Punirne tre per educarne cento? Anche Alassio nella denuncia-querela di Melgrati ai blog e siti online

di Fabrizio Pinna – Sono tre e non due come ieri diffuso in un comunicato stampa i siti messi sotto accusa dall’ex sindaco di Alassio Marco Melgrati, oggi consigliere di minoranza Pdl in Regione Liguria. Oltre alla Casa della Legalità (www.casadellalegalita.org) e al savonese Uomini Liberi (www.uominiliberi.eu), l’esposto di denuncia-querela depositato al commissariato di polizia di Alassio punta l’indice inquisitorio anche contro alassio2009.blogspot.com – un “Blog indipendente di notizie, informazione politica ed amministrativa locale”, si autodefinisce – reo anch’esso, similmente alla nota rivista/blog sui generis di Antonio Signorile, di aver linkato il video e gli articoli ritenuti dal consigliere Melgrati “gravemente offensivi per la [sua] reputazione”. Da qui la denuncia-querela contro i tre siti “per i reati di diffamazione (art. 595 c.p.), diffamazione col mezzo della stampa (art. 596 bis c.p.) e/o per quei reati meglio visti e ritenuti dall’Autorità Giudiziaria competente” (così è scritto nel testo dell’esposto **).

A difendere Melgrati è stato nominato l’avvocato ingauno Franco Vazio; avversari in politica militando notoriamente su sponde opposte – l’ex vicesindaco di Albenga Vazio solo qualche mese fa era stato indicato come possibile segretario provinciale del Pd, candidatura poi sfumata – la strana coppia si è trovata, per così dire, ancora una volta alleata in tribunale come già in altre occasioni.

Scontata in queste ore la solidarietà dei simpatizzanti dell’ex sindaco alassino, fatta girare un po’ ovunque, in privato così come nelle virtuali “piazze pubbliche” del web: “resisti, siamo con te” commentano i suoi “amici” in social network come Facebook; “Il sito della cosiddetta “casa della legalità”, autorefe-renziale denominazione per un gruppo di persone impegnate a perseguire casi e situazioni che, a loro insindacabile giudizio (!), ledono diritti civili e costituzionali degli italiani, ha posto in atto un gravissimo attacco ad un nostro emerito concittadino. […] Esprimiamo con queste righe piena solidarietà a Marco”, si legge in un post di ieri nel blog del Circolo culturale del Popolo della Libertà “Forza Alassio” (http://forza-alassio.blogspot.com)…

Molti degli avversari e dei “nemici” di Melgrati hanno invece giudicato la scelta della denuncia/querela un gesto di “arroganza” (questo l’aggettivo più utilizzato nei commenti alla notizia, per lo più fatti circolare informalmente in privato), un tentativo un po’ chiassoso – amplificato dal lancio della notizia sui media – di condizionare il dibattito inibendo le critiche con un “atto intimidatorio”. C’è chi ha parlato di voglia di censura, accentuata dal fatto che a essere chiamati in causa non sono state testate giornalistiche ma un sito di un’associazione e due blog.  La questione è reale e si pone  ormai da tempo a livello nazionale, anche considerando alcune leggi restrittive al vaglio in Parlamento.

Tra gli aspetti più controversi della vicenda, certamente la decisione del consigliere regionale Pdl di passare direttamente per la via “giudiziaria”, saltando a piè pari qualsiasi tentativo di contraddittorio pubblico (repliche, richieste di rettifiche ai siti incriminati, e così via) prima di procedere, come hanno confermato ieri al Corsara i diretti interessati i quali hanno peraltro  anche appreso la notizia dalla stampa.

Eccessivo il ricorso alla denuncia? Sicuramente un “eccesso di difesa”  appare l’avere esteso la querela anche ai siti che  semplicemente hanno segnalato con un link il video; ma, più in generale, permangono comunque pareri contrastanti. C’è peraltro chi nega qualsiasi consistenza al video/dossier e alle accuse della Casa della Legalità e le trova artefatte (così, per esempio, anche in questa testata in un intervento di Mary Caridi nella sua rubrica corsara A modo mio) e c’è invece chi ritiene in ogni caso – per quanto possano risultare meramente indiziari e stiracchiati – tali j’accuse rientrino tuttavia legittimamente nei confini leciti e garantiti alle controversie pubbliche  che ciclicamente investono, e qualche volta travolgono, politici, amministratori, imprenditori…

