Caccia in Liguria, Enpa: “la Regione adotta sempre calendari venatori e leggi favorevoli ai cacciatori”

Savona / Genova. La giunta regionale ligure ha permesso la caccia nella stagione riproduttiva degli animali selvatici, accusa l’Enpa savonese, «in palese violazione delle norme nazionali ed europee e contro il parere dell’ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale). La prova vivente di questa ennesima grave scorrettezza in materia di caccia e protezione della natura è un esserino di pochi grammi che i volontari della Protezione Animali savonese hanno recuperato ieri ad Alassio; è un merlo di circa 15 giorni d’età, che zampettava affamatissimo in via Dante e che ora viene alimentato, con grande impegno e fatica, diverse volte al giorno, dai sempre troppo pochi volontari dell’associazione; la cronologia della sua breve vita, sommando a ritroso l’età, i 12-15 giorni di incubazione delle uova, la loro deposizione, la costruzione del nido, l’accoppiamento ed il corteggiamento, dimostra che la stagione amorosa dei genitori è iniziata a metà gennaio, con la caccia rimasta aperta fino al 10 febbraio ad altre specie (quella al merlo si è chiusa il 31 dicembre) e quindi con grave ed illecito disturbo all’intera fauna selvatica».

Enpa ricorda che «è purtroppo abitudine, sia dei governi liguri di centrodestra come l’attuale, sia di quelli di centrosinistra, adottare calendari venatori e leggi favorevoli ai cacciatori, che vengono spesso in parte annullate dalla giustizia amministrativa e costituzionale, dopo aver però fatto gravi danni all’ambiente ed agli animali, senza che nessuno paghi; alcuni articoli dell’ultima leggina pro caccia&pesca di modifica alle già pessime norme regionali, approvata a fine 2018 da tutti i partiti in consiglio regionale, escluso il Movimento 5 Stelle, sono stati impugnati davanti alla Corte Costituzionale nei giorni scorsi dal governo nazionale, su impulso del ministro dell’Ambiente e sollecitazione di Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf.»