Aspettando Su la testa Festival 2013 – I protagonisti: cinque domande corsare a Fabio Biale

di Alfredo Sgarlato – È iniziato il countdown per Su la testa Festival 2013 e oggi incontriamo un artista ben noto al pubblico di Albenga, Fabio Biale, polistrumentista, cantante e compositore che ha impreziosito col suo violino la musica di Amici di Django, Zibba e Alma Libre, Liguriani, Birkin Tree… Ed è autore di un valido lavoro solista, “La sostenibile essenza della leggera”, di cui potete leggere la recensione su queste pagine.

Albenga Corsara: È passato un anno dall’uscita del tuo primo lavoro solista. Quali riscontri stai ottenendo?

Fabio Biale: È stato un anno di lavoro molto assiduo con le mie due band, Liguriani e Birkin Tree. In realtà, a questo progetto solista ho potuto dedicare davvero molto poco tempo. Ad ogni modo, le recensioni e le sporadiche apparizioni live sono state soddisfacenti. La vita da solista non è la mia dimensione ideale ma è un interessante banco di prova per conoscersi più a fondo. Ogni live da solo scopre una parte di Fabio Biale che non conoscevo. È istruttivo.

A.C.: Stai avendo un’intensa attività live, anche internazionale, sia da solista che coi Liguriani. Dove hai avuto le esperienze più significative? E il pubblico ligure è più caldo o più freddo rispetto ad altre piazze?

Fabio Biale: Quest’anno ho suonato ben ventisei volte in Germania. Tre di queste al Rudolstadt Folk Festival, il secondo festival di musica folk d’Europa. Senza dubbio un’esperienza straordinaria, forse la più emozionante, quest’anno. Circa 100000 spettatori, 130 artisti, 30 palchi. Una grande lezione di musica, di organizzazione, di civiltà. Il pubblico ligure si salva una volta all’anno. A Su la testa. Che, e lo dico senza piaggeria, è rimasto uno dei più bei festival d’Italia.

A.C.: Cosa pensi dei talent show? Sono un’occasione per i nuovi musicisti o solo una trovata commerciale?

Fabio Biale: Non ci penso. C’è la musica e c’è il mercato. Sono due entità naturali. La musica ha bisogno di un mercato perché è pure un’attività commerciale e per vivere necessità di appeal economico. I talent, probabilmente, ne hanno uno. Se, per priorità, ti interessa il mercato ti occupi anche di talent show. Io mi occupo di musica.

A.C.: L’esplosione delle nuove piattaforme digitali come You Tube o Bandcamp danneggia la possibilità di suonare dal vivo o aumenta le possibilità?

Fabio Biale: Per i promotori musicali youtube è una manna. Senti parlare di un gruppo? Lo cerchi su youtube e lo vedi all’opera. Onesto, senza filtri. Sei un musicista? Ti proponi su youtube ed esisti, sei “consultabile” ogni momento. Sei una voce di un dizionario musicale mondiale. I problemi dei live sono altri. Costi, tassazioni, diseducazione musicale, maleducazione generica, la mancanza di un serio inquadramento professionale del musicista. Tanti problemi. Quindi stop e parliamo di cose belle!

A.C.: Suoni folk, swing, rock… è una necessità professionale o sono tutte musiche che senti come tue?

Fabio Biale: Sono tutti amori. Amori che hanno stagioni diverse. Talvolta sono sposato con uno di questi ma mi faccio l’amante. Così suono rock e ascolto swing. Oppure suono classica e studio folk. A volte faccio delle orge. A volte faccio la prostituta, e in un pomeriggio me le trombo (o sviolino) tutte e tre. Sono lingue, linguaggi. Ho bisogno di tanti livelli espressivi. Sia in ascolto, sia quando produco o riproduco.

Fabio Biale sarà in concerto sul palco dell’Ambra di Albenga Sabato 7 Dicembre.

[vsw id=”wJtnpBZ5qTU” source=”youtube” width=”506″ height=”410″ autoplay=”yes”]

[vsw id=”aPxouRTi4Rw” source=”youtube” width=”506″ height=”410″ autoplay=”no”]