(fp) – Si era detta fiduciosa e certa di un’assoluzione per un “caso politicamente montato”, ma così non è stato: si è invece chiuso oggi con una sentenza di condanna il primo atto della vicenda giudiziaria che vede coinvolta dal 2010 – insieme ai congiunti – il sindaco di Albenga Rosy Guarnieri nel processo per abusi edilizi contestati nella ristrutturazione dell’immobile di proprietà famigliare a Bastia.

Il Pubblico ministero della Procura savonese (Danilo Ceccarelli) aveva chiesto pene detentive dai 4 ai 6 mesi per tutti i coinvolti nel processo, ma a eccezione dell’ex marito Domenico Pizzo (committente dei lavori) e di Filippo Pizzo (progettista) condannati a un mese di reclusione e 8.000 euro di multa, per il sindaco Guarnieri e gli altri imputati (il marito Franco Vairo e le due figlie Micaela e Tatiana Pizzo) la pena inflitta dal giudice – con sospensione condizionale – è stata solo economica, un’ammenda di 4.000 euro.

Assolta del tutto invece Franca Zoccali, funzionario dell’Ufficio tecnico del Comune, per la quale non sono state accolte le tesi dell’accusa di un coinvolgimento e che ha invece agito nel solo rispetto delle procedure d’ufficio di sua competenza.

Stringato e ironico il commento del sindaco Rosy Guarnieri: «Come solitamente si dice, le sentenze non si commentano, ma si subiscono. In questo caso, una questione con risvolti politici si risolve pagando, con una ammenda da quattro mila euro. Esprimo comunque soddisfazione per la riconosciuta estraneità del tecnico dell’ente comunale, uscita indenne da una vicenda che, di tecnico, ha dimostrato di avere ben poco».