Albenga-Dibattito acceso nel PD con ON. Vazio e Giacobbe

di Mary Caridi – Una serata a lungo attesa dai militanti e iscritti del Pd, quella di ieri sera, nella sede  ingauna è stata l’occasione per i circoli del  comprensorio di discutere sulla situazione nazionale e locale. Conciliare gli impegni dei nuovi onorevoli, Vazio e Giacobbe, ha di fatto rinviato un dibattito tra i simpatizzanti che si è rivelato molto partecipato. Quasi tre mesi e tutto è cambiato. Dopo una campagna elettorale che ha consegnato un risultato deludente e le scelte che hanno fatto infiammare gli animi degli elettori, ieri si sono aperte le discussioni. Malumore, maldipancia, domande che sono state scaricate sui due onorevoli che hanno ascoltato, preso appunti e poi risposto. Perché quel No a Rodotà? Perché Marini e poi il dietro front e Prodi mandato sull’altare a farsi immolare… e la discutibile e contestatissima scelta di fare un governo con lui, Berlusconi, l’uomo detestato e per il quale si sono spese parole al vetriolo?

“Da subito, da quando ho letto i risultati – afferma Vazio – ho capito  che non c’era altra scelta che il governo delle larghe intese”. Nel ricostruire quelle ore concitate dell’elezione del Presidente della Repubblica, Vazio  ricorda il clima e i retroscena e il malessere che gli eletti hanno provato, messi davanti alla scelta di nomi decisi senza consultare gli oltre seicento eletti. Ma si lascia dietro le spalle quegli avvenimenti e tenta di dare risposte su quello che sarà il futuro del Pd. Sono tanti i simpatizzanti che prendono la parola e dietro ogni volto il dubbio, il timore e l’amarezza per questi avvenimenti e il forte disagio di dover, ancora una volta, dopo l’appoggio al governo Monti, doversi assumere responsabilità che presentano il conto al partito con una consistente perdita di consenso.

Non è facile mandare giù questo boccone amaro, ma Vazio lo rende ancor più indigeribile leggendo la realtà quando dice: “qualunque legge elettorale si faccia, in queste condizioni – dove ci sono tre grossi partiti – e se non cambia nulla nel M5s, ci darà larghe intese con il Pdl per 50 anni!”

Nino Miceli illustra il suo pensiero e si porta avanti, a quando ci sarà il congresso, verso l’autunno. Lo dice apertamente che il vero problema del Pd è che la sinistra non è mai stata maggioranza nel Paese e che per vincere serve una forte leadership, in grado di attrarre il consenso di elettori che non sono di sinistra. Pensa a Renzi e un po’ lo rimprovera perché “dovrebbe candidarsi alla segreteria, non si possono separare le due cariche, candidatura alla presidenza del consiglio e segreteria del partito”. E qui c’è l’altra polemica interna che infiamma il Pd. Cambiare le regole per eleggere il segretario escludendo primarie? Chiudersi a riccio, mentre tutto cambia? Mentre la gente che si era avvicinata al Pd è già sotto choch? Tentata dall’astensione?

Per il segretario locale Alessandro Andreis la soddisfazione del successo dell’iniziativa che ha visto la presenza dei circoli di Alassio, Andora, Cisano e la presenza di una sala stracolma, arriva però un piccolo rimprovero: perché quella di ieri sera è stata la prima occasione per i militanti di discutere, dopo gli avvenimenti che hanno sconvolto il partito democratico e i suoi elettori? “Ci saranno altre occasioni, dopo quella di stasera, per incontri con i nostri deputati che hanno garantito la loro disponibilità a mantenere aperto il dibattito, sia sui temi locali che su quelli nazionali”.

Il partito, nonostante la botta continua a discutere e in attesa del congresso e di capire quali saranno le nuove linee attende, e non è difficile capire che sarà dopo che in tanti prenderanno le proprie decisioni.

1 Commento

  1. Pd e Pdl insieme , a me viene orticaria Unione contro natura o forse qualcosa che facevano già di nascosto come dice Grillo

I commenti sono bloccati.