Liguria: presentato il coordinamento regionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane

Oltre 22.000 tra dipendenti e soci lavoratori. Quasi mille cooperative associate. Quattordici sedi operative sparse sul territorio in grado di fornire servizi integrati alle cooperative esistenti e a quelle future. L’Alleanza delle Cooperative diventa una realtà anche in Liguria. Agci Liguria, Confcooperative Liguria e Legacoop Liguria hanno infatti presentato oggi il coordinamento regionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.

Un atto che è il naturale sviluppo della nascita dell’ Alleanza delle Cooperative Italiane che prevede di articolare il coordinamento a livello settoriale e territoriale.

“Non è un semplice atto formale”, spiegano Pietro Civello, Stefano Marastoni e Gianluigi Granero, i presidenti delle tre organizzazioni che rappresentano le cooperative in Liguria: “Questa Alleanza ci permetterà di coordinare l’elaborazione delle posizioni e le proposte di politica cooperativa, confrontandoci ai tavoli istituzionali con un’unica posizione. Grazie ad una continuativo scambio di informazioni potremo assumere decisioni immediate nei diversi luoghi di rappresentanza”.

Le cooperative aderenti fatturano circa 2 miliardi di euro. Una dimostrazione che il mondo cooperativo ha tenuto di fronte alla crisi meglio di altre forme d’impresa.

“Ma è evidente che questa crisi ha colpito anche noi, inutile nasconderlo – proseguono Civello, Marastoni e Granero -. Ecco perché diventa fondamentale sviluppare in modo sempre più efficace la gamma dei servizi da offrire alle cooperative già esistenti e a coloro che intendono costituirne una nuova.

Oggi gli aspetti fiscali, normativi e quelli legati al credito sono fondamentali per le nostre imprese. Dobbiamo aumentare i nostri servizi in questi campi.

In questo modo i rispettivi Centri servizi e gli Enti di settore potranno realizzare azioni progettuali e gestionali comuni. Analizzare opportunità di finanziamento a tutti i livelli. Affiancare i giovani sin dall’uscita dell’Università spiegando le diverse opportunità che la formula cooperativa può offrire a loro”.

Il coordinamento sarà esercitato senza istituire strutture permanenti e senza costi fissi. “Non vogliamo creare sovrastrutture inutili – proseguono i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative in Liguria -. Dobbiamo al contrario essere sempre più snelli per valutare insieme l’andamento della cooperazione, simulare impatti normativi, elaborare studi finalizzati a proposte e iniziative pubbliche, realizzare ricerche in grado di fornire numeri e dati a tutti coloro che al mondo della cooperazione vogliono avvicinarsi”.

Quasi mille le cooperative aderenti alle tre organizzazioni. Altrettanto quelle in Liguria che, senza essere iscritte, operano a volte tra luci e ombre.

“Vogliamo innanzitutto valorizzare le nostre – concludono Civello, Marastoni e Granero -. Difendendo la loro capacità di stare sul mercato soprattutto in quei settori dove è necessario riconoscere le capacità professionali e le storie aziendali senza essere costantemente condizionati dalle offerte al massimo ribasso”.

“Vogliamo favorire iniziative comuni di promozione che possano portare alla creazione di nuovo modelli di sviluppo e opportunità lavorative. Possiamo unire le nostre competenze nei diversi settori e creare collaborazioni vincenti ad esempio tra l’agricoltura sociale, il turismo e la pesca. Oppure sviluppare nuove imprese nel settore delle biotecnologie. Il nostro ruolo deve essere anche quello di individuare nuovi canali di sviluppo, elaborare progetti e metterli a disposizione delle nostre cooperative. Ma vogliamo anche riconfermare con questa Alleanza il nostro obiettivo di combattere le forme di falsa cooperazione che sono elemento di distorsione del mercato in molti settori. Le nostre cooperative sono soggette a revisioni contabili e legali molto rigorose. Sarebbe sufficiente che anche le cooperative non iscritte fossero obbligate ad essere controllate dal Servizio Vigilanza delle diverse Centrali Cooperative. Una prima apertura in questo senso da parte del Ministero l’abbiamo avuta, ora aspettiamo nuovi passi concreti”.

Dalle istituzioni il mondo della cooperazione si aspetta risposte, tempi e modalità certe e per confrontarsi, da oggi, troveranno come interlocutore l’Alleanza delle Cooperative. L’incontro di oggi ha ratificato la nomina di Gianluigi Granero alla presidenza dell’Alleanza delle Cooperative liguri. Granero rimarrà in carica per un anno. Avrà come vice presidenti Civello e Marastoni, i presidenti delle altre due organizzazioni di rappresentanza delle cooperative.

2 Commenti

  1. No, non si può parlare male delle cooperative perchè oggi sono quelle che vanno di moda anche se la gente non sa che chi permette a loro di poter sopravvivere è lo stato quindi le cooperative le paghiamo noi.
    Se tenere lavoratori per la cinghia con stipendi che sappiamo, anche laureati e monoreddito, è da consederare come progresso, senza diritti e con l’impossibilità di aprire un mutuo per la casa, se questo è quello che ci aspetta tutti siamo messi bene. Poi escono fuori a citare il Presidente Pertini, l’ìunico che abbiamo avuto, parlando delle sue teorie sulla cooperazione , come se fosse la stessa cosa! Meglio non commentare..
    Il loro piano è ormai avviato da tempo e le cooperative hanno anche sfondato il muro dell’ideologia dato che ci sono cooperative anche bianche e pure celesti!
    Per questo che nessuno parla del fenomeno, interessa a tutti.
    Quello che si dice invece in giro è che stanno cercando pure di far passare come un pezzo dello stato tutto quel terzo settore che in teoria è no profit, ma la realtà è che la cosa serve solo a dargli appalti pubblici e infilarli nel sociale e nella sanità. Che i giornalisti vadano un po’ a intervistare i soci lavoratori delle cooperative e che gli chiedano le condizioni di lavoro, lo stipendio o il salario, i diritti sindacali che tutti i lavoratori dovrebbero avere.
    Ma prima o poi qualcuno solleverà il coperchio della pentola.

  2. …quali diverse opportunità la formula cooperativa può offrire ai neolaureati?
    uno stipendio parificato alle realtà imprenditoriali vere?
    stessi diritti dei lavoratori dipendenti?
    quali vantaggi ha questo modello per l’economia e per la ripresa economica visto che le gli sgravi fiscali e contributivi di cui godono su irpef iva e contributi vengono forniti dallo stato e quindi poi pagati dai cittadini come mancato introito, compresi gli imprenditori che invece soffrono la morsa delle tasse oltre ai soliti noti dipendenti e pensionati?
    ..strano che questa crisi ha colpito anche voi, con tutti i vantaggi di cui godete rispetto al mondo reale di commercianti artigiani imprenditori !
    Invece sono in molti a sperare che arrivi una bella regolamentazione rigida per questo settore prima che il mondo produttivo italiano sia trasformato in una grande cooperativa con tutte le caratteristiche che conosciamo tutti.
    Solo il blindatissim programma Report, come solito, ha osato profanare il santuario e parlare di questo tema, innominabile e sacrilego, in questo momento.

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