Germogli di soia “contaminati”? Da Arpal primi risultati negativi

I primi risultati delle analisi effettuate nel laboratorio Arpal di Genova Punti interrogativihanno dato esito negativo. È questa la comunicazione informale intercorsa oggi con i responsabili della Asl3, che nella giornata di mercoledì scorso hanno consegnato ad Arpal due campioni di confezioni di germogli di soia da analizzare alla ricerca di salmonella, Escherichia coli, Baccillus cereus e stafilococchi.
Microorganismi con tempi analitici di ricerca differenti: semplificando molto, i tecnici di laboratorio effettuano un’estrazione dal campione, mettono in coltura su una piastra con una specifica sostanza e aspettano il tempo necessario alle colonie per crescere, stabilito da procedure analitiche ufficiali.
Ad oggi è stato possibile leggere le piastre relative ad Escherichia coli e Bacillus cereus, che sono risultati assenti.
Nel fine settimana, con gli operatori in servizio festivo per l’occasione, verranno controllate le piastre alla ricerca di salmonella e stafilococchi, mentre lunedì si inizierà ad operare sul secondo campione, analizzato alla presenza della controparte incaricata dalla ditta produttrice.
Questo tipo di controlli rientra nelle attività svolte da Arpal all’interno del Piano Regionale Integrato della Sicurezza Alimentare, strumento strategico di coordinamento con Asl e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, e vanno ad affiancare i controlli effettuati sulle importazioni.
Complessivamente il laboratorio multisito Arpal espleta analisi chimiche e microbiologiche sugli alimenti più disparati, dalla frutta secca ai germogli di soia, dall’ortofrutta per la ricerca di residui dei pesticidi ai test di cessione di materiali a contatto, dalla misura della radioattività all’esame delle diossine anche nei campioni di origine animale.
Tutte attività apparentemente poco collegate all’ambiente, ma che in Liguria sono svolte dai laboratori accreditati Arpal.


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