Musica d’autore – Davide Geddo: “non sono mai stato qui”

di Alfredo Sgarlato – Dopo il buon riscontro ottenuto dal primo disco “Fuori dal comune”, il cantautore ingauno Davide Geddo era atteso alla difficile prova del secondo album. Diciamo subito che la prova è superata. Ripetere canzoni come “Genova” o “Ti voglio” non era facile, invece in questo nuovo “Non sono mai stato qui” i brani che restano in testa dopo solo un paio di ascolti non mancano. La dylaniana “Dicono che io”, le trascinanti “Angela e il cinema”, swing che omaggia Fred Buscaglione e “Tristano”, dal ritmo latino e gli arrangiamenti spumeggianti. Su tutte il soul “Il post amore”, duetto con Chiara Ragnini, dal ritmo irresistibile e con un grande assolo di Paolo Magnani nel finale.

Belli però anche i brani più intimisti, una canzone come “Equilibrio” con un testo meno sincero sarebbe un perfetto hit radiofonico. Molti gli ospiti: oltre alla già citata Chiara Ragnini, Sergio Pennavaria che duetta con Davide in “Dell’amore”, la corista Chiara Siriana Micheli, i chitarristi Mauro Vero e Claudio Bellato, lo scatenato Fabio Biale al violino, il cantautore Michele Savino qui in veste di tastierista col suo trombettista di fiducia Stefano Bergamaschi, gli accompagnatori storici Dario La Forgia e Maurizio De Palo, il trombonista Rossano Villa che è anche autore dei raffinati arrangiamenti e molti altri che mi scusino se non citerò per motivi di spazio.

Rimane da parlare dei testi, che contrariamente a quanto succede spesso coi cantautori non prevaricano mai la musica, ma non per questo sono trascurabili, anzi, sono molto complessi. Spesso ironici e autoironici, grazie al cielo, con giochi di parole e rime piacevoli e qualche invenzione geniale (un verso come “non si impaludi il tuo sorriso”, ne “Il post amore”, è da antologia).

Davide Geddo presenterà il suo nuovo disco venerdì 18 gennaio alle 21 alla Casa dei Circoli di via Concordia 8 a Ceriale, serata a cura de La Compagnia dei Curiosi.

1 Commento

  1. Davide Geddo è una bella realtà del panorama culturale albenganese e il successo che gli sta arrivando “fuori dal Comune” , oltre che meritatissimo, deve essere motivo di orgoglio per tutti. Bravo!

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