Liguria, prorogata di un anno la legge sulle sale da gioco

Il Consiglio regionale ha approvato con 16 voti a favore (maggioranza) e 13 contrari (minoranza) il disegno di legge 127 relativo alla “Soppressione del comitato tecnico regionale per il territorio e disposizioni normative di adeguamento. Il provvedimento prevede, dunque, la soppressione del Comitato tecnico regionale per il territorio, che era stato istituito dalla legge regionale n.11 del 1999 e s.m.. Il Comitato era articolato in tre sezioni relative a tre ambiti di competenza diversi: urbanistica, VIA e VAS, ed era composto da dirigenti regionali e da esperti esterni indicati dalla giunta. In seguito alla soppressione del Comitato nell’istruttoria delle singole pratiche  potrà essere indetta una Conferenza di servizi  istruttoria che, per acquisire contributi scientifici, si potrà avvalere anche di esperti esterni  indicati dagli ordini professionali.
Approvato con 16 voti a favore maggioranza e 13 contrari (minoranza) un emendamento della giunta che proroga al maggio 2018 l’applicazione della legge numero 17 del 30 aprile 2012 “Disciplina delle sale da gioco” che nel testo originale sarebbe entrata in vigore nel maggio prossimo. L’emendamento contiene un subemendamento, presentato dal gruppo Movimento 5Stelle che chiede l’istituzione entro il mese di aprile di un tavolo di lavoro relativo al contrasto alla ludopatia.
È stato approvato un emendamento proposto da Andrea Costa (Gruppo Misto-Liguria Popolare), presidente della commissione Territorio Ambiente ,in virtù del quale si evita lo stop a cantieri già avviati ed autorizzati, che sarebbe potuto scattare a seguito della nuova classificazione  sismica del territorio  ligure, deliberata dalla giunta in adeguamento alle normative nazionali. A seguito della nuova mappatura , infatti, i cantieri avviati e autorizzati avrebbero dovuto fermarsi per ripercorrere tutto l’iter autorizzativo comprovante la loro conformità. Secondo quanto spiegato da Costa,  a seguito dell’emendamento, «se l’opera è conforme alla nuova mappatura, sarà sufficiente la dichiarazione in tal senso  da parte  del tecnico responsabile» senza procedere ad un nuovo iter autorizzativo e senza stop.
Approvato un emendamento tecnico della giunta e alcuni emendamenti del Pd , uno dei quali è teso a garantire ulteriormente la presenza del rappresentante degli ordini professionali in seno alla Conferenza dei Servizi .

Buona parte del dibattito si è sviluppato sul primo emendamento presentato dalla giunta sulla proroga alla legge numero 17 del 2012 sulle sale da gioco.

Fabio Tosi (Mov5Stelle) è intervenuto sull’emendamento. «Occorreva fare un altro percorso per non scatenare questo tourbillon. Questo emendamento – ha detto – è una chiara marchetta elettorale per le elezioni di Genova». Tosi ha elencato le iniziative assunte in passato dalla Lega Nord Liguria-Salvini a livello nazionale e locale contro le slot machine. «Le slot si mangiano i risparmi della povera gente – ha aggiunto – che cerca un riscatto, che dovrebbe essere la società a fornire e sono, inoltre un binario per la criminalità». Tosi, quindi, ha rilevato che solo una parte dei venditori di tabacchi sarebbero favorevoli alla proroga e ha smentito che la legge regionale numero 17 riguardi anche lottomatica e Sisal, cioè i giochi gestiti dallo Stato. Tosi, infine, ha annunciato la presentazione di un emendamento, poi accolto dal Consiglio, che prevede che entro questo mese sia aperto un tavolo di lavoro su questo tema.

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Claudio Muzio (FI) ha premesso che, per quanto riguarda il gioco, la competenza della Regione è sugli effetti sociali  che il fenomeno produce. E – ha – puntualizzato – si tratta di un fenomeno complesso su cui c’è «una grossa ipocrisia» e ha ricordato le cospicue entrate che dal gioco derivano allo Stato. Muzio ha quindi spiegato che in questi cinque anni, da quando è stata varata la legge, molte situazioni sono cambiate: «All’epoca, ad esempio, non c’era il forte utilizzo dello smartphone» sottolineando che oggi da un telefono portatile si può anche giocare online. Sono quindi necessarie, a suo avviso, riflessioni più approfondite, anche perché l’entrata in vigore ora della legge provocherebbe la perdita di lavoro per molte persone. Il consigliere ha aggiunto che in questi anni non si è agito  per “accompagnare” l’entrata in vigore della legge ed è necessaria una proroga di un anno, che non corrisponde – ha puntualizzato  – all’abrogazione della legge in vigore, ma è utile proprio «per calibrare gli effetti della legge». Muzio si è detto disponibile a partecipare al tavolo di lavoro proposto anche da Tosi «per affrontare il fenomeno in maniera seria» e cercare di contrastare la ludopatia e ha avanzato, infine, alcune proposte tra cui l’istituzione di una tessera per i giocatori e misure per vigilare che i minorenni non possano accedere al gioco.

