Tabbò: le ragioni di una sconfitta

di Mary Caridi – Antonello Tabbò non ce l’ha fatta e a mente fredda  è  possibile avere il giusto distacco per analizzare le ragioni di una sconfitta. Premesso che la sconfitta avviene quando la parte avversa è forte e gode di consenso popolare, le motivazioni di una sconfitta hanno tante anime. Nella sua prima dichiarazione pubblica ha detto: “non abbiamo saputo comunicare quello che abbiamo fatto”. Nell’era della comunicazione non è un problema da poco che il Comune di Albenga non abbia un Ufficio Stampa e che nel suo mandato il Sindaco Tabbò non si sia avvalso di professionisti del settore, accontentandosi di una gestione dilettantesca del settore fondamentale della comunicazione. Insondabile la motivazione di queste scelte, poiché spesso Tabbò  ha ripetuto come un mantra, negli  ultimi tempi,  che aveva un problema con la comunicazione, ma senza mai mettere  mano alla questione per risolverlo.

Era partito male già con la vicenda delle Torri Consuegra, dove in un crescendo di comunicati redatti sotto la pressione della carta stampata che incalzava l’amministrazione, era avvenuta una vera e propria rivolta, finendo persino su Striscia la Notizia. Poi tutta la questione dell’apertura di Palazzo Oddo; un calvario e uno stillicidio di annunci di prossima apertura, che invece incontrava un mare di difficoltà. L’effetto annuncio è stato un altro dei punti deboli della comunicazione. Tanto che , quando effettivamente  le varie opere partivano o venivano inaugurate, l’effetto positivo era diminuito dalla stanchezza dell’iter troppo complicato. Ma al di là della questione comunicazione che non può essere un alibi, poiché in ogni caso il periodico comunale ogni trimestre ha  informato i cittadini delle attività amministrative e delle opinioni della ex minoranza, va detto  lo staff non è stato imposto, ma scelto su base fiduciaria, una delle facoltà di un Sindaco che ha  pieni poteri.

Altro settore che ha dato grattacapi è quello dell’Urbanistica, decisamente fondamentale in una città come Albenga. Lì i problemi sono stati notevoli, l’Architetto Granata ha dato filo da torcere e costretto ad un cambio di poltrone,  Franco Vazio e Vincenzo Damonte, costretti ad uno scambio di assessorato. Mettere mano a questo settore fondamentale per il buon funzionamento del settore urbanistico con un avvicendamento di dirigenti o un cambio era stato tentato anche dall’amministrazione Tabbò, ma in un percorso accidentato e non riuscendo pienamente a risolvere alla radice il problema. Vedremo se questo “miracolo” riuscirà al nuovo Sindaco, Rosy Guarnieri.

Un grosso colpo alla giunta Tabbò è stata anche la gestione ed organizzazione degli eventi turistici in città. Mentra decollava la Palazzo Oddo, grazie alla sapiente guida di Umberto Airaudi e un buon gruppo di persone competenti, l’Assessore Verrazzani riscuoteva sempre più spesso attacchi e critiche, e lei reagiva nervosamente, divenendo l’Assessore più detestato dalla minoranza che le muoveva una forte opposizione e che richiedeva a gran forza le sue dimissioni, mai discusse in Consiglio comunale peraltro. Anche qui nessuna decisione e liti in maggioranza.

Altre vicende hanno creato clamore mediatico e nuovamente Albenga è finita in tv, su La Vita in diretta, per l’incendio che ha rischiato di far morire un extracomunitario. Per analizzare una sconfitta vanno presi in considerazione tanti fattori, ma la capacità di comunicare è indubbiamente un fattore rilevante, poiché è quello che stringe un contatto con i cittadini che non facendo parte della cerchia di persone informate sui fatti, sa le cose quando la politica arriva fino a loro non solo con i giornali o le tv, ma tramite il contatto diretto degli amministratori con il propio elettorato.

Il distacco o il radicamento sul territorio sono di grande importanza. Chiedere i voti un mese prima delle elezioni e poi abbandonare gli elettori a se stessi non è politica fruttuosa. Un fattore da non sottovalutare è anche il fatto che durante il suo mandato i partiti  di provenienza dei componenti della Giunta avviavano una fusione e confluendo in un unico partito, personalità che prima si avversavano da fronti differenti, dovevano imparare ad andare d’accordo. La nascita del Partito Democratico e la lotta per leadership delle due componenti li faceva entrare in fibrillazione e affrontare il lavoro di amministrazione in queste condizioni di tensione non è stato certamente vantaggioso per l’amministrazione Tabbò.

Altro fattore da prendere in considerazione è la personalità di un Sindaco. Se le mediazioni infinite, forse fanno durare fino a fine mandato un governo cittadino, le insoddisfazioni che questa mancanza di risposte dirette, immediate, negative o positive che siano, lascia un senso di frustrazione, la sensazione che le decisioni siano lente e l’iter estenuante. Sono dunque molteplici le cause di una sconfitta, tante quella di una vittoria. Il colpo di grazia è stata la gestione del PUC, l’abbandono di Marco Bregoli a causa del mancato inserimento della piattaforma logistica, il rinvio dell’approvazione  è stato il colpo di coda finale che preannunciava guai seri che in effetti ci sono stati, causando alla vigilia delle elezioni il malcontento di associazioni di  categoria agricole. Alla prova dei fatti, misurandosi con la realtà il Sindaco Rosy Guarnieri ha l’opportunità di fare tesoro degli errori altrui per governare una città complessa come Albenga.

2 Commenti

  1. Caro Antonello,
    sei e rimani un ottima persona. Albenga ti ricorderà con affetto, mi auguro non abbia da rimpiangerti. Con stima

  2. Caro Antonello,
    sei e rimani un ottima persona. Albenga ti ricorderà con affetto, mi auguro non abbia da rimpiangerti. Con stima

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