Albenga reale e virtuale: da FB agli incontri dei gruppi “cazzate” e “meraviglie”di Albenga

di Fabrizio Pinna – Dalla piazza virtuale del social network Facebook a quella reale di San Michele: primo incontro pubblico sabato per il gruppo de “Le cazzate di Albenga” che nelle scorse settimane ha furoreggiato tra gli ingauni raggiungendo ormai la soglia dei 1700 iscritti. O meglio: per quella trentina di loro che ha deciso di sedersi davanti a un aperitivo al Carpe Diem, per conoscersi e socializzare anche al di là delle quotidiane polemiche fluttuanti davanti allo schermo del PC. E se erano naturalmente presenti i due attivi fondatori di questa sorta di moderno e un po’ estemporaneo “cahier de doléances”, Marco Roascio e Dario Calvi, non è mancato anche il passaggio del sindaco Antonello Tabbò per un saluto. Dopo le prime accese diffidenze e i chiarimenti dei giorni scorsi, è infatti arrivato l’armistizio e si è infine anche lui iscritto al gruppo, come peraltro molti consiglieri di minoranza e maggioranza, sebbene si siano finora tutti mantenuti in veste di defilati osservatori, senza intervenire con commenti o altro.

Ma i punti di frizione in fondo rimangono, anche perché le critiche che si susseguono di giorno in giorno su FB toccano soprattutto gli aspetti dell’amministrazione “ordinaria” di Albenga, croce perenne di molti Comuni, dalle carenze dell’illuminazione pubblica, alla viabilità, manutenzione e segnaletica stradale, dalle barriere architettoniche alle scelte ritenute “assurde” come i piccoli “zack” luminosi di Viale Martiri, la sua “rotonda-quadrata” o la pista ciclabile di Viale Italia. “Noi parliamo delle ‘cazzate’ in senso positivo naturalmente, per poter migliorare le condizioni di tutti, dei disabili, dei bambini, delle mamme con le carrozzelle, degli anziani che inciampano nelle strade dissestate” puntualizza il fondatore del gruppo Marco Roascio ad “Albenga Corsara”, ma “non entriamo nel merito di cose complesse che comportano valutazioni politiche etc. come possono essere la questione del porto, o lo spostamento della ferrovia o simili”.

Le distinzioni, soprattutto sotto elezioni si fanno però sottili e non sono pochi che continuano a pensare che si tratti invece di una manovra “politica” più o meno orchestrata. “Purtroppo – riconosce lo stesso Roascio – il gruppo è stato creato nel momento sbagliato, nel senso che in clima già pre-elettorale ci hanno accusato molto duramente di essere schierati. Tutto questo – tuttavia ribadisce – non è però affatto vero: lo smentisco categoricamente. Abbiamo già molte volte detto che questo gruppo non cesserà di esistere dopo le elezioni e anzi, chiunque vinca, noi continueremo a dare voce a tutto il ‘popolo facebook’ di Albenga. Chiunque avrà da rimostrare le proprie critiche, sempre in maniera costruttiva ci si augura, dal buco nella strada che non si sa per quale motivo non viene tappato, alle strisce segnaletiche stradali che non si vedono: Albenga è piena di attraversamenti pedonali invisibili”.

Ma se il fondatore de “Le cazzate di Albenga” ammette che certe lentezze sono dovute a una “burocrazia tortuosa”, non manca di avanzare critiche più dure, come quella sugli scivoli: “Io personalmente, come tanti altri, su questo ci sentiamo un po’ presi in giro” dice Marco Roascio: “quando nel 2008 è uscito sul Secolo XIX l’articolo dell’assessore ai lavori pubblici, quando nel luglio del 2009 è stato fatto un comunicato stampa ancora presente anche nel sito del Comune nel quale si prometteva l’abbattimento delle barriere architettoniche e poi, invece, si vede che le barriere ci sono tuttora, con scaloni molto grandi ed evidenti. Quindi non si sta a guardare lo scalino piccolo superabile, ma ci sono vere e proprie barriere architettoniche”. “L’immagine più clamorosa – prosegue – è quella documentata dalla foto della panchina di via dei Mille: un attraversamento pedonale con doppio scalone sui due lati con doppi tombini che non sono in quota con l’asfalto e con la panchina proprio di fronte all’attraversamento pedonale. Mi domando: non bastava mandare due cantonieri per farla spostare di un paio di metri? Non si tratta di cose per cui ci vogliono capitolati di milioni di euro: basta solo un minimo di buon senso e di iniziativa”.

