BOTTI E BOTTE

di Guglielmo Olivero – Ciascun popolo ha le sue tradizioni per inaugurare l’anno nuovo: gli austriaci il Concerto di Capodanno, i popoli nordici il salto con gli sci, gli italiani i botti, con tanto di pronto soccorso esariti. Sinceramente non provo alcuna pena per coloro che, di mano proprio, si sono feriti, chi perdendo tre dita, chi un occhio. L’ignoranza ha un prezzo da pagare ed è giusto che sia così.

Mi dispiace invece che siano rimasti uccisi tanti cani e gatti che, avendo loro l’intelligenza, non riuscivano a domandarsi quel frastuono. I sindaci di alcune città, come Torino e Bari, hanno provato ad emanare divieti che hanno confermato ancora una volta di come non sia facile o difficile governare gli italiani, ma semplicemente inutile.

Dai botti di Capodanno alla botte che abbiamo subìto con i tanti aumenti arrivati in contemporanea, come le partite della domenica pomeriggio. Una raffica di aumenti che finalmente toglierà il pensiero di come arrivare all’ultima settimana del mese, essendo già in crisi nella prima. Ma consoliamoci: i sacrifici non sono inutili. Infatti in due giorni le borse hanno guadagnato e lo spread è sceso. Per la gioia di quell’ un per cento che comanda il monfo e che tratta giustamente da coglioni tutti gli altri.

* Willypedia, la rubrica Corsara di Guglielmo Olivero

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