Raffaella Paita (Pd) ha accusato l’attuale giunta di non avere avviato interventi efficaci per il sostegno delle attività commerciali colpite dalla crisi. «E’ umiliante far passare l’idea che con il mantenimento delle slot si consentirà di uscire dalle difficoltà economiche quando – ha detto – la Regione in due anni non è riuscita a mettere in campo strumenti e investimenti adeguati e il problema, dunque, si porra ancora. È esplicito – ha aggiunto – il tentativo di strumentalizzare la questione». Paita ha, quindi, annunciato il voto contrario del gruppo all’emendamento che proroga l’applicazione della legge: «Voto contrario perché questa legge è giusta e, se vogliamo che sia applicabile, dobbiamo dare una mano alla categoria, ma provando a tenere fermi i principi della norma perchè anche chi è rimasto vittima della ludopatia subisce conseguenze da un punto di vista economico e sociale e noi siamo qui per tutelare gli uni e agli altri e non per illudere una categoria economica che un rinvio possa aiutarla». Paita, infine, ha criticato il fatto che, per approvare l’emendamento sul gioco d’azzardo, la seduta sia stata convocata sabato provocando – ha detto – una spesa aggiuntiva per il Consiglio di 10 mila euro.

Sergio Rossetti (Pd) ha dichiarato: «Con la proroga diamo un colpo ad una legge che era stata ampiamente condivisa. Ricordo in aula che il Pdl presentò nell’aprile 2012 una proposta di legge di contrasto al gioco d’azzardo, che aveva come primo firmatario Matteo Rosso e c’era anche la firma di Marco Scajola». Rossetti, quindi, ha accusato la giunta di non avere trovato in questi ultimi due anni sistemi per affrontare il problema della riduzione di introiti per gli esercenti, che sarebbe derivata dall’applicazione della legge. Secondo il consigliere l’assessore al commercio Edoardo Rixi avrebbe dovuto aprire un tavolo di crisi del settore: «Con un colpo di spugna oggi l’applicazione della legge passa da cinque a sei anni. Speravate – ha detto rivolgendosi alla giunta – che la Conferenza Stato Regioni vi risolvesse i problemi non assumendovi responsabilità, ma in quella sede non si è trovato accordo e oggi ci troviamo in “zona cesarini” a prendere una decisione che poteva essere mediata. Oggi – ha concluso – non possiamo sostenere la cancellazione di una norma che allora era stata condivisa»..

Marco De Ferrari (Movimento 5 Stelle)  ha rimarcato che, in seguito all’emendamento relativo al gioco «l’azzardo potrà dilagare incontrastato, ancora almeno per un anno». Ha aggiunto: «Rixi e Toti concedono una deroga per la voce più devastante della nostra società». Il consigliere ha quindi ricordato i dati allarmanti relativi alla ludopatia in Liguria, evidenziando che il gioco distrugge le famiglie ed «i  soldi gettati nelle macchinette vengono sottratti all’economia reale» e ha sottolineato che la maggioranza aveva due anni di tempo per decidere cosa fare. «La maggioranza – ha detto – invece di togliere linfa a questa piaga, la alimenta». De Ferrari ha ribadito che il suo gruppo è «fermamente  contrario a questo atteggiamento».
Angelo Vaccarezza (FI) ha definito il dibattito «surreale». Il consigliere ha ricordato che la legge, varata nel 2012, sarebbe stata applicata solo cinque anni dopo «scaricando l’onere di farsi carico del provvedimento in questa legislatura». Vaccarezza ha assicurato che questa amministrazione darà una risposta al problema e ha auspicato l’apertura di un tavolo in cui tutti i protagonisti di questo tema si confrontino in buona fede e con spirito costruttivo. «Noi vogliamo affrontare il problema e risolverlo – ha detto – e sono convinto che faremo una buona legge che sarà più efficace di una legge fatta nel 2012 ma applicata nel 2017. Noi dobbiamo avvitare i bulloni di una macchina sgangherata tutelando sia il lavoro che la salute e darà risultati sul territorio» in modo da arginare – ha concluso – anche la piaga del gioco illegale.

