Savona: presentazione della Tesi di laurea inedita di Sandro Pertini su “La cooperazione” 

(fp) – Il prossimo martedì 12 marzo alle ore 17 presso il Priamar di Savona si svolgerà nella Sala Sibilla la presentazione pubblica della Tesi di laurea inedita di Sandro Pertini su “La cooperazione”, la quale fu discussa nell’anno 1924 all’Istituto di Scienze sociali «Cesare Alfieri» di Firenze. Il dattiloscritto, composto di 248 pagine su carta velina in copia carbone e privo di copertina, fosse stato distrutto dall’alluvione fiorentina del novembre 1966. La tesi ritrovata, ora edita in un volume pubblicato dall’associazione AMES, può dirsi il suo ultimo atto pubblico da uomo libero, iniziando già nel 1925 la lunga stagione di persecuzioni.

Alla presenza del sindaco di Savona Federico Berruti, interverranno all’incontro Silvano Bozzo (Presidente AMES), Sebastiano Tringali (Curatore scientifico del volume), Fabio Fabbri (Docentedi Storia Contemporanea, Università Roma Tre), Mauro Bruzzone (Vice presidente Coop Liguria), Gianluigi Granero (Presidente Legacoop Liguria); ai partecipanti sarà offerta in omaggio una copia del libro.

2 Commenti

  1. : «Cosa ottiene un contadino povero invadendo una terra incolta o mal coltivata? Senza macchine, senza abitazione sul luogo di lavoro, senza credito
    per attendere il tempo del raccolto, senza istituzioni cooperative che acquistino il raccolto stesso (se arriva al raccolto senza prima essersi impiccato al piú forte arbusto delle boscaglie o al meno tisico fico selvatico della terra incolta) e lo salvino dalle grinfie degli usurai, cosa può ottenere un contadino povero dall’invasione?
    E tuttavia noi eravamo per la formula molto realistica e per nulla
    «magica» della terra ai contadini; ma volevamo che essa fosse inquadrata in una azione rivoluzionaria generale delle due classi alleate, sotto la direzione del proletariato industrialene?».

  2. Non credo che Pertini intendesse la cooperazione come la maniera di integrar eo addirittura sostiture le Istituzioni con forme piu’ o meno efficaci di cooperativismo.
    Comprero’ il libro che in questi giorni viene sventolato per legittimare la penetrazione piu’ o meno dichiarata di determinate forme di associazionismo fattivo a integrare il lavoro delle Istituzioni.
    Sono curioso di capire come intendeva il nostro amato Presidente la forma cooperativistica, peraltro espresisone della solidarietà che traspare dalla Carta Costituzionale. Ma sono certo già fin d’ora che non vi troverà alcun pensiero de-istituzionale o comunque teso ad alleggerire la presenza garante dello Stato negli istituti posti a tutela dei diritti fondamentali.
    Impensabile che invece di rinforzare, rinvigorire, razionalizzare e render eefficienti le Istituzioni di determinati settori, si pensi a affiancar loro le cooperative. Impansabile e piuttosto pericoloso sotto l’aspetto della tutela dei diritti, quindi sul piano etico.
    Occorre tenere ben salda la barra su determinate funzioni dello Stato le quali non possono essere delegate a nessuna forma privatistica.
    Neppure se questa si manifesti come no-profit.
    Il rischio di ritrovarsi con uno Stato che non è in grado di fare integralmente il lavoro dello Stato sarebbe altissimo per i cittadini della Repubblica.

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