno mettendo al servizio del sistema, in un momento di emergenza. Sono certa che insieme ce la faremo”.

I NUMERI DEL PIANO SANITARIO

Rianimazione e Terapia intensiva. Step 1: 25 posti dedicati a Covid19 dei 113 esistenti. 88 posti rimangono dedicati all’urgenza e all’elezione non differibile. Step 2: aumento di 22 posti letto per traguardare 125 posti letto complessivi, di cui 65 saranno dedicati a pazienti con covid19.

Media intensità e Malattie Infettive. Step 1: individuata necessità di 99 posti letto dedicati a pazienti con covid19. Step 2: obiettivo 160 posti letto complessivi dedicati. Di cui: 17 all’ospedale di Sanremo (Asl1), 9 all’ospedale di Albenga, 14 all’ospedale di Savona (Asl2), 15 al Sant’Andrea della Spezia (Asl5). Area Metropolitana: 50 all’ospedale Evangelico, 25 al Galliera, 30 all’Ospedale Policlinico San Martino. Step3: obiettivo 250 posti complessivi dedicati. Di cui circa 100 all’ospedale Micone di Sestri Ponente.

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