La zona grigia indecisa rimane insomma quella in cui si incontrano e, spesso, si scontrano i diritti di cronaca e critica – che trovano una delle loro garanzie nell’art. 21 della Costituzione e art. 11 della Carta dei diritti fondamentali UE – con quelli, altrettanto costituzionalmente garantiti dall’art. 2, del rispetto della persona e dell’onore, per tutti i quali ha sancito un autorevole punto di equilibrio una Sentenza della Suprema Corte di Cassazione (n. 5259 del 18 ottobre 1984): “Perché la divulgazione a mezzo stampa di notizie lesive dell’onore possa considerarsi lecita espressione del diritto di cronaca e non comporti responsabilità civile per violazione del diritto all’onore, devono ricorrere tre condizioni 1) utilità sociale dell’informazione; 2) verità oggettiva, o anche soltanto putativa purché frutto di diligente lavoro di ricerca; 3) forma civile dell’esposizione dei fatti e della loro valutazione, che non ecceda lo scopo informativo da conseguire e sia improntata a leale chiarezza, evitando forme di offesa indiretta”.  Valutazioni in genere da temperare con le  linee tracciate dalle deliberazioni internazionali, come quelle della Corte Europea di Strasburgo la quale ha spesso ribadito in sentenze che «i limiti della critica ammissibile sono più ampi nei confronti di un uomo politico rispetto a un semplice cittadino: a differenza del secondo, il primo si espone inevitabilmente e coscientemente a un severo controllo dei fatti che lo riguardano e dei suoi gesti tanto da parte dei giornalisti che da quello di tutti i cittadini; deve, di conseguenza, mostrare una maggiore tolleranza».

Come che sia di ciò, starà in ogni caso alle autorità competenti valutare se esistono o meno gli estremi dei reati contestati nella denuncia-querela dell’ex sindaco di Alassio. Intanto, la Casa della legalità si è già detta pronta a ribadire punto su punto nel dibattimento le sue affermazioni; Antonio Signorile – che ieri si era detto disponibile a rimuovere il link dal suo sito Uomini Liberi – ha invece poi deciso di lasciarlo e di pubblicare il comunicato di Melgrati con la replica di Christian Abbondanza e della Casa della Legalità, rimanendo quindi in attesa anch’egli delle future decisioni del giudice. Stessa linea per il blog alassino: «Con un commento al post del 6 Agosto 2010 “Alassio, il regno di Melgrati… dove il cemento cola…” Marco Melgrati ci ha informato di aver denunciato anche “Alassio2009” proprio in relazione alla pubblicazione del post di cui sopra. Noi, per il momento, non abbiamo altro da dire se non che “Alassio2009″, blog indipendente di notizie, informazione politica ed amministrativa locale, continuerà a pubblicare post come sta facendo dal 11 Marzo 2009, senza farsi intimidire!” è l’epigrafico commento contenuto nello stesso blog in un post a firma di Gian Luigi Canavese.

Al di là della svolta discutibile impressa alla polemica, di certo improponibili le forme di vittimismo o pose eccessive di candida indignazione. Del resto, notoriamente negli scontri pubblici lo stesso Melgrati non disdegna spesso i toni gridati e sopra le righe, tanto che solo qualche mese fa, a gennaio, ha chiuso per via extragiudiziale giusto una querela per diffamazione a mezzo stampa: in quel caso a suo carico, va da sé, da parte del PM Giovanni Battista Ferro contro il quale aveva inveito e mosso pesanti accuse gratuite in uno dei tanti capitoli dell’interminabile vicenda del Grand Hotel.

* Note a margine di Effe: la rubrica Corsara di Fabrizio Pinna

** Di seguito la copia ricevuta dal Corsara della denuncia-querela fatta dal Consigliere Regionale e Provinciale Marco Melgrati ai gestori del sito internet www.casadellalegalità.org e dei siti www.uominiliberi.eu/ e alassio2009.blogspot.com che hanno pubblicato il link. “Peccato che abbiamo scoperto che il sito www.casadellalegalità.org è registrato in Ucraina” ha tuttavia commentato Melgrati dopo le prime verifiche; “forse – ha aggiunto polemicamente – già sapevano che avrebbero detto falsità nei confronti miei e non solo, e furbamente si sono tutelati…ma li staneremo in tribunale, Civile e Penale”.

