LETTERE&INTERVENTI – (di Franco Astengo) – La prossima campagna elettorale in Italia si svolgerà attorno al tema dell’Europa, sulla base di un confronto diretto tra due opzioni: quella antieuropea sviluppata in nome dei rigurgiti localistici e del recupero di temi schiettamente populissti; quella totalmente subalterna alle logiche monetariste espressione di una vera e propria “Signoria” delle banche.

Quella logica monetarista su cui si fonda la tanto celebrata “agenda Monti” che dovrà essere seguita dai partiti che stanno appoggiando sino in fondo il governo dei tecnici e dai loro eventuali alleati, anche da quelli che a parole farebbero intendere di voler sovrapporre la priorità di altre agende.

Risulta innegabile come i fenomeni intrecciati della globalizzazione e dello sviluppo concreto del processo di unità europea, finiranno con l’imporre punti di cessione di sovranità ad ogni singolo “Stato-Nazione”.

Si tratta però di capire e far capire che questa cessione non porà avvenire unilateralmete. Nel continuare a batterci per un’Europa dei popoli, dei lavoratori, della solidarietà, dell’eguaglianza si dovrà inserire anche la questione dell’Europa politica, di un’Europa provvista di una reale capacità democratica da esercitarsi da parte del Parlamento europeo e della presenza, a quella dimensione, di forze alternative chiaramente collocate al di fuori da qualsivoglia prossimità con soggetti che hanno di fatto accettato il liberismo.

Nel corso della prossima campagna elettorale dovrà avere pieno diritto di cittadinanza una posizione che rifugga sia da un rozzo antieuropeismo, sia da una acritica subalternità all’Europa dei banchieri.

Non staremo a vedere “cosa faranno i mercati”, ma imposteremo una iniziativa politica che proprio sul terreno europeo e della speculazione finanziaria che vi si alimenta, sappia offrire una chiara dimensione alternativa.

* Franco Astengo – Savona, politologo