Inaugurato il primo Museo d’Arte Moderna della Città di Albenga (con Fotogallery)

di Alfredo Sgarlato – Si è inaugurato sabato il primo Museo d’Arte Moderna della Città di Albenga, ubicato nella torre civica. Il gallerista Sandro Ristori ne è l’ideatore, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, rappresentata dal Vicesindaco Mauro Vannucci e dall’Assessore Eraldo Ciangherotti e della Fondazione Oddi, rappresentata dal Presidente Paolo Torrengo.

Il concetto alla base, spiega Ristori, è avere ad Albenga, in uno dei più bei centri storici d’Italia, un museo che – come avviene in America anche nelle città più piccole – interagisca con la città, rendendo il visitare un museo familiare come andare al supermercato, sfruttando anche il contrasto tra la modernità delle opere esposte e la bellezza antica dell’edificio.

Molti i capolavori presenti. Un raro Gauguin del periodo tahitiano. La “Bohemien” di Andrè Derain, che Philippe D’Averio adora. Un raro Jules Pascin, impressionista, che ritrae la modella amata anche da Degas. Un bellissimo Renoir, un Mirò di grandi dimensioni, un magnifico Depero (la pittura futurista è l’unica cosa da salvare di quel triste periodo).

Molti Picasso, tra cui il ritratto della quarta moglie Jacqueline Roche, che fece innamorare il Maestro per la sua somiglianza con una modella ritratta da Velasquez, e il ritratto della figlia Paloma con in braccio una bambola con le fattezze della sorella Maia. Sculture di Schiele, Carlè e Jane Manus, vincitrice alcuni anni fa del Lincoln Prize, massimo onore per un artista americano. Una esposizione imperdibile, dato anche il prezzo popolare di entrata al museo.

8 Commenti

  1. La mancanza di programmazione seria e di qualità, e la scandalosa penuria di posti letto sono due facce della stessa (triste) medaglia, purtroppo. E il teatrino degli ultimi giorni dimostra quanto interessi, ai politici in senso lato, il bene collettivo.

    Tutti i soggetti citati dovrebbero fare circuito, ma all’atto pratico non fanno altro che conservare la propria fetta di consensi, secondo un cliché ripetuto alla nausea ed applicato con scientifica precisione su scala nazionale e locale:

    a) facciamo le nostre cose coi nostri amici,
    b) facciamo credere che meglio di noi non c’è nulla/nessuno,
    c) sbattiamo qualche titolone altisonante e qualche foto di giubilo in prima pagina per dimostrare il punto b,
    d) inorridiamo quando qualcuno ci critica,
    e) lasciamo che siano i nostri sostenitori a difenderci a spada tratta (che brutta questa locuzione…)

    Un essere umano ha bisogno di tutto questo?

    Lascio ai lettori la risposta.

  2. Non intendevo certo fare polemica ma solo ricordare la normativa vigente. La cultura ad Albenga non e’ una questione di “posti letto”, foresterie e strutture ricettive magari ricavate all intetno di strutture musei. Manca una seria programmazione di eventi di qualità ( non si vive di fuochi, presentazioni di poesie degli amici degli amici e feste in maschera) e valorizzazione del patrimonio artistico cittadino. Serve un assessorato alla cultura non un conigliere delegato che non ha autonomia di cassa e un tavolo serio e non solo propagandistico con tutti i soggetti interessati : associazioni, comune, Chiesa, fondazioni, volontari….

  3. concordo con @Gianpiero Lo Bello: galleria, esposizione (permanente) o museo… in questo caso sono dettagli; ad Albenga – oltre a una adeguata promozione – di fatto mancano strutture ricettive che sostengano un progetto serio di sviluppo del turismo culturale. Il centro storico di Albenga sarebbe meraviglioso per progetti di “ospitalità diffusa” (bed& breakfast, alberghi diffusi, etc.): ma sono ancora davvero in pochi ad aver compreso veramente che è anche un modo per “recuperare” finalmente una parte vitale e importante della città a se stessa…

  4. Affinché il turismo culturale possa “albergare” in modo serio servono innanzitutto strutture ricettive, e costruirle non è attività redditizia per gli immobiliaristi con fascia tricolore che stanno inscenando il penoso spettacolo della compravendita dei careghini…

    Anyway, che la si chiami “galleria” o “museo”, ritengo che l’evento di cui si parla nell’articolo sia un piccolo passo verso un recupero/sviluppo della potenzialità culturale ingauna. Potenzialità sempre (e colpevolmente) mai sfruttate fino in fondo.

  5. ….condivido un’ inizIativa positiva ma non chiamamolo museo….. Per la normativa vigente per poter essere museo “vero” servono specifici requisiti. A prescindere dai puntini sulle “i” comunque una galleria d arte in un contesto invidiabile e speriamo che il turismo culturale possa in modo serio albergare anche ad Albenga.

  6. …con l’augurio che, di questa bella e stimolante novità, non se ne impossessino i soliti noti per fare campagna elettorale 24/24 e 7/7…

  7. concordo con @Marco… un nuovo meraviglioso piccolo gioiello nel centro storico di Albenga; si spera solo che non si sprechi stupidamente questa grande e bella occasione di crescita del patrimonio artistico-culturale della città…

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