Albenga… a lezione di jazz con Gianni Coscia (con fotogallery)

di Alfredo Sgarlato – La seconda edizione dell’Albenga Jazz festival si chiude all’insegna del divertimento. Nella mattinata e nel pomeriggio di martedì e mercoledì gli Ukulele Lovers hanno allietato piazze e spiagge insegnando a suonare la chitarra hawaiana e cantando, insieme ai molti appassionati che si sono fermati ad ascoltarli, canzoni amate, da Blowin’ in the wind a Le Freak.

La terza serata vede sul palco il trio di Gianni Coscia, il maggior fisarmonicista italiano, e non solo italiano. Dopo il saluto del Sindaco Rosi Guarnieri e il ringraziamento di Barbara Locci, Giorgia Grossi e Alessandro Collina a tutti i collaboratori e allo staff che hanno reso materialmente possibile il festival (sarebbe bello citarli tutti ma lo spazio è tiranno) i musicisti salgono sul palco.

Coscia racconta la propria vita attraverso la musica che ama sin da bambino, quando il jazz era proibito dalla dittatura in quanto “musica degenerata negro-giudaico-epilettoide” e bisognava taroccare i dischi con falsi nomi italiani. Ma la prima canzone è un valzer che a Coscia ha insegnato il padre, di cui non ricorda nemmeno il titolo e gli è apparsa come in sogno, che lui ha rielaborato in 5/4 e intitolato Ricordo di mio padre. Quindi l’omaggio a Duke Ellington, che considera, e noi con lui, il più grande dei compositori, con un medley che comprende Solitude e Sophisticated Lady, imparate in quei dischi che gli trovava un cugino che giocava mezzala nella Roma. Coscia ci racconta di essere in analisi perché è l’unico che non suona Piazzolla: lo adora, l’ha suonato per anni, ma adesso lo suonano tutti, e allora un tango di sua composizione, Tangoli, in cui il batterista Paolo Franciscone accompagna l’ostinato della melodia con raffinati giochi ritmici.

Altro omaggio ad un altro gigante, stavolta nostrano, Gorni Kramer, che temo pochi sotto i cinquanta conoscano, con un medley. Bellissimo l’assolo del contrabbassista Stefano Risso sul tema di Donna. Gianni Coscia racconta molti aneddoti tra un brano e l’altro, giocando a fare il nonnetto svaporato, ma la sua è un’autentica lezione di storia della musica e del paese in cui viviamo, dei momenti più bui come dei migliori. Il pubblico lo adora e saranno in molti dopo il concerto a fermarsi per volerlo conoscere e ringraziare.

Coscia si diverte a suonare come un ragazzino, Risso e Franciscone lo assecondano con talento e il pubblico coglie la loro gioia di suonare e apprezza i classici dello swing, le canzoni e i temi originali eseguito dal trio. Finito il concerto Gianni Coscia e gli Ukulele Lovers fanno amicizia, il feeling è immediato e voilà, gli strumenti escono dalle custodie e parte una jam session che coinvolge i musicisti e alcuni spettatori sino a notte inoltrata. A turno Milena Dolcetto e Gianni Coscia propongono canzoni indimenticabili, cantate e suonate da tutti, col batterista che suona tavolo e gazebo, finché il fisarmonicista nota che qualcuno intorno a lui è stanco e saluta, ma penso che avrebbe suonato fino all’alba.

Conclusione magnifica, nel vero spirito del jazz, per una manifestazione riuscita, che ha riempito Piazza San Michele, di cui i musicisti stranieri hanno lodato la bellezza (peccato quel palazzo dalla facciata così rovinata…). Grazie di cuore a Le Rapalline in Jazz e a tutti i partecipanti, musicisti e pubblico, perché i musicisti danno il meglio quando l’organizzazione funziona e il pubblico è caldo, come è stato in queste sere. Appuntamento all’anno prossimo, con Gianni Coscia che vuole assolutamente tornare!

8 Commenti

  1. eh io sono sopra i 50 e ricordo ancora la tv in bianco e nero, quando facevano in prima serata i musical di Garinei e Giovannini, con musiche di Kramer o Trovaioli…. magari su raistoria le replicano

  2. eh io sono sopra i 50 e ricordo ancora la tv in bianco e nero, quando facevano in prima serata i musical di Garinei e Giovannini, con musiche di Kramer o Trovaioli…. magari su raistoria le replicano

  3. Ragazzo sotto i cinquanta si rende disponibile a prestare, e sottolineo PRESTARE un libro su Gorni Kramer edito dalla Fondazione Kramer, all’autore dell’articolo 🙂 Contattare solo se interessato.

    La soddisfazione di essere sotto i 50 e di conoscere Kramer è tanta 🙂

  4. Ragazzo sotto i cinquanta si rende disponibile a prestare, e sottolineo PRESTARE un libro su Gorni Kramer edito dalla Fondazione Kramer, all’autore dell’articolo 🙂 Contattare solo se interessato.

    La soddisfazione di essere sotto i 50 e di conoscere Kramer è tanta 🙂

  5. Una richiesta ufficiale. Mi farebbe piacere saper il costo della SERATA chiamata Controfestival organizzata dal Comune e delle TRE SERATE più Ukulele organizzate da privati. Tutto sarebbe chiaro

  6. Una richiesta ufficiale. Mi farebbe piacere saper il costo della SERATA chiamata Controfestival organizzata dal Comune e delle TRE SERATE più Ukulele organizzate da privati. Tutto sarebbe chiaro

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