Protesta dei forconi, Pd Albenga: “Confidiamo nel buon senso di tutti”

«Il momento economico è difficile e amplifica disagi, rabbie e rivendicazioni di per sè giuste e fondate e “manifestare il proprio dissenso evidenziando problemi ed anche errori” è un sacrosanto diritto ed è una forma pacifica e democratica di “partecipazione”, ma ciò a cui assistiamo non sembra avere nulla a che spartire con la Democrazia». Così il circolo del Pd di Albenga interviene sulla “protesta dei forconi” di questi giorni.

«Si sono mossi in tanti – prosegue la nota – bisogna ammetterlo, un movimento vero (?) e spontaneo (?): chi ha manifestato ha detto “democratico”. Qualcuno intervistato ha dichiaratao che non ci son partiti (vade retro satana!), che non sono leghisti (questa è da psicoanalisi!) e che, tra le tante sacrosante cose che rivendicano, c’è la difesa della costituzione e del Paese. E sempre democraticamente i commercianti ed i cittatini, che non hanno aderito all’iniziativa, si sono visti sbarrare il cammino ed intimare di abbassare le serrande».

«E ancor più democraticamente si sono visti raggelanti saluti romani, diktat a mandare a casa il Governo e sovvertire le istituzioni, sempre più democraticamente una certo leader di un movimento, che vanta una sostanziosa rappresentanza in Parlamento, incitava le forze dell’ordine al… “golpe”…perchè questo è il nome di ciò che chiedeva agli agenti in tenuta antisommossa che, dal canto loro, hanno dimostrato un alto senso di responsabilità, lealtà (per le istituzioni) e professionlità. Si dirà può bastare! ed invece no: domani un certo senatore decaduto, perchè condannato ecc., incontrerà i rappresentanti dei comitati: ma non era una contestazione spontanea? Ma soprattutto suona strano poter essere malattia e cura nello stesso tempo!».

«Sta accadendo ovunque e Albenga non fa eccezione, e come si suol dire “il paese è piccolo e la gente mormora”, ma soprattutto vede: vede le strumentalizzazioni che alcuni gruppi, almeno qui politicamente identificabili e organizzati, operano in maniera spregiudicata su chi ha perso il lavoro o non lo ha mai avuto, su chi vive in povertà o ha dei disagi anche solo personali e , purtroppo, anche su ragazzini, a volte proprio bambini, che vengono usati come arieti per intralciare, disturbare, perchè su di loro nessuno oserà alzare un dito! Confidiamo nel buon senso di tutti, non per spegnere la protesta, ma per ricondurla su un piano che evidenzi il senso di disagio vero che la nostra società sta vivendo, senza mettere una parte della città contro l’altra», conclude il Pd ingauno.

1 Commento

  1. Premesso che ogni episodio di violenza và fortemente combattuto,condannato e punito, vedo che aleggia uno strano concetto di “democrazia” e di “buonsenso” ,
    Vi preparate con questi argomenti a ottenere la maggioranza utile a governare senza inciucio? La vedo dura…
    La “tradizione democratica” prevede il totale asservimento e sottomissione a qualsiasi cosa come le riforme pensionistiche Fornero, l’IMU sulla prima casa e l’attuale trasformismo dell’imposta, l’adesione al MES con 125 miliardi dati a Bruxelles, il fiscal compact, l’approvazione incondizionata alla bocciatura del taglio alle pensioni d’oro, il decreto IMU con lo sconto alle società di slot per 98 miliardi, le manomissioni alla Costituzione, il rinvio vergognoso del taglio del finanziamento ai partti, i vari decreti de fare , salva Italia salva qui salva là…ecc. ecc. , tutto con innumerevoli e democraticissime approvazioni de impero, con voto di fiducia ai vari Monti e Letta?
    La “tradizione democratica” e il “buonenso” prevedono tutto ciò?!!?
    E’ questa la risposta “democratica” a esodati, monoreddito a 700 euro al mese, disoccupati, artigiani e commercianti strizzati da tasse ed Equitalia, cassintegrati, 4 milioni di poveri indigenti?
    Prima di affrontare temi così importanti come quelli legati all’uso (e abuso) della parola “democrazia” sarebbe meglio tenere a mente la differenza tra demagogia e populismo, il termine dispregiativo e offensivo con cui si è soliti ultiumamente etichettare le esigenze e le accorate urla di dolore del POPOLO, quel popolo che è ELETTORE e ancor prima SOVRANO.
    Pensateci và!

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