Ex cantiere Rodriquez, Carmo Unito: “c’è il dubbio che si tratti dell’ennesima speculazione edilizia”

«Abbiamo assistito esterrefatti all’ennesimo consiglio comunale dedicato alla questione dell’ex cantiere Rodriquez, con una maggioranza che procede spedita a sostegno di un progetto assurdo e una minoranza incapace di centrare il vero nocciolo della vicenda, ossia il mancato rispetto degli accordi siglati tra gli enti locali (comune, provincia, regione), l’azienda, i sindacati e la R.S.U. del cantiere». Le critiche arrivano dall’Unione di Popoli e Comunità per il Carmo Unito dopo il Consiglio che si è tenuto Pietra Ligure ieri sera.

«Questi accordi – prosegue la nota – firmati il 05 e il 21 marzo 2007, prevedevano il mantenimento della zona industriale e della forza lavoro con provvedimenti di sostegno al reddito fino al rientro in cantiere di tutti i lavoratori. Dopo 7 anni di lenta agonia, l’azienda, che nel frattempo ha pensato solo a vendere il vendibile (ferro, alluminio, ottone, rame ecc. ecc.) senza preoccuparsi della bonifica ambientale più urgente, ha attivato la procedura di chiusura del ramo d’azienda, con motivazione crisi aziendale. Per questo motivo già in passato abbiamo sollevato un interrogativo rimasto senza risposta: perché l’azienda ha usufruito di una cassa integrazione per ristrutturazione, quando in realtà ha avviato la procedura per la chiusura? Inoltre ci eravamo chiesti e chiediamo anche oggi: se è vero che l’azienda, in seguito alla chiusura del ramo industriale avrebbe dovuto perdere la concessione demaniale e ogni diritto sulle aree del cantiere, perché ciò non è avvenuto? Se si sono persi sia la zona industriale che la forza occupazionale, il cui mantenimento era premessa del vecchio accordo, tanto che l’ex sindaco ha sempre affermato e dichiarato ai giornali che senza quei presupposti non vi sarebbe stato il progetto, perché ora si procede in un’altra direzione e con un altro progetto?».

«L’atteggiamento opaco della vecchia e della nuova amministrazione non contribuisce a dissipare altri dubbi inquietanti: per esempio ci si potrebbe chiedere dove si troveranno i soldi necessari per un investimento così elevato se l’azienda che dovrebbe accollarsi l’onere del progetto si dichiara in crisi al punto da non riuscire ad avere la forza economica di sostenere i pochi lavoratori del cantiere ancora sotto contratto. Come si fa a non nutrire il dubbio che si tratti dell’ennesima speculazione edilizia, i cui costi sono stati fatti ricadere sulla collettività? Non stiamo correndo il rischio di imbatterci in futuro anche a Pietra Ligure in un caso Expo o Mose, visto che le modalità d’azione e i personaggi coinvolti sono simili? Temiamo che le nostre domande rimarranno anche questa volta inascoltate e quindi, essendo privi di altri riferimenti istituzionali, ci appelliamo ai deputati pentastellati, il cui intervento è stato ipotizzato anche dal consigliere Cutturini, affinché ci aiutino a chiarire la trama fitta di questa vicenda», conclude il Carmo Unito.

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