I problemi della pesca ligure discussi in Commissione Agricoltura al Senato

mare orizzonte G00Buone notizie per la pesca ligure. Le associazioni di categoria sono state ascoltate in audizione dalla commissione agricoltura del Senato e, contemporaneamente, il consiglio regionale della Liguria ha approvato un ordine del giorno per richiedere la tutela della pesca di piccoli pelagici (acciughe e sardine).


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«Siamo molto soddisfatti dell’attenzione che, finalmente, il nostro settore sta ottenendo – dichiara Daniela Borriello, responsabile Coldiretti Impresa Pesca in Liguria – In Senato siamo riusciti a presentare le molte problematiche della pesca nella nostra regione e, abbiamo ottenuto il giusto ascolto. Uguale importanza, anche a livello nazionale, attribuiamo alla richiesta di modifica, sostenuta dalla Regione, del decreto dello scorso 25 gennaio per la pesca alle acciughe».

Per quanto riguarda il documento approvato dal consiglio regionale ligure, si tratta del sostegno dato alla richiesta di modificare il decreto di cui sopra che prevede un obbligo per i pescatori di acciughe di non superare i 180 giorni annui e i 20 giorni mensili. Come Liguria, viste le caratteristiche della nostra pesca dovute alla luna e alle condizioni meteomarine, il grosso problema sta nelle 20 giornate mensili che non bastano per i mesi in cui i nostri pescatori riescono ad andare in mare.

Durante l’audizione al Senato, Coldiretti Impresa Pesca Liguria ha presentato un documento che contiene, tra l’altro, proprio questa problematica. Altri argomenti di notevole interesse sono il problema dei confini (che riguarda il Ponente ligure), per il quale è stato chiesto di poter inserire una postilla all’accordo che garantisca i diritti storici acquisiti della pesca italiana nelle zone oggi in discussione, il problema della pesca “illegale” che danneggia notevolmente l’attività dei pescatori professionali con una concorrenza sleale, la possibilità di riapertura della pesca del bianchetto per mettere i pescatori liguri alla pari con quelli transalpini che hanno ottenuto una specifica deroga per quella pesca limitata a un periodo ristretto di tempo, la proposta avanzata da Coldiretti sull’etichettatura del pescato per garantirne la provenienza e una nuova disciplina del fermo biologico, per renderlo realmente “tale”.