Lilli Lauro (Lista Giovanni Toti Liguria) ha replicato alla minoranza: «Voi volete scaricare le responsabilità della salute sulla maggioranza mentre la maggioranza sta lavorando per far partire i tavoli che voi ostacolate. Questa regione e dovrà essere la regione polare per avere un rapporto di equità fra lavoro e salute». Lauro ha sottolineato che la ludopatia colpisce intere famiglie: «Siamo consapevoli – ha concluso – che siamo qui non per essere buoni, ma essere giusti, per essere vicini alle famiglie con malati di ludopatia, ma anche vicini ai commercianti che, con l’applicazione della legge, rischiano di perdere introiti e lavoro. Chiedo, quindi , di lavorare in commissione su questo tema».
Alessandro Piana (Lega Nord Liguria-Salvini) ha ribadito che la maggioranza non intende incentivare il gioco d’azzardo: «In realtà occorre creare strumenti che non creino conseguenze negative sul piano sociale e occupazionale». Piana ha rilevato che esistono migliaia di concessioni attorno a cui ruota un importante settore economico che dà occupazione e produce utili: «Noi non ignoriamo i problemi sociali della dipendenza dal gioco per questo è necessario sedersi ad un tavolo perché solo attraverso un confronto si trovano le soluzioni per sconfiggere le ludopatie». Il consigliere ha rilevato anche la necessità di interventi normativi adeguati anche da parte dei Comuni «per avviare un percorso omogeneo e dare una risposta reale al problema».

Giovanni Barbagallo (Pd) ha rilevato che, rispetto ad altri giochi gestiti direttamente dallo Stato (Sisal, Superenalottto ecc) il gioco attraverso le slot rappresenta «un meccanismo infernale che porta a giocare sempre e colpisce le fasce più deboli le quali subiscono questa dipendenza, cercando un effimero soddisfacimento che non troveranno mai». Il consigliere ha accusato la giunta di non avere affrontato il problema del gioco d’azzardo nei primi due anni di legislatura.

Alice Salvatore (Mov5Stelle) ha invitato a affrontare il problema globalmente rilevando che sul tema del gioco d’azzardo esistono 4 parti in causa: i gestori delle slot machine, gli esercizi commerciali, tutta la cittadinanza e la giunta regionale. Salvatore ha rilevato che in Liguria esistono 25 mila persone colpite da ludopatia e che ogni anno vengono spesi in Liguria nel gioco d’azzardo 1,2 miliardi: secondo il consigliere, se questa cifra fosse liberata dal gioco, potrebbe accrescere l’economia. «Noi oggi stiamo parlando di una proroga di una legge varata nel 2012 e il governo regionale ha avuto due anni per ragionare su questo argomento». Secondo il consigliere, quindi, «i gestori e gli esercizi commerciali vengono strumentalizzati perché viene posto un problema occupazionale quando si tratta in realtà di un problema di salute. Il problema occupazionale e economico va risolto – ha aggiunto – in altra maniera guardando alla questione nel complesso e riferendosi a tutta la cittadinanza». Secondo la Salvatore, infatti, la Regione avrebbe dovuto attuare sgravi fiscali e agevolare lo sviluppo di attività alternative per gli esercenti.

Andrea Melis (Mov5Stelle) ha ricordato di avere già posto il problema della ludopatia alla giunta attuale attraverso un’interrogazione nell’ottobre del 2015 relativamente alla costituzione dell’Osservatorio mentre la giunta ha deliberato l’istituzione dell’Osservatorio solo nel febbraio successivo. «C’e stata un’assenza della politica tutta e la giunta è doppiamente assente perché era stata anche sollecitata dal sottoscritto sul tema – ha spiegato – mentre si attendono ancora le risultanze dell’Osservatorio». Melis, inoltre, ha criticato la contrapposizione nata nel dibattito in Consiglio regionale fra salute e lavoro e, secondo il consigliere, l’eliminazione delle slot machine dagli esercizi pubblici può creare una clientela migliore per il locale stesso. «C’è una legge regionale del 2012 che va applicata – ha concluso – e anche le amministrazioni comunali devono fare la loro parte, dobbiamo mettere in campo quindi tutti gli strumenti per indirizzare la crescita economica lungo la strada più opportuna» e ha ribadito la necessità di un tavolo di coordinamento.

