Respinta la richiesta di dimissioni del commissario straordinario di ALiSa; gli strali della minoranza

In Consiglio regionale oggi pomeriggio con 15 voti favorevoli e 16 contrari (maggioranza di centro destra) è stato respinto l’ordine del giorno sottoscritto dal gruppo Pd, con il quale si chiedeva alla giunta di rimuovere Valter  Locatelli dall’incarico di commissario straordinario di ALiSa. Nel documento si sosteneva, tra l’altro, che l’azione del commissario “sarebbe stata caratterizzata fino ad oggi dalla mancanza di un’adeguata azione preventiva”. Prima del voto, l’assessore alla sanità Sonia Viale ha espresso parere contrario.

In mattinata l’assessore Viale aveva anche replicato alle critiche mosse dai consiglieri di minoranza nel Consiglio di martedì scorso sullo stato “disastroso” dei pronto soccorso liguri. L’assessore alla Sanità ha dichiarato che i problemi sollevati dai consiglieri si sono rivelati privi di fondamento e derivano da una disinformazione. L’assessore ha fatto riferimento, in particolare, alla situazione dei reparti di pronto soccorso degli ospedali genovesi di Villa Scassi e San Martino. Viale ha replicato che, rispetto all’anno precedente, il numero di barelle nei corridoi del pronto soccorso è sensibilmente diminuito: erano 60 mentre quest’anno non sono state superate le 25 unità. Viale ha sottolineato che a dicembre e gennaio c’è stato un picco influenzale elevato e imprevisto in tutte le regioni, ma ha specificato che già a partire del mese di ottobre si sono svolti una serie di incontri tecnici del Dipartimento interaziendale in cui sono state messe a punto le strategie per affrontare l’emergenza: l’assessore ha messo a disposizione dei consiglieri i relativi atti. L’assessore Viale ha condannato ogni forma di allarmismo in campo sanitariosistenendoche il sistema sanitario ha avuto importanti miglioramenti in questi due anni e ha respinto tutte le critiche ricevute dalla minoranza.

I Commenti dei consiglieri e dei gruppi consiliari

Gianni Pastorino e Francesco Battistini, Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria — «Capisco, ma non condivido, l’accorata difesa dell’assessore Viale. Ma la questione è diversa: non è possibile tenere in carica un commissario straordinario solo perché non può essere nominato direttore generale – dichiara il capogruppo
di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino -. Il centrodestra ha scelto di creare A.li.sa: una sovrastruttura rispetto alle 5 ASL esistenti, che costa centinaia di migliaia di Euro in più solo in incarichi dirigenziali. Dulcis in fundo, viene messa a capo di A.li.sa una persona che non può essere nominata direttore  generale per raggiunti limiti di età. In definitiva: hanno fatto le loro scelte, ora trovino qualcuno che abbia i titoli per dirigerla».

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«Richiesta giusta. Pensiamo che in una regione con 1,5 milioni di abitanti non possano esistere addirittura 6 aziende sanitarie, l’ultima delle quali introdotta da questa giunta con Alisa. Forse per creare nuovi posti dirigenziali? – fa eco il consigliere regionale Francesco Battistini -. Di sicuro oggi ci ritroviamo con un commissario straordinario, ennesima nomina lombarda, che è stato rinnovato in quel ruolo perché non ha i requisiti per poter ricoprire a carica di direttore generale». «Gli aspetti singolari sono due: una nuova azienda sanitaria nata commissariata, un consiglio di direzione che oltre al commissario prevede 3 direttori. Siamo in un regime di promiscuità, dal momento ce un commissario dovrebbe assumere su di sé tutti i ruoli apicali – conclude Battistini -. L’assessore Viale smetta di aggredire le opposizioni, accusandole di fare battaglie ad personam: l’oggetto della critica non è il dottor Locatelli, ma il ruolo che ricopre in un sistema organizzativo sclerotizzato e che mostra fin troppe criticità».

