Liguria, Rossetti: “2 milioni di euro per la scuola digitale”

“Le classi 2.0 dovranno essere un perno della formazione in Liguria e un rossettiponte tra esterno e interno per questo la Regione è pronta ad investire 2 milioni di euro sulla scuola digitale, sia per il software e la formazione degli insegnanti, sia per tenere aperte le scuole nell’entroterra”. Lo ha detto l’assessore regionale al bilancio e alla formazione Pippo Rossetti questa mattina all’inaugurazione del nuovo anno scolastico all’Istituto comprensivo Rapallo di fronte ai ragazzi di prima media della classe digitale attivata già dallo scorso anno, insieme al sindaco Carlo Bagnasco e al dirigente dell’istituto Giacomo Daneri.
Un primo giorno di scuola all’insegna delle novità e dei progetti presentati dagli insegnanti e dal dirigente dell’Istituto per contrastare l’abbandono scolastico e offrire percorsi di orientamento dalla fine della scuola media agli oltre 500 alunni che frequentano le classi primarie di secondo grado. Lavagna digitale, cartelle condivise e social network al centro della prima lezione della classe 1 B che punta anche sul tablet e non solo sui libri di testo per imparare a condividere le informazioni.
“La scuola digitale – ha detto Rossetti – non è solo nuova tecnologia, ma nuova didattica per far fronte alle sfide del futuro e mettere in condizione lo studente di vivere la scuola come vive la quotidianità e non invece scoprire, quando siede al banco, di essere catapultato in un’altra epoca. Per questo serve puntare anche sulla formazione degli insegnanti per renderli padroni della materia e dei nuove tecnologie”. Ma accanto ai nuovi programmi restano le eterne questioni legate al completamento dell’assegnazione degli insegnanti.
“In Liguria – ha aggiunto l’assessore – l’ufficio scolastico regionale sta completando le assegnazioni. Resta ancora, come il tutto il paese il problema del precariato, accanto al problema dell’edilizia scolastica che in parte è stato superato anche in Liguria a seguito della possibilità offerta dal Governo ai Comuni di derogare al patto di stabilità. La scuola sicura resta pero’ un obiettivo e qui nel Tigullio c’è molto da fare”.