PAROLA DI CASSIOPEA – Latitanza!

di Cassiopea – Da qualche mese vivo di casa in casa da amici diversi. Ho cambiato scheda al cellulare, non ascolto la segreteria telefonica, non scarico la posta, vivo in anonimato, sempre con gli occhiali da sole anche se piove. Sono irreperibile. Sono un oggetto smarrito, una persona dispersa, di quelle che cercano a “Chi l’ha visto?”. Scomparsa. Fuggiasca. Latitante. È accaduta la cosa che credevo di aspettare da tutta la vita: il mio amore mi ha chiesto di sposarlo. Cioè, non è andata proprio così: lui mi ha soltanto detto a distanza di seimila km che era stufo di vivere così e che voleva che vivessimo insieme. Era una proposta, era solo un’idea ma ha avuto il potere di sconvolgermi. In tutti i sensi: anche la felicità crea stress, sapete?

Sì, sì, sono felicissima, emozionata, imbarazzata… e spaventata a morte. Così da quel giorno, da quelle parole in poi, non ho fatto altro che scappare. Era l’unica cosa “adulta e consapevole” che riuscissi a fare. All’inizio correvo solo via da quella domanda, da quel punto interrogativo, esclamativo, da quell’affermazione. Schizzavo via come la pallina di un flipper. Ho lasciato la roba in frigo e l’abat jour accesa… qualche amica provvederà al caso. Poi ci ho preso gusto a girare senza motivo. Intanto il tempo è passato e io manco me ne accorgo.

Ora faccio la lista dei pro e dei contro: tiro una bella riga verticale in mezzo al foglio e a destra scrivo in stampatello SINGLE e a sinistra COPPIA. Poi butto giù a caso quello che mi viene in mente. La prima cosa è regalo di compleanno, San Valentino ecc… che bello se sei single, non ha lo stress di doverli fare! Ma neanche ne ricevi. Nessuno pensa a te in quel modo. Che tristezza! La domenica pomeriggio se sei single ti viene lo spleen perché pensi che tutti gli altri siano felici, e tu no. Ma se sei in coppia e lui magari ascolta la partita con le cuffie allora hai la carogna e ti sorge il ragionevole dubbio se la scelta in realtà sia se essere soli a mangiare schifezze sul divano leggendo abbracciati agli animali domestici, o essere soli in coppia, cioè con qualcuno vicino al quale non hai niente da dire. Sempre solitudine è.

Però è anche vero che a Natale e alle feste comandate fa un gran piacere (anche perché fa freddo) avere un braccio intorno alla spalla e una voce che ti dice e ti ripete: “va tutto bene amore, ti amo, ti proteggo io…”. Va bene anche il braccio finto di un manichino e un registratore che riavvolgi e ripete: va tutto bene amore… zzzz (riavvolgi), va tutto bene amore, zzzz (riavvolgi), ci sono qua io…”. E poi c’è la parola grossa: libertà. È inutile, se sei in coppia bisogna mediare, spiegarsi, informare, giustificare, e gli spazi tutti nostri si restringono, è fisiologico.

A lui piace il jazz. Io lo detesto. A me piacciono le sfilate di moda e le mostre di arte contemporanea, a lui vengono le convulsioni e crede che Shu Uemura sia il nome di un formaggio e Frank Lloyd Wright siano tre persone distinte! Vabbè, ma vogliamo pensare agli orari? Chi usa il bagno dalle 6 alle 7? Tavoletta su o giù? Chi fa la doccia? Chi il bagno nella vasca piena di schiuma? A me piacciono le porcellane di Bavaria, lui potrebbe fare colazione nella ciotola del cane che non se ne accorge (finché non assaggia i gusti delle crocchette!). A chi piace pogare sotto il palco a un concerto hardcore punk? A chi “Hoppypolla” dei Sigur Ros che lui definisce con disprezzo una ninna nanna?

Si però se sei single di tutta ‘sta libertà non sai proprio cosa fartene se non c’è nessuno che ti chiede: amore come stai? E ritorniamo al registratore: zzzzz (riavvolgi) amore come stai? Girare il vasto mondo da soli è una cosa, farlo in due è tutta un’altra cosa. Intanto io continuo la mia latitanza. Sto perdendo la più bella occasione della mia vita? Non lo so. Intanto cammino, cammino. Aiutooo!! cosa faccio? Aiutatemi voi e si salvi chi può!

* Parola di Cassiopea: la rubrica Corsara di Cassiopea

1 Commento

  1. …eterna Cassiopea, ritengo che il matrimonio sia un po come il diploma di maturità della coppia!!!…ma per fortuna….in tempi moderni esiste una valida alternativa…ovvero la convivenza, una volta improponibile….ma ora credo che sia un valido ausilio per comprendere se davvero tra le 4 mura ci siano affinità elettive e pratiche con la controparte!!..orsù …si compia il passo….si piantino solidi paletti e regole basilari…e si provi a costruire la casetta del Mulino Bianco..sperando che non venga inquinata ne da galline ne da banderas!!!…se poi non funziona vale sempre il vecchio detto: per avere un po di salsiccia non è necessario portarsi a casa tutto il maiale ( con rispetto parlando )…cordialmente…. l’affezionato infingardo

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