Jeanneret, dopo vent’anni Boissano vuole sapere la verità

Al posto del Centro d'arte oggi ci sono alloggi e delle opere donate dalla nipote di Le Corbusier, Marie Louise Jeanneret e dai figli Isabelle, Gabrielle e Philippe, non c'è più traccia

Volto punto interrogativo

Savona / Boissano.

A vent’anni di distanza a Boissano in molti si chiedono ancora che fine abbiano fatto le decine di opere d’arte che erano rimaste in donazione del famoso Centro Internazionale di Sperimentazioni Artistiche. Il complesso architettonico, che ospitava prima gli artisti e successivamente gli architetti ospiti di Marie Louise Jeanneret, e in un secondo tempo, di sua figlia Gabrielle, proprio vent’anni or sono venne trasformato in una colossale speculazione edilizia.

La mecenate svizzera aveva ristrutturato negli anni Sessanta un intero borgo abbandonato per trasformarlo in un centro internazionale che, in pochi anni, era diventato uno dei più importanti siti dell’ Arte Contemporanea internazionale. “Fu una operazione assurda- ci spiega un po’ amareggiato Franco Berruti, ex sindaco e grande amico della defunta gallerista ginevrina- Si pensava che l’area fosse trasformata in un Museo intitolato alla Jeanneret che negli anni Settanta aveva contribuito a far conoscere Boissano in tutto il mondo. Ma non fu così: la giunta di allora disattese le convenzioni e le indicazioni che riguardavano la destinazione del complesso architettonico. Fu un iter dannoso all’immagine della nostra comunità. Non solo perchè così si è perso un importante polo culturale, ma anche perché vi è stato un danno patrimoniale per le casse comunali in quanto non si è più avuta traccia di decine di opere d’arte che erano rimaste in donazione al centro che, a fine anni Novanta, erano state stimate del valore di qualche centinaia di milioni di lire”. Insomma al posto del Centro ora ci sono alloggi e delle opere donate dalla nipote di Le Corbusier, Marie Louise Jeanneret e dai figli Isabelle, Gabrielle e Philippe, non c’è più traccia.

“A Boissano – ci racconta Claudio Almanzi, giornalista e per diversi anni segretario di Madame Jeanneret- ogni anno, soprattutto d’estate, venivano organizzati concerti, mostre, balletti, incontri culturali con personaggi illustri dell’ arte e dello spettacolo. Sono stati ospitati artisti emergenti provenienti da tutti i continenti e si sono tenute mostre di altissimo livello su Picasso, Mirò Giacometti, Warhol, Pistoletto, Mario e Marisa Merz, Keizo, Acconci, Freund, Kirili, Otth, Damiano, Mobouleze, Damiano, Quesada e molti altri di livello internazionale”. Proprio in questi giorni alcuni cittadini, memori del glorioso passato del centro, si stanno mobilitando e mettendo in moto per creare un comitato che possa riuscire a far luce su un mistero che dura ormai da vent’anni. Che fine hanno fatto le opere del Centro Internazionale di Sperimentazioni artistiche Marie Louise Jeanneret? (Adalberto Guzzinati)

Advertisements