Un personaggio da riscoprire in Liguria: Coppedè, il Gaudì italiano

di Alfredo Sgarlato – Gli architetti superstar hanno molto spazio nelle cronache dei giornali. Non è storia recente, già ad inizio secolo c’erano famosi talenti tra genio e sregolatezza. Molti conoscono Gaudì, il visionario catalano che ha progettato la Sagrada Familia di Barcellona, pochi conoscono Coppedè, il Gaudì italiano. Gino Coppedè (Firenze, 26 settembre 1866 – Roma, 20 settembre 1927) fu nel primo ‘900 uno degli architetti e decoratori più ricercati. A Roma progettò un intero quartiere, vicino a Piazza Buenos Aires, che fu costruito tra il 1917 e il 1920, per un totale di 45 edifici, e da allora si chiamò Coppedè come il suo creatore. Lo stile immaginifico e visionario di Coppedè, che mescolava liberty e gotico e riprendeva anche le scenografie del kolossal Cabiria non poteva non colpire un genio del cinema come Mario Bava che girò al Coppedè La ragazza che sapeva troppo. In seguito molti horror e thriller sono stati girati nel quartiere, tra cui alcuni film di Dario Argento e Il profumo della signora in nero di Barilli.

Ma i capolavori di Coppedè, che ha progettato anche ville a Messina e Arezzo, si trovano in gran parte a Genova. Il più noto è il Castello Mackenzie, costruito tra il 1897 e il 1902 in zona Castelletto. Molto apprezzato procurò molte altre commissioni all’architetto fiorentino, come il Castello Turke, molte ville, ovviamente molte tombe al cimitero di Staglieno e il Grande Hotel Miramare, a nord della stazione Principe, poi abbandonato e anch’esso usato più volte come set cinematografico (Gangsters , di Massimo Guglielmi e altri). Su wikipedia potete trovare l’elenco completo che sarebbe noioso riprodurre. Si potrebbe pensare al Coppedè come autore della bellissima – e abbandonata, purtroppo- Villa Zanelli di Savona, ma è opera del piemontese Gottardo Gussoni (1907). Ma attenzione, tempo fa in un depliant ho trovato cenni di un opera di Coppedè qui ad Albenga. Non sono riuscito a saperne nulla di più, chi ne sa qualcosa scriva un commento.

* il trend dei desideri: la rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato

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