Riduzione plastica, Rossetti: “Ecofeste, troppo bassi rimborsi e stanziamenti” in Liguria

Savona / Genova. “La Giunta Toti intende occuparsi finalmente della riduzione dell’utilizzo della plastica?” chiede Pippo Rossetti, consigliere regionale del Pd ligure. “Ogni volta che pongo questo quesito – prosegue Rossetti – l’assessore all’Ambiente Giampedrone cita i dati sulla differenziata: ma riciclare non è la stessa cosa di ridurre. Anzi, il riutilizzo della plastica è una conseguenza dell’eccessivo consumo di questo materiale inquinante, che, invece, va assolutamente scoraggiato. Ma su questo tema registro una certa mancanza di sensibilità da parte della Giunta ligure. Lo dimostra il finanziamento stanziato dall’assessore Giampedrone per sostenere le ecofeste: quelle manifestazioni in cui si utilizzano stoviglie biodegradabili”.


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“Le risorse messe a disposizione per quest’anno, infatti, ammontano ad appena 16.900 euro, con un tetto massimo di rimborso, per gli eventi che impiegano posate e piatti plastic free, di 500 euro. La cifra totale, dice l’assessore, è stata parametrata sulle richieste di rimborso pervenute l’anno scorso: poco meno di 17 mila euro, appunto. Ma il problema è il tetto messo a queste richieste: è chiaro che se la Giunta inserisce un massimale di 500 euro sosterrà solo in piccola parte le spese delle ecofeste e quindi la riduzione dell’utilizzo della plastica. Il centrosinistra, che ha ideato il marchio, stanziava 200 mila euro nella passata legislatura e con quei soldi rifondava per intero la spesa per stoviglie plastic free delle iniziative sparse sul territorio, incentivando questa buona pratica. Giampedrone provi a eliminare il tetto e vedrà come le risorse che lui oggi giudica sufficienti si riveleranno del tutto inadeguate”.

“E proprio sul tema dell’eccessivo consumo di plastica, a breve, insieme al collega Garibaldi, presenterò una proposta di legge per consentire ai pescatori liguri di conferire non più come rifiuto personale – cosa che accade oggi – la plastica che rimane impigliata nelle proprie reti. È assurdo che chi ‘pesca plastica’ debba anche smaltirla come se l’avesse prodotta personalmente” conclude Pippo Rossetti.