“Naturalismo informale” a Palazzo Oddo: inaugurata la mostra di Rodolfo Tonin

di Fabrizio Pinna – Alla presenza dell’artista, del Presidente Alessandro Chirivì e del Direttore artistico Isabella Vasile, inaugurata ieri ad Albenga presso Palazzo Oddo una ricca mostra personale di Rodolfo Tonin, artista lombardo che in questi ultimi anni sta ricevendo un sempre maggiore successo di pubblico e di critica.

“Naturalismo informale” è il titolo del percorso espositivo – presentato al venissage da Falpa Promozione Arte e dai collaboratori dell’ente culturale ingauno Maurizio Natoli e Francesca Bogliolo – il quale si snoda attraverso la nutrita e rappresentativa selezione delle opere esposte nelle sale del terzo piano dello storico palazzo ingauno dando la possibilità ai visitatori di apprezzare appieno le varie sfumature del suo recente approdo, dopo una lunga fase figurativa, nel regno della pittura informale e astratta.

Nato a Varese, classe ’59, allievo del pittore L. Brunella, Rodolfo Tonin si era segnalato nella produzione artistica “giovanile” per il suo impressionismo “amplificato” dall’intensa vena cromatica che incideva figure e paesaggio, preludendo in fondo già in sé – in un lavorio, per così dire, inconsapevole e sotterraneo nell‘animus dell’artista – alla svolta verso nuove soluzioni espressive.

Un percorso di ricerca ancora in divenire che anche nelle ultime opere conserva traccia delle sue origini. “Sì – precisa al Corsara lo stesso artista – io sono partito dal figurativo e piano piano sono approdato all’astrattismo puro, si può dire, passando dall’informale; anche se – aggiunge – nell’informale c’è sempre quella linea figurativa, impercettibile. Se noi guardiamo con attenzione anche nell’astratto c’è sempre qualcosa che riprende il vecchio stile figurativo, qualche impronta, qualche segno, qualche verticalità… la linea rossa che io mettevo nei figurativi viene ripresa anche nell’astratto”.

Lei ha insomma avviato nella composizione delle sue tele – semplificando un po’ – una sorta di processo per “sottrazione”, forse ancora agli inizi? “Sì, praticamente ‘tolgo’ per arrivare alla sintesi. Adesso non so ancora dove andrò a finire: spero di non arrivare a fare la tela bianca”, conclude Tonin. Solo una battuta finale la sua? Sì e no. C’è certamente la naturale incognita di un viaggio dentro e attraverso l’arte intrapreso dal pittore senza una meta prestabilita a tavolino, ma c’è in fondo anche in controluce nelle sue parole quella tensione reale e presente che ha attraversato molto dell’astrattismo fin dal secondo Novecento, in una aerea vertigine sospesa – si potrebbe dire – tra le due colonne d’Ercole dei Monocromes di Yves Klein e degli Achromes di Piero Manzoni…

Un viaggio che per gli  stessi artisti e, di conseguenza, per il pubblico amante dell’arte può ancora oggi riservare sorprese. Quali saranno, sarà il tempo a dirlo; intanto, per chi vorrà apprezzare gli affascinanti primi risultati del nuovo percorso intrappreso dall’artista, la mostra di Rodolfo Tonin rimarrà aperta al pubblico in Albenga a Palazzo Oddo sino al 12 settembre.

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1 Commento

  1. Palazzo Oddo sta diventando davvero il centro vivo della cultura ingauna! Complimenti a tutti gli amministratori e a tutti coloro che ci lavorano!

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