Melgrati: “in provincia di Savona non esiste più una struttura convenzionata con l’Asl 2 per ricoverare disabili gravi non autosufficienti”

Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Melgrati Marco Melgrati B1 00interviene per denunciare l’ennesimo caso di malasanità in provincia di Savona: «da quando è chiusa la struttura Rsa Vada Sabatia, per i ben noti e gravi motivi, in provincia di Savona non esiste più una struttura convenzionata con l’Asl 2 per ricoverare disabili gravi non autosufficienti, che sono allettati. Infatti sono chiusi i reparti della residenzialità sia dei lungodegenti che di sollievo (ricoveri temporanei) che servono per consentire un minimo di respiro alle famiglie che ospitano a casa questa tipologia di pazienti. L’Asl e la Regione Liguria non sono più convenzionate con nessuna struttura. O si va a pagamento oppure all’Asl consigliano di “temporeggiare”; incredibile!».
La denuncia di Melgrati scaturisce dalla segnalazione di una famiglia di Alassio: «la persona in questione è a casa allettata da tre anni; ha avuto un tumore al cervello che ha leso le funzioni motorie. È accudita dalla famiglia, che adesso non ce la fa più. L’Asl fornisce solamente, come assistenza domiciliare integrata, una volta sola all’anno, un ciclo di fisioterapia; che concessione…e poi a cosa serve?».
«Tra l’altro – continua il Capogruppo di Forza Italia in Regione – questa persona è rientrata da pochi mesi nella disponibilità di usufruire del fondo regionale per la disabilità con la possibilità dell’assistenza domiciliare, da quando la Regione ha aumentato, con la delibera della Giunta del 25/07/2014, a far data dal 1° di settembre, da 10.000 euro a 12.000 euro il tetto dell’Isee. Per anni non ha potuto usufruirne». Precisa ancora l’esponente di Forza Italia: «questo è un problema che interessa comunque tutti i disabili gravi non autosufficienti della provincia di Savona. La speranza, che deve diventare una certezza, è che, con il nuovo corso della Rsa Vada Sabatia, con l’affidamento della struttura alla Cooperativa Sociale “Codess” di Padova, che entrerà nella gestione della struttura vadese già dal 1° dicembre 2014, con l’affiancamento di Segesta per almeno un paio di mesi, si possa sbloccare questa situazione e la Regione possa ripristinare, almeno con questa struttura, la convenzione per i disabili gravi non autosufficienti sotto la soglia d’età dei 65 anni».
«Questa famiglia alassina – aggiunge ancora il consigliere regionale – si aspetta di poter avere almeno un mese di ricovero di sollievo per il paziente, dopo anni di sofferenza e di assistenza da parte del famigliare a casa, e con lei molti altre famiglie di disabili gravi in provincia di Savona. E non è che la Regione possa contare sul servizio comunale; infatti a queste manchevolezze del Servizio sanitario regionale fino ad oggi ha supplito il Comune, ma irritualmente e con mezzi sicuramente inadeguati». L’esponente di Forza Italia in Regione Marco Melgrati ha presentato una interrogazione urgente all’assessore alla Sanità Claudio Montaldo: «è inconcepibile che possano esistere “vulnus” organizzativi e funzionali come quello che è accaduto a seguito della chiusura forzata dei reparti della Vada Sabatia. L’Asl avrebbe dovuto immediatamente convenzionare, anche in via provvisoria, altre strutture di tipo RSA, e non lasciare questi disabili al loro destino o alle cure di familiari che sono eroici ma abbandonati dalla Regione a Loro stessi. Ancora una volta viene alla mente una parola sola: vergogna!».


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