Il Consiglio regionale ha approvato oggi con 16 voti a favore (maggioranza di centro destra) , 7 contrari (Mov5Stelle, Rete a Sinistra &liberaMente Liguria) e 6 astenuti (Pd) il Disegno di legge 186 Variazione al Bilancio della Regione Liguria per gli anni finanziari 2018-2020.
La prima legge di variazione al Bilancio 2018-2020 apporta alcune variazioni che, grazie al ricorso all’indebitamento, a nuove risorse vincolate e all’applicazione dell’avanzo di amministrazione, consentono di realizzare nuovi investimenti sul territorio regionale.
La manovra effettiva complessiva vale quasi 71 milioni, derivanti dal ricorso a nuovo debito per 35,5 milioni di euro, da entrate di natura vincolata (circa 25 milioni) oltre che dall’applicazione di avanzo vincolato (circa 10 milioni), nel rispetto degli obiettivi di pareggio imposti al bilancio regionale dai vincoli di finanza pubblica per l’esercizio 2018.
Le principali voci di spesa riguardano: 3 milioni di euro per l’acquisto di beni immobili (è in corso la valutazione dell’acquisto della sede dell’Università di Imperia); 1 milione di euro per progetti integrati per la sicurezza; 6,5 milioni di euro per la realizzazione di nuovi progetti strategici digitali; 1,5 milioni di euro per la riqualificazione dei Parchi di Genova Nervi; 7,6 milioni di euro per interventi di riqualificazione urbana del comune di La Spezia; 400 migliaia di euro per la realizzazione di un edificio da destinarsi a sede della protezione civile nel comune di Portovenere; 10 milioni di euro per la realizzazione del Polo universitario di ingegneria presso il parco scientifico e tecnologico di Genova-Erzelli; 1,7 milioni per interventi di difesa del suolo; 1,5 milioni di euro per interventi di risanamento della qualità dell’aria; 2,3 milioni di euro per interventi a seguito di calamità naturali.
Durante le operazioni di voto sono stati respinti alcuni emendamenti della minoranza e approvate alcune modifiche presentate dalla giunta.
GLI INTERVENTI IN AULA
Luca Garibaldi (Pd) ha sottolineato: «Anche quest’anno Regione Liguria ricorre all’indebitamento, che sembra essere divenuto il modus operandi della Giunta per quanto riguarda le politiche di investimento». Secondo Garibaldi l’indebitamento rischia di irrigidire il bilancio regionale con un incremento delle spese per interessi. Il consigliere, inoltre, ha rilevato: «Alla fine del primo anno dalla nascita del Fondo Strategico, questa variazione ci consente di fare un primo bilancio su come tale strumento, nato per intervenire su scelte di rilevanza per lo sviluppo della Regione, abbia assunto caratteristiche differenti». Il consigliere ha criticato il fatto che la richiesta di ricostituzione del Fondo Strategico è avvenuta senza che la Giunta abbia mai presentato la specifica relazione annuale al Consiglio Regionale. «Crescono, inoltre, gli interventi di natura discrezionale da parte della Giunta a scapito dei fondi rotativi e delle altre misure, che meglio sviluppano le progettualità del territorio». Secondo Garibaldi, inoltre, nel 2017, il funzionamento del Fondo Strategico Regionale non sarebbe coerente a quanto previsto dalla legge e ha ricordato che è stato richiesto un chiarimento sulle modalità con cui il Comitato di Indirizzo del Fondo individua le priorità e gli interventi finanziabili. «I poteri assegnati al Comitato sembrano eccedere quelli previsti. Il Consiglio Regionale – ha concluso – deve aver la possibilità di valutare come sono state utilizzate le precedenti risorse, i risultati e i futuri utilizzi del Fondo, che non può divenire uno strumento finalizzato a interventi su singole porzioni del territorio regionali, scelti nella totale discrezionalità, utilizzando anche l’indebitamento, e senza la tensione “strategica” per cui è nato».
