I SENZA FEDE

di Guglielmo Olivero – Non riesco a reggere al pensiero che Emilio Fede ha concluso, in maniera burrascosa,  il suo rapporto con Mediaset e non condurrà più il Tg4.  Nell’epoca della grande depressione, dei mille pensieri cupi che avvolgono la nostra mente, l’Emilio era sicurezza di svago, risata, comicità. Il suoTg  era il vero erede di un avanspettacolo che ci manca tanto e nel quale si sono fatti le ossa comici, soubrette, artisti vari.  Emilio era la sicurezza che tutto andava bene: lo ascoltavi come un tonico dopo aver visto due o tre servizi del Tg3 (ah, i comunisti) che parlavano di crisi, malessere sociale, guerre. Che vizio quello di dare le notizie. E allora ti trasferivi al Tg4 e sorridevi convinto che il mondo fosse tutto luccicante e l’Italia un’isola felice.

Poi, qualcosa è successo quando è venuto a mancare a Palazzo Chigi il suo punto di riferimento. Andato via Lui non aveva più senso che Emilio rimanesse, raccontando le storie senza pepe di un Professore tra l’altro devoto e poco amante del ballo.  La grande coppia comica ha dovuto dire addio alla scena. Anche Stan Laurel e Oliver Hardy quando si separarono  non hanno retto da soli e le loro ultime apparizioni non trasmettevano più allegria.  È la legge dello spettacolo. Andato via Stanlio da Palazzo Chigi,  Ollio non poteva far ridere da solo. Ed ha alzato bandiera bianca. A noi, di Bianca, alle 19, ci rimane la Berlinguer.

* Dadaumpa!, rubrica Corsara di Guglielmo Olivero

3 Commenti

  1. MIster ha ragione e Olivero non ha torto. Se un tempo potevamo rilassarci e concederci qualche istanti di allegria, pur in un contesto disastroso, oggi l’ancor peggiore situazione e i telegiornali sono divenuti un momento di trepidante attesa, portatori di nefasti presagi e di allarmanti novità. Il momento dell’avanspettacolo è finito e ora di sorridere nemmeno a palrarne… senza neppure la smorfia di un angolo della bocca ci vengono appioppati pesi insopportabili senza nessuna pietà, al di fuori della carità umana.
    Alla notizia delgi “esondati” e del loro limbo di privazioni che li attende possiamo soltanto sentir rispondere non già unabattutina che almeno aveva il merito di indorare la pillola in un paradossale contesto di sviolinate scodinzolanti, ma una cruda battuta, per esempio, sulle competenze o meno della distribuzione delle caramelle!!! Senza neppure una piega, senza manco un po di quel cinismo, per molti versi pure comico nella sua estrema e sfrontata rappresentazione, a cui ormai ci eravamo abituati un po’…!

  2. I tg non sono svago e comicita’ ma informazione possibilmente vera e reale.
    Oramai fede era una marionetta e’ durato fin troppo con i sui pateticismi sulla guerra del golfo. Avrebbe dovuto andare in pensione a 65 0 70 anni come i comuni cittadini, invece va in pensione a 80 con una lauta pensione e una lauta liquidazione. Andatelo a dire a impiegati e operai dell’italsider o di altre ditte in cassa integrazione.

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