I BAMBINI SON TUTTI UGUALI

di Sandra Berriolo – A Cardito, che qui nessuno sa dove diavolo sia, crolla un pezzo di una scuola. A provocare il crollo, avvenuto durante le lezioni, le forti piogge degli ultimi giorni. Nella classe c’erano 24 bambini. Dieci i giorni di prognosi per le due maestre e i due alunni feriti. L’aula interessata dal crollo è stata sequestrata. A Newtown, che qui nessuno sa dove diavolo sia, uno di 20 anni con problemi mentali, armato, fa 27 vittime in una scuola.

I telegiornali riservano spazi ben più ampi al secondo episodio. È sicuramente più grave e complesso, ma è successo a chilometri di distanza da noi, vicino a New York, nel Connecticut. È giusto che noi piangiamo quei bambini innocenti e i loro accompagnatori. Fa sempre impressione la strage di innocenti. Ma è importante che il telegiornale ogni cinque minuti si colleghi con un luogo dove ormai tutto è finito, aggiornandomi sul numero dei bambini giustiziati e facendomi sentire interviste a bambini già pronti al prossimo reality? Tutta questa attenzione non sarà forse dovuta al fatto che è successo negli Usa? Che sono da decenni il nostro punto di riferimento sociale. Ovvero fonte di imitazione.

E di Cardito, cittadina nei pressi di Napoli, perché ci interessa meno? Solo perché il fatto non ha causato vittime o piuttosto perché non fa più notizia che le scuole italiane siano mal tenute e a rischio crollo? Il caso americano, avvenuto in una scuola modello, con impianti di sicurezza all’avanguardia, sembra aver avuto come concausa il fattore umano. Ovvero le responsabili avrebbero fatto entrare l’assassino perché lo conoscevano. In Italia la causa è sempre umana: l’incuria delle Amministrazioni, causate da programmazioni economiche ignoranti i basilari elementi di benessere sociale.

Si potrebbero fare collegamenti tv per intervistare quei Ministri, non quelli attuali ma quelli di tutti i tempi, che foraggiano i cacciabombardieri ma non stanziano soldi per un intonaco. Si dovrebbero intervistare maestre che sono dotate di lavagna multimediale ma non potrebbero far transitare i bambini sulla scala antincendio perché rischia di crollare. E quelle di Cardito adesso non hanno neppure l’aula, a discapito del programma scolastico e della fiducia che quei bambini accresceranno dentro di sé nei confronti della società.

I profiler statunitensi di Criminal Mind ci spiegheranno che il ragazzo del Connecticut, oltre ad avere un disturbo mentale, odiava quella scuola per chissà cosa gli è successo là dentro. Vengano un po’ a studiare i profili degli alunni italiani.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo

9 Commenti

  1. Mi chiedo come si possa paragonare, anche lontanamente, la caduta di un pezzo di intonaco dal soffitto ( seppure non dovrebbe accadere in nessuna scuola di un Paese che investe nei giovani), con una storia agghiacciante che ha causato la morte atroce di 20 piccoli innocenti…c’è da pensare a leggere certi commenti.

  2. …non voglio farte il Pierino (che con la scuola c’azzecca sempre)…ma provo ad uscire dal coro!!!….I due fatti sono completamente diversi…non raffrontabili….non paragonabili: nel primo caso abbiamo una strage che ha colpito la sensibilità mondiale…nel secondo un evento che non è da sottovalutare ma che rientra tra gli imprevisti e le probabilità di questo monopoli che è la vita!!!!..Non intendo sottovalutare il fatto che si sia staccato un pezzo d’intonaco dal soffitto di una scuola…anzi…ma non mi unisco al coro di chi vuol vedere sempre e comunque l’italia come il fanalino di coda di tutto…

    Faccio parte della generazione dei ragazzini che andavano a scuola in grembiulino e fiocchetto…..con un bagno solo per maschi e femmine….con la maetsra unica…con i libri pesantissimi e le cartelle a bretella…gli intonaci si staccavano anche allora…faceva freddo….ci si metteva il cappottino sopra il grembiule….e non si scendeva in piazza per ogni ca…a.!!!!…però sapevamo dove nasceva il fiume po….quale era il monte piu’ alto d’europa..e con i “blocchi logici e i regoli” imparavamo cosa era la geometria e la matematica…!!!.
    oggi ho un figlio che fa le superiori…..che pur distinguendosi egregiamente negli studi, non sa erano De Gasperi….Moro….Togliatti….Pertini…perchè nessuno gliel’ho mai insegnato…(se glielo chiedo sono convinto che mi dice che la cedrata sia un opera minore del Tassoni….)….mentre invece sanno chi è steve jobs….chi è fabrizio corona….e discutono se la Juve abbia 29 o 30 scudetti..!!!!…Aggiusteremo anche i vari intonaci……e forse il Po ricomincerà a rinascere dal monviso…

