PAROLA DI CASSIOPEA – Amicizia: quasi amore… o forse di più

di Cassiopea – Come già vi avevo confessato in precedenza, credevo che la mia attività preferita fosse fare l’amore, ma mi sa tanto che mi sono sbagliata! Mi diverto tantissimo con gli amici a cazzeggiare, chiacchierare, scherzare, spensierati e allegri passeggiando o facendo colazione al bar o alle feste etc. etc. E voglio precisare che per amici intendo un gruppo eterogeneo di persone di idee, credenze, sesso, esperienze completamente diverse tra loro e variegate. Agli amici puoi dire davvero tutto (sottinteso, gli amici fidati), puoi mostrare veramente chi sei, anche le parti che persino tu non vorresti avere… eppure gli amici magicamente, miracolosamente ti accettano così come sei, di più, ti apprezzano e riescono a volerti bene così come sei specialmente quando tu non te ne vuoi.

Gli amici ti salvano la vita. E allora alla fine si ride di tutto o quasi; per ridere di alcune cose bisogna stemperarle con adeguata quantità di tempo e di spazio, ma alla fine vince il sorriso. Proprio questo stavo dicendo l’altro giorno al mio amico affranto che è stato lasciato malamente per l’ennesima volta dalla stessa persona; ma lui ha tirato fuori una frase lì per lì, dettata dalla rabbia, dalla frustrazione, e dal dolore, che mi ha fatto riflettere: “aveva ragione mio nonno: le donne sono tutte p.. tranne la madre e la sorella!”. Dopo avergli ricordato che lui è figlio unico ho lasciato correre e non ho infierito.

Però la cosa mi ha fatto pensare. E poi un mio lettore (anzi credo che sia il mo unico lettore, che ringrazio) ha paragonato le donne ad un’auto di lusso, o meno possibilmente a km zero… Gulp! Mi sono detta: siamo nel Medioevo! Una premessa: io non sono femminista; sicuramente sono il frutto di anni di battaglie femministe, ma io amo gli uomini in quanto persone e non li odio in quanto categoria. Purtroppo al contrario a volte mi tocca constatare che “la donna”, “il femminino sacro”, è ancora vittima di retaggi ottusi, claustrofobici, legati ai tempi che furono: al peccato originale! Perpetrati e codificati da una certa cultura sessuofoba e che odia le donne, il femminile e tutto ciò che rappresenta, forse perché troppo bello, troppo potente, troppo meraviglioso, troppo magico. Da far paura.

Il Sublime spaventa. E la cosa più strana è che spesso sono le donne a ignorare il proprio potere; alcune vivono tutta la propria vita ignorando di essere Dee (e forse la sprecano): Dee dell’amore, della vita, Afrodite, Madre Terra, Dea Ishtar, Dee del sesso, della Creatività, della Fertilità (non soltanto in senso strettamente biologico), dell’Accoglienza e molto altro… I più fraintendo il messaggio di Cristo che predicava l’Amore e l’unione creando barriere e divisioni in suo nome, rovinando la vita a molte persone. Quanta gente ho visto soffrire a causa di pregiudizi ottusi e idee preconcette. Quante nevrosi per aver soffocato una parte così importante di sé e della società, idee purtroppo radicate come un cancro nell’animo della nostra società “moderna”, così moderna da gridare e ostentare un “nuovo” che spesso è soltanto un sottile fragile strato di pittura che nasconde malamente idiozie e paranoie ancestrali mal superate. Più il nuovo è gridato e meno nuovo è!

E così noi donne siamo streghe perché perdiamo sangue ogni mese senza morire mai, perché abbiamo pertugi dove si può insinuare il diavolo. Siamo sirene, fate, demoni che attirano a sé col nostro terribile potere o facciamo perdere il senno. Siamo mostri perché dal/nel nostro corpo nasce e cresce la vita, un nuovo essere umano che proviene dal nulla e passa proprio attraverso quegli oscuri pertugi da cui siamo usciti tutti (e qualcuno, anzi i più, cercano invano di rientrare…). Siamo noi donne che abbiamo preso il frutto proibito, per vanità, per curiosità abbiamo addentato il fico succoso e abbiamo gettato il mondo nel dolore giocandoci il Paradiso coperte con una foglia e vergognandoci del nostro corpo nudo. A causa di questo è considerato giusto che la donna partorisca nel dolore…

Devo andare avanti? No, mi fermo qui. Però mi tocca ricordare al mio amico affranto e abbandonato che l’unica femmina nella storia a rimanere sempre pura è la Madonna, quindi per deduzione temo che il mio amico inconsciamente creda di essere Gesù! E adesso come faccio a dirglielo? Vi saluto appassionatamente:

La vostra Appassionata Affettuosa Cassiopea di quartiere (e-mail: cassiopea@albengacorsara.it).

* Parola di Cassiopea: la rubrica Corsara di Cassiopea

2 Commenti

  1. io credo che le donne capiscano gli uomini quasi tanto poco quanto gli uomini (non) capiscono le donne…

  2. ….eccomi…sono il “secondo” seguace e lettore di Cassiopea!!!!…consiglio un libro..”Il segreto per capire le donne” di Amos Boilini & Alice Boccaleoni..!!!
    ….semplice…scorrevole…..scevro da luoghi comuni…..chissà..magari puo servire..ma tutto si puo’ riuassumere in una frase: .
    .Il fatto che per noi sia impossibile capire le donne è sintomatico di un problema di fondo irrisolvibile: siamo uomini…………….

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