DENUNCIA-QUERELA

AL COMMISSARIATO

DI POLIZIA DI

ALASSIO

Il sottoscritto Sig. MARCO MELGRATI nato ad Alassio (SV) il 15/04/1959 e res.te in Alassio (SV) Strada Panoramica Solva-Cavia n. 84,

premesso:

1.) che nei giorni scorsi sul sito internet www.casadellalegalità.org, a firma dell’ufficio di presidenza, è apparso un video supportato da un commento scritto, avente un contenuto offensivo, infamante e denigratorio nei confronti dell’esponente;

2.) che il commento a tale video recita: “Alla lista dei politici che definire “chiacchierati” è un eufemismo si aggiunge anche Marco Melgrati. Il suo nome lo fa la Commissione Parlamentare Antimafia. Infatti tra i primi nomi usciti della lista dei neo eletti nei Consigli regionali in violazione del Codice Etico dell’Antimafia vi è proprio quello del Melgrati. D’altronde un pochetto di attenzione lui doveva pur attirarla alla fine… fosse anche solo per una certa invidia degli uomini della cosiddetta “cricca” di Balducci & Anemano, visto che loro erano un gruppo e dovevano coordinarsi e accordarsi per fare certi affari, mentre lui ad Alassio è riuscito ad incarnare in se stesso il doppio ruolo: progettista delle speculazioni edilizie e sindaco del Comune dove le speculazioni si consumavano e consumano. Per lui, sponsorizzato da sempre da Claudio Scajola, si potrebbe anche coniare un nuovo concetto meta-fisico: una cricca in un corpo solo…”;

3.) che il link di tale video veniva successivamente pubblicato anche sui siti www.uominiliberi.eu/ e alassio2009.blogspot.com ;

4.) che tale video, il relativo commento ed i fatti narrati – totalmente infondati – risultano gravemente offensivi per la reputazione del sottoscritto esponente, in quanto fra l’altro:

a) non risulta che la Commissione Parlamentare Antimafia si sia mai occupata del sottoscritto – e d’altronde non ne avrebbe mai avuto alcuna ragione;

b) nel periodo in cui l’esponente è stato dapprima nominato Assessore e successivamente eletto Sindaco (cioè dal 1993 al 2010), lo stesso non è mai entrato, né personalmente né per interposta persona, in nessuna operazione immobiliare svolta sul territorio di Alassio;

c) i siti sui quali sono stati pubblicati il video ed il commento de quo mettono in discussione la facoltà del sottoscritto, in quanto Sindaco, di fare il suo lavoro di progettista;

d) il video in questione comincia mostrando un cantiere del quale l’esponente Sig. Marco Melgrati non è responsabile, non essendone il Direttore dei Lavori. Tale video continua con una panoramica di 25 cantieri in Alassio, dei quali solo per 4 il sottoscritto ha svolto l’attività di progettista o di direttore dei lavori (trattasi comunque di cantieri tutti approvati con Permesso a Costruire che deriva dal Piano Regolatore Comunale approvato dalla Regione, dalla Provincia e dalla Soprintendenza per i beni architettonici e quindi del tutto legittimi), è ritratta anche la Puerta del Sol, che non è oggetto di nessuna opera o progetto;

5.) che lo stesso tentativo di far passare il sottoscritto Sig. Marco Melgrati per Maestro Venerabile, alludendo ad una sua partecipazione alla Massoneria, rappresenta un falso storico in quanto l’esponente è un cattolico praticante che non è nemmeno mai stato avvicinato da adepti di qualsivoglia loggia di rito Massonico;

6.) che in data 10/08/2010, sul sito www.casadellalegalità.org è stato pubblicato un ulteriore articolo a firma dell’Ufficio di Presidenza dove il contenuto offensivo e diffamante di cui sopra è ulteriormente aggravato;

7.) che considerati la professione dell’esponente e le cariche istituzionali dallo stesso ricoperte si impone una misura urgente tesa ad impedire l’ulteriore diffusione del materiale diffamatorio di cui sopra;

8.) che infatti la situazione in oggi esistente rappresenta per l’esponente una situazione di danno grave ed irreparabile per la reputazione, tanto più incidente proprio per la diffusione e l’ampia lettura degli articoli predetti;

