“La Festa dell’Inquietudine ha raggiunto quest’anno livelli culturali di caratura internazionale e si è definitivamente posizionata fra gli eventi di maggior rilievo del panorama nazionale”. E’ il commento del sindaco di Finale Ligure, Flaminio Richeri, a conclusione della settima Festa dell’Inquietudine, che nel tardo pomeriggio di ieri ha visto all’Auditorium di Santa Caterina la consegna del Premio Inquieto del’Anno al pianista Ramin Bahrami e della Medaglia della Presidenza della Repubblica all’Isola di Lampedusa.
“L’immagine che Finale Ligure ricava da questa manifestazione è di altissimo livello e premia gli sforzi e gli investimenti che la Città rivolge all’organizzazione”, aggiunge il primo cittadino.
“La Festa si è conclusa dopo quattro giornate intense e ricche di ospiti illustri e personalità rare. – dice il presidente del Circolo degli Inquieti, Dario Caruso – La dimensione internazionale dell’evento si è intrecciata con il coinvolgimento delle realtà culturali locali più interessanti. Tra i numerosi ricordi che conserverò di questi quattro giorni, due su tutti: gli occhi lucidi del sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini (in diretta Skype) durante l’esecuzione delle Variazioni Goldberg da parte di Ramin Bahrami e la voce di Carla Sacchi Ferrero, che nel corso del dialogo a quattro con Ernesto Ferrero, Paola Mastrocola e Luca Ricolfi, si fa trascinare nell’esecuzione di una canzone della sua gioventù, “La rosa bianca” di Sergio Endrigo. L’affetto tributato dal numeroso pubblico che ha frequentato le oltre trenta ore di palinsesto e la gratitudine di ospiti e relatori ci dimostrano che gli sforzi progettuali e organizzativi hanno prodotto un risultato molto significativo. Non dobbiamo fare altro che continuare a percorrere questa giusta strada mettendo a punto qualche ingranaggio di anno in anno”.
“Ogni anno la Festa ci procura nuovi amici tra i Relatori che invitiamo. – aggiunge il direttore culturale, Elio Ferraris – Trovano affascinanti storia e Ospiti del Circolo, il tema e il profilo culturale della Festa, l’atmosfera di FinalBorgo, gli allestimenti. Diventano essi stessi promoter autorevoli del nostro evento e del luogo che l’accoglie. Stessa cosa per il pubblico: dall’anno passato abbiamo alzato ancora il livello culturale; temevamo una diminuzione e, invece, sono aumentati sia partecipazione che entusiasmo”.
* Foto di © Carlo Giuliano