Raffaella Paita, capogruppo Pd in Regione Liguria — «La destra sostiene che la sanità ligure vada a gonfie vele. Ma i cittadini sanno bene che non è così. Anzi, da due anni e mezzo la situazione sta precipitando ogni giorno di più e lo dimostrano le lunghe code ai pronto soccorso, le liste d’attesa infinite e alcuni casi eclatanti come quello del nuovo ospedale della Spezia. Per il Felettino, infatti, la Giunta ligure precedente aveva trovato i soldi (dallo Stato) e appaltato i lavori. Ma quel cantiere è fermo da mesi, senza che Toti e la sua maggioranza siano in grado di fare qualcosa per risolvere questa gravissima situazione di impasse. Da un mese, per esempio, la Giunta deve nominare il nuovo amministratore di Ira, la stazione appaltante dei lavori, ma non lo fa. E poi c’è il servizio di spostamento dei pazienti tra i padiglioni del Sant’Andrea, su cui l’assessore Viale continua a dare la colpa a chi l’ha preceduta. A parte il fatto che alcuni dirigenti dell’Asl 5 sono stati riconfermati da questa maggioranza, trovo davvero assurdo che dopo due anni e mezzo di governo regionale si continui a scaricare la colpa su chi c’era prima. Dopo 1000 giorni non è più possibile giocare allo scaricabarile. La realtà è che questa destra sta smantellando la sanità pubblica. Finirà che i ricchi potranno curarsi pagando di tasca propria e i poveri dovranno accontentarsi di servizi scadenti. Una dimostrazione lampante di questo declino è al congestione dei pronto soccorso: ogni giorno ormai il personale fatica a far fronte agli accessi, viste le forti carenze in organico. Servono maggiori investimenti per garantire una sanità di qualità ai cittadini e soprattutto alle fasce più deboli.»

Alice Salvatore, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria — «La situazione della sanità ligure è disastrosa e sotto gli occhi di tutti, lo dimostrano gli ingorghi nei pronto soccorso che non possono erogare nemmeno i servizi sanitari basici, e anche fuori dal periodo di massimo accesso delle vacanze natalizie. Lo dimostra il malcontento e il disagio diffuso tra gli operatori sanitari, gli infermieri e i medici, le cui istanze sono rimaste totalmente inascoltate per oltre due anni e mezzo! Non c’è una turnazione adeguata del personale, non c’è turnover perché non esistono progetti per nuovi concorsi pubblici, per nuove assunzioni, anche se il personale è sotto organico, e non riesce a erogare i servizi necessari.»

«Ma, oltre a queste logiche considerazioni, tratte dalla fotografia della situazione reale della sanità in Liguria, ci sono elementi circostanziali per cui Walter Locatelli non doveva nemmeno essere nominato per l’incarico che riveste. Ancora oggi abbiamo un “Commissario Straordinario”, anziché un Direttore Generale di AliSa, solo perché Locatelli non può essere nominato tale per ragioni anagrafiche: è troppo anziano per quel ruolo, allora viene cucito su misura per lui questo titolo assurdo di Commissario Straordinario, e di straordinario abbiamo visto che non c’è proprio nulla.»

«Non solo, Locatelli ha già dimostrato la sua incapacità quando era Direttore Amministrativo della ASL lombarda da cui proviene: era riuscito persino a svendere per 25 milioni un immobile della ASL che ne valeva assai di più; e infatti poco dopo i successivi compratori l’hanno rivenduto con un sovrapprezzo di oltre 15 milioni: sicuramente Locatelli non andava premiato con un altro incarico da 300mila euro l’anno in Liguria! Sicuramente in Liguria abbiamo figure illustri, che potrebbero ricoprire con grande dignità questo ruolo.»

«Locatelli va allontanato senza se e senza ma, non abbiamo bisogno di lombardi incompetenti che non si sa bene per quale ragione l’assessore Viale e il Presidente Toti si ostinano a tutelare nonostante l’ovvio e manifesto disastro gestionale. AliSa non sa gestire le cinque ASL liguri, è solo un costo aggiuntivo a carico dei contribuenti: Viale e Toti devono rendere conto alla cittadinanza.»