Insomma, le critiche non mancano. Eccessive e unilaterali secondo qualcuno, tanto da finire per proporre un’immagine distorta della città e compiere una “esecuzione sommaria” proprio dell’amministrazione Tabbò. E c’è così chi ha deciso di contrastarle sullo stesso piano, fondando a sua volta un gruppo speculare su Facebook, “Le Meraviglie di Albenga”, che mostrasse invece il volto migliore di una “città d’arte e cultura”. Il fondatore del gruppo, che ha raggiunto quasi 750 iscritti, è Marco Vruna, neo-candidato nella lista civica “è Albenga”. Presente anche lui sabato all’aperitivo organizzato da “Le cazzate di Albenga”, non risparmia però a sua volta stilettate ai suoi amici-nemici: “È nato come gruppo apolitico e apartitico ma ci sono troppi ‘politici’ che ci bazzicano sopra. E spesso tirano fuori anche delle stupidaggini per fare polemica spicciola” attacca Vruna.

Il gruppo, sostiene, ha finito così anche per distorcere, volens nolens, le reali responsabilità del sindaco: “Doveva essere un gruppo delle ‘cazzate’ presenti ad Albenga e non delle ‘cazzate’ che ha fatto l’attuale sindaco, perché Antonello Tabbò è sindaco solo da cinque anni. Prima di lui ci sono state altre giunte e altri assessori che potevano fare molte cose per Albenga e non le hanno fatte. Il sindaco Tabbò se le è ‘trovate sulla schiena’ ma quello che poteva fare l’ha fatto. Vale per lui quello che vale per tutti: si fa quello che si può; ci sono ancora molte cose da fare, ma non tutto si poteva fare”.

La sfida dunque continua, tra polemiche e convivialità; anche perché sono in molti – fondatori compresi – ad essersi iscritti ai due gruppi e Vruna, finito sabato l’aperitivo, non ha mancato di lanciare già l’idea di un nuovo incontro per la prossima domenica 7 marzo. Questa volta all’insegna delle “Meraviglie d’Albenga”, naturalmente.

4 Commenti

  1. “Il sindaco Tabbò se le è ‘trovate sulla schiena’ ma quello che poteva fare l’ha fatto.” Così dice questo articolo di giornale: ho notato una cosa, le cose che non vanno sono state lasciate da anni di sbagliate amministrazioni, ma principalmente persone di centrosinistra. Non sono così d’accordo sul fatto che Tabbò abbia fatto il possibile per rimediare. Sennò Albenga ora non sarebbe nella condizione in cui si trova.

  2. Io nn capisco davvero cosa ce di male se un “politico” canditato si interessa ad Albenga e visto male . Questa cavolo di negativita che avete perché ?! E Vero che molti politici hanno fatto danno però questo non vuol dire che un Vruna un Lugani o isabella o il sottoscritto debba farlo per fini politici .. Cacchio se tutti noi ci mettiamo la faccia parlo di destra sinistra e sopratutto se questi sono giovani , e perché ci crediamo .. E basta con questa negativita che ognuno fa i propi interessi , volete che nn sia così allora votate i giovani e avrete delle conferme di quello che dico .. Ben vengano i Vruna i Lugani ecc …a parte questo gruppo “le cazzate di albenga ” e devo dire che i fondatori hanno fatto in bel lavorò mettendo davvero la politica fuori , faccendo denuncia senza colori politici , e basta con polemiche Albenga e il gruppo di Vruna ma pultroppo e Anche il gruppo di roascio e soci .. Per mio umile parere certo questa amministrazione in 5 anni hanno dato molto materiale per questo gruppo .. Ciao ragazzi e mi raccomandò giovani cambiate questa Albenga ..

  3. Confermo ma aggiungo il bel Pietro Parodi e Mauro Aicardi sempre del centro destra! Ma confermo anche che io sono venuto come creatore del gruppo Le Meraviglie di Albenga! E non accompagnato da Tabbò.

  4. Vorrei precisare che, oltre a Tabbò e Vruna, che rappresentano in centrosinistra, hanno presenziato anche Guido Lugani, Candidato ed esponente della lista Giovane Albenga, e Isabella Vasile, candidata consigliere nella medesima lista. Quindi l’aperitivo ha visto un “equilibrio politico” anche in termini di presenze.

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