Adolescenti, sofferenza e disagio psicosociale

SavonaAdolescenti, sofferenza e disagio psicosociale. La festa in musica in programma il 4 aprile a Villa Frascaroli oltre a rappresentare un momento di incontro piacevole, vuole anche essere una riflessione su un’esperienza unica nella Regione Liguria che cerca di rispondere alla sofferenza degli adolescenti che vivono nella nostra provincia: 22.000 persone tra i 14/24 anni, l’8% della popolazione.


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Ecco alcuni dati per valutare meglio cosa succede in questa fascia d’età: nel 2016 nei reparti di psichiatria del San Paolo, di riabilitazione psichiatrica e nel centro disturbi dell’alimentazione al Santa Corona, vi sono stati 148 ricoveri, che hanno coinvolto 106 ragazzi e ragazze: tra questi troviamo 40 minori di 18 anni.
I centri di salute mentale di Albenga, Finale, Savona e Carcare nel 2016 hanno preso in carico 244 pazienti tra i 14 e 24 anni, con 44 minori e 133 nuovi pazienti.
Quindi quel 8% della popolazione adolescente nel savonese, purtroppo, corrisponde al 8% dei ricoveri nel solo reparto di psichiatria a Savona ed al 7,5% delle persone in carico ai servizi della psichiatria territoriale.

Il Dott. Valenti, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di ASL 2 Savonese, da sempre impegnato ad aiutare i giovani in difficoltà, chiarisce alcuni aspetti di questa situazione:
“I dati di attività delle nostre Strutture confermano la scelta di prendere in cura ragazzi e ragazze dai 14 anni, creare equipe per gli adolescenti in ogni sede territoriale, lavorare in rete con gli altri servizi sanitari e sociali per intercettare le richieste di questa fascia di età, ed aprire un centro diurno come Villa Frascaroli, frequentato nel 2016 da 47 adolescenti con 15 sotto i 18 anni.”

Dal punto di vista clinico cosa potete dedurre dalla vostra esperienza di professionisti ogni giorno impegnati su questo campo così delicato?
“Abbiamo oggi la certezza, sostenuta da solidi studi epidemiologici, che quasi tutti i disturbi, soprattutto quelli cosiddetti gravi, insorgono, spesso in modo sfumato ma progressivo, in giovane e giovanissima età (indicativamente 14 – 24 anni), ma vengono riconosciuti come tali e affrontati in fasi avanzate, con sintomi ormai stabilizzati e con danni spesso irreversibili. Quando giungono al trattamento, i giovani pazienti hanno interrotto il percorso di formazione scolastica e professionale, patiscono non di rado una compromissione della personale rete sociale con riduzione e deterioramento delle amicizie e frequente isolamento sentimentale, hanno in taluni casi iniziato percorsi di socializzazione deviante, andando incontro a violazioni delle norme di legge, hanno iniziato il consumo di sostanze psicoattive e manifestano le conseguenze negative dell’abuso di sostanze.”

Come bisogna comportarsi in questi casi?
“Soltanto nelle fasi iniziali, quando la malattia è ancora plastica e il processo di disabilità e deterioramento appena avviato, è possibile contrastare e spesso prevenire le conseguenze della sua insorgenza, mediante l’individuazione e l’intervento precoce, preservando e migliorando il funzionamento psicologico e sociale dei giovani e il loro progetto di vita. Ne consegue che il futuro della salute mentale deve essere affidato in larga misura ad un orientamento preventivo, individuabile nel quadro clinico-operativo definito dall’espressione “intervento precoce”. Tale orientamento consiste nel cogliere tempestivamente e precocemente le prime manifestazioni e i primi fattori e segnali di rischio o di malattia, modulando risposte efficaci e tecnicamente corrette.”

“In questa cornice, fin da subito è possibile procedere individuando aree cliniche specifiche, rivolte ai giovani con il concorso di competenze tecniche provenienti dalla Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e dalla Psichiatria degli Adulti nonché con la collaborazione di aree istituzionali (ad esempio la Scuola e i MMG) e di volontariato esistenti sul territorio (in particolare le associazioni dei familiari come l’ ALFAPP).”

“L’Open Day del 4 aprile vuole rappresentare un momento di riflessione sul nostro lavoro, sulla nostra attività ma anche un momento di festa e di incontro piacevole; per questa ragione abbiamo invitato il gruppo B3 LIVE BAND con Francesco e Giovanni Bellia e Massimo Broccardo che porteranno la loro musica. A loro, un sentito ringraziamento per aver accettato di essere con noi in questo giorno” conclude il Dott. Valenti.