  3. Penso di aver finito le parole e mi sono rimaste solo le parolacce.
    Certo, ho una grande tristezza nel cuore per quei poveri piccoli e le loro famiglie nella disperazione, ma anche nelle nostre scuole potrebbero accadere tragedie e non per mano di un pazzo, ma di molti, come scrive Luca, che le abbandonano nella totale incuria. Io sono un’insegnante elementare e, nelle classi del mio plesso ci sono, anche se non in tutte, le lavagne multimediali, peccato che manchi tutto il resto, carta per fotocopie, matite, colori…perchè la nostra direzione non riesce più a far fronte a queste spese; i nostri muri hanno crepe considerevoli , però il comune ha fatto posizionare le spie per controllare quanto la crepa si allarghi, tutto questo già qualche anno fa!
    Potrei continuare l’elenco parlando delle nuove porte antincendio, inutilizzabili perchè hanno uno spessore di ferro su cui i bambini possono inciampare, e non solo i bambini!
    Comunque, nonostante tutto avremo l’OPEN DAY, per far vedere ai genitori dei futuri alunni tutto quello che possiamo offrire a differenza delle scuole private!!
    Cercheremo di venderci nel migliore dei modi!!

  4. Cara Sandra da sempre i morti (soprattutto se bambini) fanno molta più notizia!
    Domani il buon Vespa si presenterà con il suo plastico a spiegarci del perché succedono certe cose.
    E’ crollato il soffitto di una scuola? E dov’è la notizia? Abbiamo delle strutture fatiscenti e anche quelle ristrutturate da poco stanno in piedi per miracolo. In Italia abbiamo la pessima abitudine di spendere i soldi pubblici (quelli che avanzano dalle spartizioni dei politicanti) in malo modo.
    E poi in questo momento non possiamo disturbare la lunga campagna elettorale (nella quale i nostri politici stanno dimostrando di avere le idee molto chiare) con queste sciocchezze. La strategia è sempre quella di spostare l’attenzione altrove!
    Saluti

  5. Non è vero che copiamo l’America: in Italia ad esempio, il profilo mentale alterato non ce l’ha chi entra in scuola, ma chi se ne occupa.

    Da decenni la scuola vede tagliati i suoi fondi, gli insegnanti sono umiliati (precari soprattutto). L’attuale ministro tecnico Profumo in questi mesi di tutto si è occupato, tranne che delle reali necessità della scuola: si è lamentato addirittura dei banchi di fòrmica verde… Gli stessi di quando andava lui a scuola.

    In Italia i killer non arrivano da fuori, ma da dentro. E partono tutti dalla stessa base operativa, che si chiama miur.

  6. Riflessione profonda e amara.
    Il motivo vero per cui si è data più attenzione ai fatti negli USA, secondo me, sta nel fatto che ci sono stati dei morti e questi fanno sempre più notizia dei vivi. Ma se a Cardito fosse morto anche un solo bambino, a causa della mancata manutenzione, i primi incriminati sarebbero stati le ditte a cui sono affidate le operazioni di manutenzione (che magari non vengono pagate da anni dalle amministrazioni comunali), poi si sarebbe potuti arrivare al sindaco, poi al presidente della provincia e poi… poi basta, perchè a certi livelli non ci si può arrivare, perchè ci sono gli intoccabili.

    Negli USA un pazzo spara e lo fa usando armi che sono state comprate al supermercato, proprio come noi facciamo per la carta igienica. Il web è pieno di messaggi di cordoglio per i bambini e di accusa per il Papa che viene accusato di aver difeso gli eterosessuali che poi fanno le stragi (non sto scherzando, è vero quello che scrivo). Nessuno però, parla del premio Nobel per la pace, l’abbronzato, come lo ha definito un altro pregiudicato cittadino della nostra bella nazione, un premio Nobel, ripeto, che non ha ancora avuto il coraggio, o forse non ci ha proprio pensato, di vietare la vendita di armi a chiunque senza neanche certificare la sua sanità mentale… il Nobel per la pace. Ma la pace in che parte del mondo abita? Io l’ho scoperto, sta a Cardito, dove tra i calcinacci c’è un pezzo di incuria, uno dei tanti pezzi che messi insieme, compiono una strage sul territorio, negli ospedali, nelle strutture pubbliche in genere. Una strage continua che non riguarda solo gli alunni presenti nella classe, ma l’intera nazione, quella che piangerà altri morti alla prossima alluvione o al prossimo terremoto.

    Vabbè, ho scritto un altro articolo, chiedo venia.

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