Caccia in Liguria, nuovo stop dal Consiglio di Stato; Briano: “ci hanno negato di difendere il provvedimento”; Bruzzone abbandona il Consiglio regionale

di Fabrizio Pinna – Storia infinita quella del calendario venatorio regionale ligure impugnato a suon di ricorsi dalle associazioni ambientaliste e animaliste: è di pochi minuti Fotofa la nuova svolta, con la decisione del Consiglio di Stato che impone ancora uno stop alla caccia in Liguria, annullando l’ultimo via libera dato i giorni scorsi dal Tar.

Ancora non è chiaro come la Regione procederà nelle prossime settimane di fronte a questo ennesimo ostacolo contro il quale ha nuovamente cozzato il calendario venatorio; l’assessore all’Ambiente e alla Caccia Renata Briano, impegnata in mattinata al convegno “Il Club Alpino Italiano e i Parchi” all’Auditorium dell’Acquario, raggiunto il Consiglio Regionale in corso a Genova, alla notizia è stata laconica dicendosi stupita della decisione, non risparmiando critiche alle procedure seguite dal Consiglio di Stato: “Per la seconda volta senza entrare nel merito dei contenuti del calendario venatorio e senza tenere conto della sentenza di pochi giorni fa del TAR che ci aveva dato ragione su tutto, il Consiglio di Stato ha sospeso l’attività venatoria. Anche la nostra richiesta di essere ascoltati per difendere il provvedimento ci è stata negata”, ha dichiarato a margine della seduta. Per conoscere quando gli “appassionati” potranno riprendere far le braccia le doppiette si dovrà dunque aspettare la sentenza di merito, sempre da parte del Consiglio di Stato, del prossimo 26 novembre.

Dopo il lungo braccio di ferro con gli ambientalisti con i quali non si è trovato alcun punto di mediazione, Renata Briano non ha oggi nascosto amarezza per la decisione: “Sono molto dispiaciuta di non aver potuto difendere, come ha affermato il TAR, un atto legittimo e garante dei diritti dei cacciatori. Del resto, da parte della controparte ambientalista, più che una mediazione la loro sembrava una sorta di ricatto: ritiro di tutti i ricorsi in atto previa cancellazione delle due giornate aggiuntive di caccia alla migratoria previste dalla legge con l’approvazione di Ispra, l’istituto per la ricerca ambientale. Credo che a questo punto – ha concluso l’assessore – a livello nazionale di debba lavorare per mettere le Regioni nella condizione di approvare i propri calendari nella certezza del diritto e senza lasciarle sole in balia di attacchi politici e strumentali degli anti-caccia”.

Preoccupazione è stata espressa, in una pausa del Consiglio Regionale, anche dall’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo: “Una decisione destinata a incidere e pesare negativamente soprattutto sul mondo agricolo”, ha commentato Barbagallo. E tra le prime reazioni a caldo non è mancata quella del cacciatore e capogruppo della Lega Francesco Bruzzone, il quale alla notizia della sospensione della caccia da parte del Consiglio di Stato ha deciso di abbandonare “per protesta” i lavori dell’aula consigliare: “Chiedo scusa al Presidente Boffa, forse tutto ciò influisce marginalmente rispetto all’ordine dei lavori del Consiglio Regionale, ma ho deciso di abbandonare la seduta del Consiglio Regionale. È appena giunta la comunicazione che rende nullo il lavoro svolto da questo Consiglio Regionale, dalle Commissioni competenti e dalla Giunta, che sull’argomento ha lavorato bene”, ha detto.

“È stata presa una decisione senza neanche ascoltare le parti”, ha ribadito anche Bruzzone: “Il Consiglio di Stato ha sospeso di nuovo l’attività venatoria nella nostra regione, andando a ledere il nostro ruolo. Mi chiedo a questo punto, a cosa serva tenere le elezioni regionali, se un’intera assemblea legislativa compie gli atti, ma poi la sua volontà viene annullata, vanificata. Quindi forse non serve ad alcunché stare in Consiglio Regionale, se i diritti sono lesi da soggetti che non sono democraticamente eletti dal popolo. Ancora una volta, si va a colpire un’intera categoria. Per protesta, chiedendo scusa al Presidente, abbandono l’aula”.

2 Commenti

  1. In un momento in cui i duri e puri di destra sostengoo la caccia e si aggregano incredibilmente anche i post radical-chic, neo social-liberisti ..tutti appresso al miraggio di un pugno di voti che in realtà sono davvero una pochezza, restano soltanto i sentimenti della gente , i quali sono senza alcuna possibiltà di appello contro questa truce rappresentazione di usi arcaici, in alcuni casi retaggio di una “cultura” che prima o poi dovremo e riusciremo ad estirpare.
    BASTA UNO SMILE 😀

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