Savona / Vado Ligure. Il referente locale dell’asociazione “Medicina Democratica”, Maurizio Loschi, fa il punto sulla questione della Centrale TP e delle ultime udienze. «Se la deposizione del Commissario di Polizia dottoressa Monica Bellini nella scorsa udienza aveva consentito di comprendere come, al seguito di una serie di esposti/denunce promossi da cittadini, associazioni ambientali e ordine dei medici, la Procura della Repubblica avesse trovato motivazioni valide e circostanziate tali da spingerla ad avviare un’indagine sulle conseguenze delle emissioni provenienti dalla centrale Tirreno Power di Vado Ligure, l’interrogatorio di oggi al Maresciallo Sciortino ha evidenziato come le indagini dei NOE abbiano constatato molteplici violazioni alle diverse prescrizioni formulate negli anni insieme alle varie autorizzazioni pubbliche rilasciate all’esercizio della Centrale, prescrizioni puntualmente disattese. I punti principali di queste violazioni sono rappresentati da: mancata copertura del parco Carbone; mancata installazione dello SME a camino; mancato avvio delle Campagne di biomonitoraggio; mancate accensioni a metano; utilizzo di olio combustibile denso con percentuale di zolfo maggiore di quella consentita. L’indagine, inoltre, ha verificato anche che la progettazione del gruppo vl6 è sempre rimasta solamente sulla carta».
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«Il fatto che non siano
mai stati effettuati accantonamenti a copertura finanziaria della
costruzione del nuovo gruppo dimostra anche come fosse fondata
l’ipotesi della dottoressa Giorgi, utilizzata nella motivazione del
sequestro degli impianti, e cioè di trovarsi di fronte ad una specie
di “specchietto per le allodole” utile solamente a consentire un
ulteriore utilizzo dei gruppi a Carbone vl3 e vl4 ormai obsoleti e
che senza questa prospettiva avrebbero dovuto essere chiusi
immediatamente.
Una tabella prodotta dai Pubblici Ministeri nel
dibattimento, infine, ha illustrato come le direttive nazionali e
internazionali abbiano progressivamente ridotto i limiti emissivi per
SO2 NOx e polveri dimostrando quindi come nel tempo la presenza della
centrale e le sue emissioni siano state oltremisura nocive per i
cittadini e per l’ambiente, questo al di là di qualsiasi futura
conclusione dell’attuale procedimento e, quindi, come lo stop imposto
dal sequestro ai gruppi a carbone obsoleti sia stato assolutamente
giustificato ai fini della tutela della salute pubblica e
dell’ambiente» conclude la nota di Medicina Democratica.