Nel dibattito sulla votazione degli articoli sono intervenuti anche Luca Garibaldi (Pd), il quale ha illustrato alcuni emendamenti al disegno di legge di natura tecnica, elaborati dal suo gruppo,  ed ha criticato il fatto che l’emendamento relativo alle sale giochi sia stato inserito in un contesto che riguarda materia del tutto differente. «Si tratta – ha detto – di una sconfitta politica per la giunta di centrodestra». Anche Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) ha criticato il fatto che sia stato inserito l’emendamento sul gioco all’interno di un testo che tratta di urbanistica. Analoghe critiche sono state mosse da Giovanni Lunardon (Pd) il quale ha detto che l’emendamento sale giochi ha “umiliato” il provvedimento in discussione. Entrando nel merito del disegno di legge, Lunardon ha spiegato che si va a sopprimere il Comitato tecnico alla vigilia della discussione che riguarderà il nuovo piano paesistico e, quindi, l’organismo che viene soppresso sarebbe, al comtrariso, necessario.
Per Francesco Battistini (Gruppo Misto-Libera-Mente Liguria), riferendosi all’inserimento dell’emendamento sulle sale da gioco, «sono state calpestate le istituzioni, annullando il nodo centrale della discussione». Ha ribadito che di ludopatie occorreva occuparsene prima, in maniera approfondita e non in contemporanea con argomenti di urbanistica.
Successivamente è intervenuta anche Stefania Pucciarelli (Lega Nord Liguria-Salvini), in qualità di presidente della Commissione Attività Produttive, spiegando che in seno alla sua Commissione sono state audite le diverse associazioni operanti per contrastare le ludopatie.
L’assessore al commercio Edoardo Rixi ha sottolineato che la legge 17 del 2012, che era stata presentata dalll’allora consigliere Capurro, non era stata votata nemmeno da alcuni assessori del Pd della precedente giunta Burlando e che non si riferisce solo alle slot ma anche ai giochi gestiti dallo Stato (Lotto, superenalotto ecc) e crea, quindi ,una forte riduzione di incassi per gli esercizi commerciali. L’assessore ha difeso l’operato della giunta e ha ricordato che la legge, in realtà, è già in vigore per le nuove aperture di esercizi pubblici. Rixi ha rilevato che tavoli tecnici sono già stati convocati e avviati anche con i Comuni, ma si è dichiarato disponibile a ampliare la platea di partecipanti. Tuttavia ha sottolineato la necessità di agire con cautela: «Le modifiche non si fanno con la pistola alla tempia, occorre tempo per correggere la legge in modo da evitare eventuali effetti collaterali e io farò in modo che non ci siano altre persone con problemi occupazionali». Rispetto alle critiche della minoranza secondo cui l’emendamento sulle sale da gioco sarebbe stato inserito in un disegno di legge sull’urbanistica, Rixi ha replicato che la legge sulle sale da gioco prevede anche vincoli urbanistici per la diffusione delle slot e ha concluso: «La volontà della giunta è fare una legge che non vada in conflitto e non crei problemi – ha detto riferendosi alla categoria dei commercianti – E’ un problema di giustizia e non è una legge elettorale».
L’assessore all’urbanistica Marco Scajola è entrato nel merito del Disegno di legge, spiegando che l’intento è di apportare delle semplificazioni di  natura tecnica. Ha chiarito che si unisce l’attenzione, la cura e la programmazione della materia con  le esigenze del territorio e ha puntualizzato che, come accade per gran parte delle Regioni italiane,  anche la Liguria sta seguendo la via della semplificazione. Scajola ha chiarito che la cancellazione del Comitato Tecnico non “impoverisce” la Regione che, per il settore ha ottime risorse interne , evidenziando il ruolo della Conferenza dei Servizi, e potrà contare sulla competenza esterna grazie anche alla collaborazione con gli  ordini professionali . «La competenza esterna è garantita», ha detto l’assessore.

Il presidente della giunta Giovanni Toti, ribattendo alle critiche della minoranza per la convocazione della seduta il sabato, ha ricordato che proprio i consiglieri di opposizione, durante la riunione dei capigruppo, avevano rifiutato la proposta di convocazione il venerdì, quindi, a norma di regolamento poiché non c’era stata l’unanimità dell’Assemblea, la prima data utile era slittata al sabato. Rispetto alla possibilità di rinviare l’approvazione alle prossime settimane Toti ha concluso di non volere un ulteriore rinvio per non tenere la Liguria in uno stato di incertezza, visto che la legge sarebbe entrata in vigore il primo maggio: «È stata una scelta giusta perché rimandare di un ulteriore settimana avrebbe aumentato le incertezze per tanti lavoratori interessati dalla proroga».