(NON) È QUI LA FESTA

di Guglielmo Olivero – A Savona, ogni domenica mattina, sbarcano dalle navi crociere numerosi turisti, italiani e stranieri. Tutti meravigliati, una volta arrivati nelle vie principali, nel vedere le saracinesche abbassate ed i bar e negozi chiusi. Soltanto qualcuno, ma nelle vie periferiche, ha capito che tenere aperto in un giorno di festa può essere produttivo e magari risolvere, pur in minima parte, tanti problemi.  Ad Albenga il primo cittadino, un paio di mesi fa, si è giustamente indignata per aver visto con i propri occhi negozi chiusi in una domenica nella quale erano state studiate iniziative turistiche.

Potremmo andare avanti con gli esempi, citando la Chiesa che continua a ricordare che la domenica è fatta per riposare, per stare in famiglia. Magari questo sarà quanto scritto nelle Sacre Leggi che però non si conciliano con quelle ben più materiali ed urgenti del mercato. Il quale mercato non vede di buon occhio chi alla domenica ozia, guarda in televisione partite truccate e fa le vasche nei centri storici, mano nella mano. La festa è finita. In altri Paesi, soprattutto in questo periodo, si lavora e si produce anche nei giorni marcati in rosso.

Una delle note positive di questa crisi è che prima o poi anche gli italiani si ricorderanno che è arrivato il momento di cambiare stile di vita. Occorre farlo in fretta. Avvisare quindi urgentemente chi invece, nel fine settimana, continua a ballare.

* Willypediarubrica Corsara di Guglielmo Olivero

2 Commenti

  1. Caro Oliviero, premetto che in linea di principio sono d’accordo sull’articolo, ma vorrei far notare che ad Albenga abbiamo la bellezza di 3 (TRE) centri commerciali che offrono la possibilità di una passeggiata al fresco/caldo (a seconda della stagione) potendo visitare tranquillamente (?) diversi negozi/prodotti.
    Consideriamo inoltre, che l’apertura dei negozi nei giorni festivi, comporterebbe un aggravio delle spese probabilmente non giustificato dagli incassi.
    Infine, l’ho ripetuto più volte e rischio di essere noioso, la situazione negozi chiusi durante le manifestazioni chiusi verifica quasi sempre nel centro storico, in altre zone di Albenga (siccome le manifestazioni sono max. 1/2 anno e organizzate dai commercianti) la situazione è diversa!!
    Saluti

  2. PIENAMENTE DACCORDO CON L’ANALISI DI OLIVERO il quale sottolinea un aspetto singolare del panorama commerciale di molte cittadine come Albenga, Savona, oltre che altre minori ocme Pietra Ligure, Borghetto S.S., etc. ove le serrande nei festivi sono inspiegabilment eabbassate. Vero è che la libera imprenditoria non prevede alcun obbligo ma..se vogliamo riscattarci da una condizione di sudditanza indotta dai boriosi teutonici che per la terza volta tentanp la scalata della cima del mondo, dobbiamo mostrar loro che è finito il tempo di gozzovigliar eocn i nostri soldi e la crisi che ci hanno procurato!
    Sono quindi piu’ che mai contento di osservare che l’immobilismo del settor edel commercio, pur se afflitto come tutti da una recessione dei consumi, pssa trovare nuovo stimolo e motivazioni ma a patto che… la frase finale, troppo simile alla trstemente famosa affermazione di qualcuno ( “gli italiani si ricorderanno che è arrivato il momento di cambiare stile di vita”) non voglia implicitamente appioppare sul groppone dei lavoratori la responsabilità di una vergognosa crisi pilotata dai poteri finanziari che nulla hanno a che veder ecopn il mondo produttivo, quale per esempio è anche il settore del commercio.
    Troppe assunzioni indebite di responsabilità affliggono il panorama delle categorie economiche che spingono questo “carretto”: E’ ORA CHE INSOSPETTABILI E INGNOTE CATEGORIE DEL MONDO ECONOMICO SI ACCOLLINO LA FETTA PIU’ GROSSA DI GRAVAMI CHE NON HANN MAI DOVUTO SOPPORTARE.
    A costo di peccare di pressapochismo cito per esempio alcuni soggetti che ioritengo non abbiano visto assegnatagli alcun onere in questa crisi :
    – titolari di redditi di lavoro dipendente oltre i 75.000 € : nessun aumento dell’imposizione IRPEF;
    – fascia di consumatori dei beni di lusso : oltre all’aumento della tassa di possesso auto oltre certi KW nessuna aliquota IVA per beni di lusso è stata RE-ISTITUITA (gioielli, quadri autore, auto, moto, abiti firmati, etc.) A FRONTE, INVECE DELL’AUMENTO DELL’I.V.A.PER TUTTI CHE A SETTEMBRE SOMMERA’ BEN 3 PUNTI PERCENTUALI SU TUTTO!!!
    – TASSAZIONE delle transazioni finanziarie (sono in molti abbienti che si sono inventati un mestiere comodo di trading o anche gli stessi istituti bancari) in molti casi “giocando ” pure al ribasso e speculando sulle sporti di intere nazioni. A questi qui NEPPURE un centesimo di tasse in più..! PERCHE’?
    – una seria politica di ocntrollo delle locazioni e recupero dell’evasione di redditi da locazioni, accompagnata da misuree per calmierare i prezzi per le locazioni della prima abitazione;
    – TASSAZIONE SOLTANTO DEI GROSSI PATRIMONI IMMOBILIARI ( anche se le tasse sugli immobili sono TOTALMENTE ILLEGITTIME E INIQUE e configurano una REALE LOTTA ALLA PROPRIETA’ PRIVATA) a fronte , invece della TASSAZIONE IMU SU IMMOBILI PRODUTTIVI E PICCOLE PROPRIETA’ IMMOBILIARI…PERCHE’?
    ..oltre a tanti altri settori “privilegiati come quello BANCARIO E ASSICURATIVO i quali, evidentement e, godono di uno speciale regime di esenzione..:-)
    Quindi, prima di dare SOLTANTO la colpa ai commercianti e voler FAR CAMBIAR ELO STILE DI VITA DEGLI ITALIANI occorre pensarci sopra un po’ prima di infierei ancora sul popolo inerme…
    …E’ soltanto una questione di mera EQUITA’… !!! (;-|)

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