9.) che i fatti descritti costituiscono reato;

tanto premesso

il sottoscritto Sig. Marco Melgrati sporge formale

DENUNCIA – QUERELA

contro i responsabili dei siti internet www.casadellalegalità.org, www.uominiliberi.eu/ e alassio2009.blogspot.com per i reati di diffamazione (art. 595 c.p.), diffamazione col mezzo della stampa (art. 596 bis c.p.) e/o per quei reati meglio visti e ritenuti dall’Autorità Giudiziaria competente ed

INSTA

affinché l’Autorità Giudiziaria voglia provvedere, anche in via cautelare, all’adozione di tutte quelle misure che possano determinare la cessazione degli effetti conseguenti alla commissione dei reati di cui sopra.

Si producono: copia articolo 10/08/2010, copia delle pagine dei siti di cui in premessa.

Con riserva di costituzione di parte civile.

Già fin d’ora si nomina quale difensore di fiducia l’Avv. Franco Vazio con studio legale in Albenga (SV) Viale Martiri della Libertà n. 7/2 – fax 0182.543991 – indirizzo e-mail segreteria@cangianovazio.it, dichiarando di voler essere informati circa la non creduta ipotesi di richiesta di archiviazione.

Con osservanza.

Alassio, lì 10/08/2010

Marco Melgrati

3 Commenti

  1. OOHHHH! ma…allora noi tutti che abbiamo segnalato il link agli amici e ce lo siamo passato…..siamo tutti querelati? ….Che paura. Ottima la scelta del titolo! azzeccatissima e indicatrice dei metodi che vigono e che il partito dell’amore vuole riesumare dal nefasto passato.
    A Christian Abbondanza: i miei piu’ sinceri complimenti per la testata online e l’esortazione a voler continuare la preziosa opera informativa che svolge unitamente agli altri siti. Ho diffuso a tutti quelli che conosco e che conservano ancora un po’ di coscenza critica il vostro sito e ne sono entusiasti. Avete un seguito E UN APPROVAZIONE superiore alle vostre aspettative. BRAVI!!!!!
    Ho notizia che anche chi vi critica, in realtà frequenta il sito per reperire informazioni che il regime di PolPett vorrebbe imbavagliare.

  2. Scopriamo oggi di avere un sito in Ucraina. Devono avercelo trasferito misteriosamente nella notte. Vogliamo rassicurare il Melgrati che la Casa della Legalità non si è mai sottratta a citazioni o querele e che comunque di spazi web ne abbiamo diversi in Italia ed all’estero. Il Melgrati dovrebbe anche sapere che avere uno spazio web in un paese straniero, basti pensare agli Usa che tanto si acclamano, non significa evitare citazioni o querele, ma solo impedire censure arbitrarie con oscuramenti… in quanto nel paese “culla della democrazia” (tanto che ne esportano ovunque) è possibile censurare e oscurare un sito solo se mina la sicurezza nazionale degli Usa e del Presidente degli Stati Uniti, ogni altra critica, anche pesante, è legittima e tutelata dalle Leggi statunitensi! Ma qui si entrerebbe nel concetto “liberale” che ci pare costantemente provocare allergie in Italia, ed al Melgrati in questo caso!
    Detto questo, ringraziamo per questo articolo AlbengaCorsara e comunuchiamo che prendendo spunto dalle informazioni da questo fornite abbiamo redatto e pubblicato un nuovo articolo dell’Ufficio di Presidenza disponibile nella pagina dedicata alla questione sollevata dal Melgrati che parte dal nostro comunicato stampa del 10 agosto a cui seguono gli aggiornamenti:
    http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=8735&Itemid=1

  3. non c’è nulla di strano nel sodalizio ex vicesindaco di albenga ,melgrati suo cliente da momto temo tanto che si mormora nelle recenti regionali il sodalizio ha funzionato molto bene poi che c’è di stano se poi la giunta in carica nella città ingauna va incontro alle esigenze di melgrati vede orsoline a s. fedele, prima il monarca alassino aveva dovuto ingoiare con la rosy invece si è babbato un bel babà al rum come d’altronde chi ha comprato il vecchio ospedale la paura di tutti scusa dei cittadini era il terasferimento degli indici edificabili al mare cosa che puntualmente la rosy si dice d’accordo .Quindi come dicevano i vecchi saggi cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa
    A rivederci nei grattacieli al mare bay

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