Liguria, approvato l’assestamento al Bilancio

Approvato a maggioranza l’assestamento al Bilancio di previsione della regione (2016-2018) |

Il Consiglio regionale ha approvato oggi con 16 voti favorevoli (maggioranza di centro destra), 15 contrari (Pd, Movimento5Stelle e Rete a sinistra) il Disegno di legge 111 Assestamento al Bilancio di previsione della regione 2016-2918.

Con il provvedimento di assestamento al bilancio di previsione 2016- 2018, a seguito dell’approvazione del Rendiconto generale dell’amministrazione per l’esercizio 2015 e del riaccertamento ordinario dei residui, la Giunta procede innanzitutto ad aggiornare i residui attivi e passivi presunti alle effettive risultanze contabili al 31 dicembre 2015 ed alle conseguenti variazioni di cassa. Vengono, inoltre, apportate alcune variazioni al bilancio che, grazie alla rimodulazione della spesa sulla base di risorse risparmiate, a nuove risorse vincolate e all’applicazione dell’avanzo di amministrazione, consentono di realizzare importanti interventi sul territorio.

La manovra complessiva vale oltre 156 milioni di cui 87 milioni relativi a nuove risorse vincolate, 27 milioni relativi a reiscrizioni e 42 milioni coperti da nuovo mutuo, avanzo libero e altre entrate. In particolare vengono stanziati 9,8 milioni di euro a completamento del cofinanziamento regionale dei programmi comunitari garantendo il finanziamento della programmazione 2014-2020, sia per il Fondo Sociale Europeo, sia per il FESR, sia per il Fondo per gli affari marittimi e la Pesca; vengono realizzati investimenti nel settore del commercio per 2,5 milioni di euro; viene garantito l’accordo annuale con Trenitalia e AMT per il biglietto urbano integrato completando il finanziamento con 840 migliaia di euro, finalizzato all’incentivazione dell’utilizzo del trasporto pubblico dell’area metropolitana genovese; si assicura l’integrale copertura del Fondo per le gravi disabilità iscrivendo ulteriori 4 milioni di euro; viene finanziato il festival di Sanremo e interventi di internazionalizzazione delle imprese per complessivi 500 migliaia di euro; si interviene con ulteriori finanziamenti su borse di studio, scuole dell’infanzia, difesa del suolo.

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Al fine di ridurre la spesa corrente e per incentivare il recupero economico attraverso investimenti pubblici, viene autorizzato un mutuo per 32,6 milioni di mutuo con cui vengono finanziati, tra gli altri, il progetto di implementazione del sistema regionale di bigliettazione elettronica, investimenti nell’edilizia sanitaria, interventi ambientali in materia di bonifiche, qualità dell’aria e difesa del suolo, interventi di manutenzione straordinaria di impianti sportivi e contributi per investimenti ai piccoli comuni (PICO). Il testo, infine, provvede ad adeguare gli stanziamenti di entrata e di spesa sulla base dell’utilizzo del risultato di amministrazione, conseguente alla chiusura dei conti 2015 e si rettificano le poste relative ai fondi di natura obbligatoria previsti nel bilancio regionale.
Approvato un emendamento della giunta che indirizza 50 mila euro alla riapertura del museo minerario di Gambatesa.

Il dibattito in aula

Michelucci Juri (Pd) ha dichiarato: «Con l’assestamento siano di fronte a l’ennesimo atto di una strategia politica che non condividiamo e che contiene misure inadeguate». Michelucci ha criticato la politica della giunta che nel primo anno non avrebbe assunto iniziative di riforma, aumentando i costi e l’indebitamento. Forti critiche sono state espresse, in particolare, alle scelte in materia sanitaria, alla quantità di fondi, ritenuti insufficienti, per la difesa del suolo, il dissesto idrogeologico, lo sviluppo sostenibile e la gestione dei fondi comunitari.

Il consigliere, nel merito, ha espresso critiche anche agli undici milioni di euro destinati nell’assestamento all’eventuale acquisto della sede della Regione in Piazza de Ferrari, che «dimostra lo scollamento fra questa amministrazione e quelle che sono le esigenze dei cittadini». Michelucci ha auspicato, fra l’altro, maggiore sostegno alle attività sportive, alla cultura, e non solo ai grandi eventi, e all’inclusione sociale.

Alice Salvatore (Mov5Stelle) ha definito l’assestamento «un elenco di capitoli ermetico che non consente un’adeguata analisi degli impegni di spesa e delle entrate che dovrebbe essere chiara a tutti, poiché si tratta di denaro pubblico».. Il consigliere ha ricordato che il ricorso a variazioni di bilancio consente l’adeguamento a necessità economico finanziarie venutasi a creare e per garantire una maggiore rapidità e frequenza nell’adozione dei relativi provvedimenti.

«Questa variazione trova la sua necessità – ha aggiunto – nella modifica alla legge di stabilità regionale 2016 contestualmente in discussione, con cui viene introdotta tra le altre disposizioni la possibilità per la Giunta di emanare provvedimenti volti a coprire eventuali disavanzi sanitari, usufruendo delle entrate che derivano dall’addizionale regionale Irpef. Vengono poi apportati nuovi aggiustamenti alla contrazione dei mutui da parte dell’ente per la copertura del disavanzo finanziario per gli anni 2008-2016, e viene autorizzata la contrazione di mutui e altre forme di finanziamento, per coprire il disavanzo finanziario per l’anno 2016 , per un importo pari a 62 milioni di euro, cioè , più del doppio rispetto alla precedente manovra».

Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) dopo avere ricordato la necessità di ridurre le spese della politica e le iniziative assunte da lui stesso in merito, ha aggiunto: «Alcune spese della politica sono necessarie perché garantiscono l’esercizio della democrazia, tuttavia ho qualche perplessità quando questi soldi vengono destinati alle sedi dei nostri uffici». Dopo avere rilevato che anche la precedente amministrazione di centro sinistra non era intervenuta su questo argomento, ha concluso: «Non bisogna, però, continuare con gli errori precedenti e questa giunta doveva fare un passo indietro sostanziale».

Il consigliere ha criticato la riduzione dei fondi destinati ai parchi liguri e al ripopolamento dell’entroterra. Pastorino, infine, ha invitato ad una riflessione in aula per avere informazioni certe sui costi effettivi della sanità e su un’eventuale crescita della spesa, valutando se a questo eventuale incremento corrisponde il raggiungimento di obbiettivi concreti per la tutela della salute dei cittadini

Sergio Rossetti (Pd) ha detto che le scelte di questa giunta «vanno nella direzione di patrimonializzare l’ente piuttosto che in quella di fare investimenti». Il consigliere ha ribadito che lasciare la sede di  piazza De Ferrari – anziché acquistarla –  per andare nelle “torri” di via Fieschi consentirebbe un notevole risparmio. Rossetti ha quindi proposto all’Ente di costituire un fondo di garanzia per le associazioni dilettantistiche che si occupano della gestione di impianti sportivi, in modo che possano contrarre mutui e provvedere al miglioramento degli impianti stessi. Rossetti ha lamentato il fatto che in molti Comuni le donne vittime della tratta sono a carico delle onlus, in quanto sono venuti meno i fondi a causa di ritardi che il consigliere ha attributo alla Regione .

Matteo Rosso (FdI- An) ha respinto le critiche mosse alla maggioranza da Rossetti, puntualizzando che non sono accettabili rilievi da  chi ha avuto la responsabilità del bilancio nella passata legislatura. Il consigliere ha, infatti, sottolineato che per dieci anni la giunta Burlando è rimasta nella sede di De Ferrari e ha ricordato le vicissitudini relative ad un altro immobile che era di proprietà della Regione, la sede degli uffici regionali a Bruxelles, che – ha sottolineato Rosso – è stato venduto probabilmente anche in virtù delle molte interrogazioni da lui presentate alla passata giunta e con le quali sollecitava la vendita.

Luca Garibaldi (Pd) ha criticato l’investimento di 11 milioni per l’eventuale acquisto della sede della Regione che – ha detto – sarebbe stato più opportuno destinare alle esigenze dei cittadini e ha criticato il ritardo nell’impiego da parte della giunta di alcuni fondi europei. Secondo Garibaldi occorreva «concentrare le risorse nell’incremento dei servizi destinati ai cittadini dando sostegno ai Comuni» secondo uno schema di cooperazione. Il consigliere ha definito «politicamente sbagliata» la scelta relativa alla riduzione dei fondi destinati ai parchi che, – ha detto – rappresentano una risorsa anche da un punto di vista turistico.

Raffaella Paita (Pd) dopo avere letto in aula i dati relativi alla crescita dell’occupazione in Italia nel 2016 e il contemporaneo calo di posti di lavoro in Liguria, ha aggiunto: «Questa manovra è una manovra da liquidazione dell’Ente, perché non interviene in nessuno dei punti strutturali che dovrebbero essere finanziati per produrre fenomeni espansionistici, non interviene nella straordinaria occasione di dare un contributo al paese». Secondo Paita l’assestamento, invece, «poteva essere l’occasione per mettere in moto anche una parte piccolissima di economia ligure» ma, in realtà, è stata «una manovra che vuole cavalcare il consenso senza alcuna idea di regione».

Il presidente della giunta regionale, Giovanni Toti  ha ribadito che occorre tener conto del quadro che si verrà a delineare con il taglio che sarà effettuato dal governo, a carico delle Regioni,  pari a 2, 7 miliardi di euro. Rispondendo ai rilievi mossi dai consiglieri ha puntualizzato che al momento la nascita di Alisa, istituita in questo mese, non può avere inciso sulla spesa in campo sanitario, come del resto la Riforma sanitaria, che deve ancora essere approvata.

Per quanto riguarda il settore sportivo il presidente ha ribadito che, se i tagli saranno confermati, «non ci sarà alcun che» rispetto a quanto già previsto. Il presidente ha puntualizzato che la Regione deve far fronte a numerose competenze che erano delle Province e che il Governo non sta finanziando. Toti ha ribadito che «non c’è alcuna ostilità nei confronti dei parchi», ma saranno finanziati  i progetti ritenuti efficaci. Per quanto riguarda i rifiuti il presidente ha ribadito che la giunta è partita dall’anno zero,  e che è stato cambiato l’intero piano e ha  lamentato pesanti responsabilità da parte del Comune di Genova che  – ha puntualizzato –  non ha dato soluzione alla questione Scarpino e non ha fatto neppur uno degli investimenti che doveva fare.

A proposito del palazzo di De Ferrari, Toti ha ricordato che la giunta Burlando «ha impiegato dieci anni per accorgersi di aver soggiornato in una reggia e , appena uscita da lì, l’ha trasformata in un mostro da abbattere».