Intempestivi e prepotenti o tutti nella melma?

di Mary Caridi – Moriremo democristiani a nostra insaputa? La realpolitik dei vertici del Pd è la gelatina melmosa che imprigiona come una ragna sottile e infida le speranze di cambiamento degli elettori democratici? Forse; perchè ieri è una nuova puntata  andata in onda in parlamento a farcelo pensare.

In un  parlamento dove tutti, e dico tutti, a chiacchiere sono contro la legge Porcellum. Quella che manda deputati a Roma che gli elettori non hanno scelto. Quella delle liste bloccate, compilate a tavolino dai segretari di partito. Quella che ha permesso a Berlusconi di mandare in parlamento senza passare dalla scelta del cittadino, il suo medico, il suo fisioterapista, il suo/i suoi avvocati, qualche stellina della tv, amiche e via cantando… Quella che, al netto di quelli scelti dalle primarie, nel Pd ha consentito di piazzare in posizioni di elezione garantita tutta una serie di tromboni e yes man. Gente che non ce l’avrebbe mai fatta con le preferenze, a partire dalla Finocchiaro, quella simpaticona che prima presenta un ddl per tornare al Mattarellum e poi quando Giachetti presenta una mozione per realizzare questo, lo invita con fare “arrogante” a ritirare la mozione perché prepotente e… intempestiva! Roba da prima repubblica.

E così il cooptato Roberto Speranza intima ai suoi compagni di partito che avevano firmato la mozione Giachetti per ritornare al Mattarellum e cancellare il Porcellum, di ritirare la mozione.

Ritirare la mozione che elimina il Porcellum?

Si, cari amici vicini e lontani, è andata proprio così. Ad arte fanno circolare il sospetto che Giachetti fosse un renziano in tuta da sabotatore per far cadere  il governo Letta e non uno che su questo ha fatto nella scorsa legislatura un lungo sciopero della fame, un deputato che continua a battersi per abolire una legge che impedisce ai cittadini di scegliere e magari di mandare in pensione un po’ di “tempestivi” presuntuosi e arroganti. Insinuando che Renzi voglia far cadere il governo, i fifoni e attaccati alle poltrone, appena conquistate si sono messi in riga, hanno ritirato la firma e lasciato solo il dignitoso Giacchetti che non si è lasciato intimidire dalla disciplina di un partito invocata oggi, dopo averla violata in continuazione, al punto di bocciare il presidente del partito e finire a fare un governo con Berlusconi.

Il governo Letta/Berlusconi piace agli Speranzosi, è evidente; la melma democristiana avviluppa e rende arduo un cambiamento vero. Tanto che ieri non è andata in onda che una parata di voti inutili. Votare con favore del governo ad una mozione che chiede di iniziare un percorso entro 18 mesi per le riforme e alla fine si prevede la nuova legge elettorale. Una melina, una roba per gente lenta che NON vuole cambiare nulla, ma resistere in un governo di santa alleanza.

Il paradosso è che solo SEl e M5S hanno alla fine votato contro il Porcellum, insieme al soldato Giacchetti. E si è distinto di nuovo Civati che è ormai un “marziano” in un Pd lontano anni luce dai suoi elettori. E nel frattempo, nel Pd, alcuni intelligentoni tentano pure  di rinviare un congresso che andrebbe celebrato domani mattina, quantomeno per discutere e chiarire una linea politica incomprensibile e ambigua.

* A modo mio: la rubrica Corsara di Mary Caridi

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