NOTE A MARGINE – Albenga che va, Albenga che viene…

Albenga Consiglio Comunale Rosy Guarnieridi Fabrizio Pinna – “La politica, è risaputo, come tutto ciò che fa parte della quotidianità, è in continuo sviluppo, non esistono certezze”. E ad Albenga meno che altrove. Parole del sindaco Rosy Guarnieri del luglio 2012, quando erano ancora in corso sottobanco le lunghe trattative (da tutti negate) che da lì a poco avrebbero portato – nel novembre dello scorso anno – alla formazione della “terza giunta Guarnieri”, nata dopo l’ennesimo rimpasto tentato per recuperare i “transfughi” e sanare le forti tensioni e fratture interne esistenti nell’eterogenea maggioranza di centro destra fin dalle elezione nella Primavera del 2010.

Dopo la decapitazione del primo vicesindaco, il pidiellino Roberto Schneck (“dirottato” in Provincia per un incarico di assessore) e del suo successore in quota “Civica” Mauro Vannucci (dimissionato/dimissionario perché «l’entusiasmo e la voglia di ‘fare’ con passione, nell’interesse della città, sono stati messi da parte e lavorare al Tuo [NdR: del sindaco] fianco è diventato, giorno dopo giorno, sempre più difficile»), sanato il conto con la “quota Curia” (Eraldo Ciangherotti/Enrico Bessone), il 27 novembre 2012 il primo Consiglio della “terza giunta Guarnieri”.

Vicesindaco Massimiliano Nucera (Pdl), elezione a presidente di Giovanni Pollio (“centrista indipendente”, transfugo rientrato in maggioranza), conferma dell’assessorato all’esterno Ciangherotti (non candidato alle elezioni, ma cooptato di ferro per un accordo “a porte chiuse” pre-elettorale) e subentro nel parlamentino ingauno – insieme ad Alessandro Chirivì, defenestrato dalla partecipata Palazzo Oddo su pressing del collega/nemico di partito e neo assessore Bruno Robello De Filippis – dell’ex missino e cattolico tradizionalista Antonino Maccarrone (anche lui in quota Pdl).

E dopo solo dodici mesi l’epilogo definitivo, con le loro dimissioni dal Consiglio insieme a quelle di Silvio Cangialosi (ex leghista e poi gruppo misto, a quel tempo in orbita UdC insieme a Pollio), che si sono unite oggi a quelle degli otto consiglieri di minoranza del Pd ed ÈAlbenga. Insomma, scenari quasi da feuilleton politico ottocentesco.

La nostra scelta – avevano dichiarato Cangialosi e Polio (2012) – era volta a fare sì che la maggioranza in Consiglio Comunale fosse più coesa e forte, ritornando a 13 elementi, come era inizialmente, così che i Consiglieri eletti a sostegno del sindaco Rosy Guarnieri potessero continuare a dare il proprio massimo contributo per il bene della Città”. Ma così, evidentemente, non è stato. Il sindaco ha scaricato tutta la colpa della caduta della Giunta e del prossimo commissariamento di Albenga su quelli che, con colorita espressione sprezzante, ha chiamato “i pezzenti della politica”. Tuttavia dimenticandosi – pare – che è stata proprio lei l’artefice di un’operazione di forzata alchimia politico-amministrativa, tentata per uscire da un impasse precedente: una scelta pragmatica a forte carica di veleno che si è mostrata, in pochi mesi, tossica e fallimentare.

Il sindaco Guarnieri ha negato, definendola come ipotesi “fantasiosa”, che la rottura definitiva sia stata occasionata dalla sua linea seguita nella questione dell’area crematoria ad Albenga, la quale l’ha portata anche a uno scontro frontale con le associazioni degli agricoltori, come già era avvenuto – per altre ragioni – in passato con quelle dei commercianti: ma su questo i dissapori nella maggioranza sono più che noti e frizioni ci sono state pure sul nuovo PUC. Così come le critiche sulla gestione inadeguata dei problemi della sicurezza ad Albenga, uno dei punti programmatici sui quali aveva giocato di più alle ultime elezioni, l’hanno indebolita molto sino al livello di consenso del suo stesso elettorato di riferimento e questo forse ha accelerato i tempi della crisi. Se riuscirà davvero a ricomporre le tessere andate perdute per ripresentarsi candidata a un nuovo mandato, come sostiene dissimulando il colpo ricevuto, rimane al momento un’incognita. Ma ad Albenga, appunto, “non esistono certezze”.

* Note a margine di Effe: la rubrica Corsara di Fabrizio Pinna