Maurizio Cucchi legge a Cervo le sue “Poesie” (1963-2015)

Palazzo Viale, lo splendido edificio settecentesco di Cervo, accoglierà sabato 27 agosto il poeta, consulente editoriale, traduttore e pubblicista Maurizio Cucchi per la presentazione del suo ultimo libro: “Poesie 1963-2015”.
“Un vero e proprio Canzoniere, quasi un romanzo”, definisce questa raccolta Alberto Bertoni, che cura la prefazione; sulla copertina una Milano anni ’50, molto diversa da oggi, con i tram e piccole figure d’altri tempi, vestite di lunghi paltò. «Una Milano che fa da sfondo a più di un secolo di poesie, raccolte in questo prezioso libro: uno sfondo fisico, naturalmente, ma anche psicologico, tante Milano – il centro, la Bovisa, la periferia – tante anime, e, oltre la città, un vasto paesaggio lombardo, con i suoi monti e i suoi laghi».

I componimenti di Cucchi, si legge nella prefazione di Alberto Bertoni, «alternano di fase in fase, di situazione in situazione, un carattere più oggettivo o più onirico, dialogico o psichico, un tono più lirico o narrativo, ironico o patetico. Ciò che accomuna questi versi, nell’arco di mezzo secolo di poesia e di riflessione sulla poesia, è da un lato il forte radicamento di Cucchi nella “scuola milanese” e nella sua generazione, quella dei nati all’indomani della guerra, cresciuto tra i fervori del boom economico e del ’68; dall’altro il rifiuto di elevare la fisionomia anagrafica dell’Io poetico a mitologia di sé. Punto di partenza rimane sempre un robusto realismo lombardo aperto all’esplorazione dell’interiorità».

“Un libro che accosta il verso puro, aulico, con la prosa, offrendo un grande spettro di risorse stilistiche e formali. «Io credo molto nella “bottega”, nella capacità e nella consapevolezza dell’uso dei “materiali”» ha dichiarato lo stesso Cucchi in una recente intervista: «i versi prosastici possono sembrare banalmente colloquiali, ma in realtà sono molto riflettuti, mentre i versi brevi sono naturalmente diversi, esprimono altra tensione lirica. Io cerco di lavorare anche con forme non tradizionali: c’è bisogno – lo dico per i giovani autori – di una nuova versificazione, che renda evidente l’importanza espressiva delle parole, come fa un attore a teatro». E per quanto riguarda il linguaggio? Secondo Cucchi «Dovremmo recuperare certe forme di linguaggio autentiche del popolo, espungere gli ultimi neologismi creati dalla nuova cultura di massa, imposta dai mass media, e ritrovare la genuinità della nostra lingua».

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Maurizio Cucchi sarà a Cervo Sabato 27 agosto, prima dei concerti della Scuola di Musica di Fiesole: appuntamento alle 16.30 a Palazzo Viale. L’evento promosso dall’Associazione ProArte in collaborazione con il Circolo Marinaresco I Corallini di Cervo e Libri di mare di Imperia, con il

patrocinio del Comune di Cervo. Conduce l’incontro Giovanni Tesio, filologo, critico letterario e storico della lingua italiana.