LA CHAMPION LEAGUE NON SONO ELEZIONI

di Sandra Berriolo – Son cresciuta in una famiglia catto-democratica e mi hanno mandato al catechismo. Un po’ per insegnamento, un po’ semplicemente perché vale l’esempio dei familiari, ho imparato che bisogna fare quel che si desidera ma compatibilmente col rispetto degli altri e SOPRATTUTTO col rispetto delle REGOLE. A noi bambini non piacevano le regole, neppure a me che ero docile ed ubbidiente (ora non si direbbe eh?) e se un adulto, e soprattutto i miei genitori, dicevano no era NO!

Ora sto pensando a questo esempio: immaginiamo che una squadra di calcio che lo scorso anno è arrivata seconda in Campionato pianti casino perché vuol partecipare alla Champions League. Gli dicono di no. Allora il presidente della squadra fa ricorso al Presidente della FIFA adducendo l’incontestabile ragione che, trattandosi essa di squadra molto importante, che ha vinto molto, non può esistere che la Champions ne faccia a meno. Non importa se l’anno scorso non ha segnato abbastanza goal da arrivare prima, non importa se il portiere è stato sempre malato, o ancora se il capocannoniere non andava mai agli allenamenti: quella squadra ha partecipato tante volte che NON PUO’ non esserci.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo

2 Commenti

  1. Ti conosco abbastanza da sapere che cerchi sempre di rispettare le regole (uno dei pochi napoletani che usano casco in moto e cintura in auto), So anche che non sei di parte, nè politicamente nè tantomeno calcisticamente, dico solo che: 1. non si trattava di un’emergenza (ammetto il superamentto dei limiti di velocità se hai uno che sta male in auto o la moglie partoriente)
    2. mesi prima si sa cosa bisogna portare per la presentazione delle liste
    3. qui si tratta di un partito con un cospicuo numero di persone che possono occuparsi della burocrazia elettorale, non di un gruppetto sparuto di pensionati che si improvvisano politicanti
    4. trattasi altresì del partito che ha la maggioranza in questo momento, quindi che ci governa
    5. neppure io sono di parte, avrei detto la stessa cosa anche di diverso schieramento

  2. Eppure ti sembrerà strano ma è proprio così… La lega, ad esempio, si è affrettata a far rientrare la Juve in serie A. Non poteva certo mancare una squadra che ha vinto tanto.
    Credo che il tuo articolo faccia riferimento all’esclusione del PDL dalla competizione elettorale nel Lazio. Ebbene, io non sono molto d’accordo con il fatto che le regole debbano essere rispettate ad ogni costo. Penso che ci debbano sempre essere delle attenuanti, che chi ha sbagliato debba in qualsiasi momento essere in grado di correggersi (sempre nei limiti del consentito).
    Non so con quale ritardo sia stata consegnata la lista. Nel caso si trattasse di poche ore o addirittura di minuti, mi preoccuperei un tantino per l’applicazione tanto rigida della legge.
    Questo significherebbe che dovremmo essere tutti assoggettati ad un regime che, anche se diverso da quello che pensiamo di subire, sarebbe comunque una costrizione entro limiti stretti che in nessun modo possono essere spostati.
    La legge italiana ammette delle attenuanti in tutti i casi e questo ci rende diversi da tanti altri paesi altrettanto democratici ma che di democratico hanno ben poco (ogni riferimento agli U.S.A. è puramente casuale).
    Forse la penso così perchè sono napoletano e, si sa, noi siamo sempre portati a giustificare l’errore e a passare oltre tra una sfogliatella e un caffè.

    Preciso che non sono di parte.

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