Terreni Creativi settima edizione seconda serata

 


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di Alfredo Sgarlato – Poteva essere difficile replicare le emozioni della prima serata, ma scegliendo saggiamente spettacoli molto diversi, anche la seconda serata di questa settima edizione di Terreni Creativi, presso l’azienda Bio Vio, si è mantenuta su livelli alti.

Prefestival col monologo “Requiem for Pinocchio”, scritto, diretto e interpretato da Simone Perinelli. Sulla scena un tavolo: Pinocchio è chiamato a giudizio, ma la sua difesa è il rifiuto di essere un umano, vuole ridiventare un burattino di legno. Pinocchio/Perinelli racconta la propria vita, accompagnato da belle musiche elettroniche e pop, contorcendosi e gesticolando continuamente, sfruttando le possibilità del microfono per variare le voce. Il testo è molto ben scritto, denso di citazioni e rimandi, ma perfettamente calato in una realtà quotidiana che fa desiderare al povero Pinocchio di tornare nel mondo delle favole, sebbene anche questo abbia i suoi difetti. Pinocchio diventa Amleto, un precario, una vittima del sistema. Un bel lavoro, coinvolgente e molto ben recitato, che è stato molto apprezzato dal pubblico presente.

Intermezzo con “Il giro del mondo in 80 giorni”, di Teatro Sotterraneo, in cui il romanzo di Jules Verne che tanta compagnia mi tenne in anni ormai lontanissimi viene trasformato in gioco di ruolo. Lo spettacolo, che continuerà stasera, è contenuto in un’agile mezz’ora, con gli attori/autori che raccontano simpaticamente le avventure di Phileas Fogg e compagni. Non mancano però anche in questo lavoro i rimandi all’oggi e alla sua drammaticità: per esempio, l’episodio della vedova indiana, destinata ad essere bruciata in sacrificio, è spunto per parlare di come la condizione della donna non sia mutata molto.

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Secondo spettacolo “Ci scusiamo per il disagio”, di e con gli Omini, già apprezzati dal pubblico di Kronoteatro per “La famiglia campione” e “L’asta del santo”. Una panca e un altoparlante riproducono una stazione ferroviaria, lo speaker annuncia guasti e disagi, con messaggi via via sempre più surreali. Per la stazione si aggirano vari personaggi, uomini e donne soli, ognuno con la propria storia da raccontare, ma poco disponibile ad ascoltare quelle degli altri. Le storie, inizialmente buffe e grottesche, si fanno sempre più disperate. Ogni attore interpreta più personaggi, variando voce e accento, calandosi perfettamente nella situazione, anche sapendo giocare con un imprevisto. Uno spettacolo molto forte, ma anche con momenti esilaranti, pure questo applauditissimo.

Finale in musica con Mr T- Bone, trombonista di Africa Unite, Bleubeaters, Casino Royale, Mau Mau e molti altri, che improvvisa su basi reggae dub. Dotato di un bel suono morbido, Mr T-Bone crea melodie insinuanti, molto dolci, perfette per una serata estiva. Stasera si chiude presso RB Plant.

*Foto di Paolo Moretti