Fabio Tosi (Movimento 5 Stelle) nella sua relazione di minoranza ha criticato il provvedimento sottolineando che dopo aver acceso il mutuo per l’acquisto della sede di piazza di Ferrari, «la Giunta vuole ulteriormente indebitare la Regione Liguria per realizzare opere che non sono nemmeno in fase di progettazione preliminare. Ci chiediamo – ha aggiunto – quali vantaggi possa portare questa nuova variazione per il nostro territorio. Per il momento resta il fatto che i cittadini dovranno sostenere una nuova spesa». Il consigliere, in particolare, ha rimarcato che ci sarà l’apertura di mutui o di altre forme di indebitamento per 35 milioni di euro, che saranno spalmati presumibilmente in 20 anni: «La giunta regala l’ennesimo puffo ai cittadini liguri» ha ironizzato Tosi, insistendo sul fatto che si vogliono finanziare progetti che «risultano di massima. Altra cosa sono – ha ribadito – sono i progetti preliminari e definitivi». Il consigliere ha, quindi, insistito sulla necessità di fare chiarezza sugli interventi in programma, contenuti in un elenco. Tosi ha poi criticato il cattivo utilizzo dei fondi europei: «Siamo – ha detto – in continuo deficit dal punto di vista occupazionale».
Gianni Pastorino (rete a sinistra & liberaMENTE Liguria) è intervenuto nel dibattito e ha ribadito la necessità che i fondi regionali siano distribuiti con omogeneità e progettualità adeguate su tutto il territorio ligure e ha avanzato perplessità sul ricorso all’indebitamento, che rischia di gravare sulle nuove generazioni attraverso un incremento della pressione fiscale nei prossimi anni.
Andrea Melis (Mov5Stelle) si è dichiarato non contrario all’indebitamento in termini assoluti ma non ne condivide la ratio se applicata a progetti – ha detto – vaghi e non circostanziati come avverrebbe in questa manovra. Secondo il consigliere, quindi, il Fondo strategico in questa circostanza viene utilizzato male e rischia di non raggiungere risultati concreti.
Giovanni Lunardon (Pd) ha rilevato: «Da un po’ di tempo assistiamo al ricorso sistematico all’indebitamento: si tratta di una china che va governata con attenzione e che può rappresentare una fragilità del sistema. Si sta solo rallentando il momento in cui qualcuno dovrà pagare». Lunardon si è poi soffermato sul Fondo strategico regionale dove c’è «una governance poco trasparente». Secondo il consigliere, inoltre, «non c’è nessun ruolo attribuito al Consiglio regionale».
Marco De Ferrari (Mov5Stelle) ha ribadito che gli indebitamenti previsti nella variazione di bilancio «ricadranno sulle spalle dei cittadini liguri». In particolare ha criticato i fondi per il trasferimento della facoltà di Ingegneria a Erzelli, dove non ci sarebbero adeguate infrastrutture di collegamento per accogliere oltre 5 mila studenti, e le risorse aggiuntive destinate ai parchi di Nervi dove non esisterebbe un piano adeguato per la mobilità in vista di Euroflora.
Alice Salvatore (Movimento 5 Stelle) ha chiesto il ritiro del provvedimento perché andrebbe incontro ad una potenziale impugnazione. Il consigliere ha evidenziato: «Siamo di fronte ad una procedura non completamente regolare», in quanto – ha aggiunto – in caso di variazione «la missione di imputazione deve essere resa nota e chiara». E questo, a suo avviso, non accade in questo caso.
Francesco Battistini (Rete a sinistra & liberamente Liguria) è intervenuto per presentare un ordine del giorno, messo in votazione al termine del dibattito, ribadendo l’importanza di garantire la sicurezza degli edifici scolastici grazie ad un fondo ad hoc.
Il presidente della giunta regionale con delega al bilancio Giovanni Toti ha replicato che il Fondo strategico è istituito per andare incontro a richieste di altra natura legate, fra l’altro, allo sviluppo delle aree urbane e alla rete infrastrutturale mentre per l’edilizia scolastica esistono altri fondi e, dunque, sarebbe una forzatura prevedere risorse per questo settore nel Fondo.