{"id":261145,"date":"2021-12-21T11:06:51","date_gmt":"2021-12-21T10:06:51","guid":{"rendered":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/?p=261145"},"modified":"2021-12-21T11:07:02","modified_gmt":"2021-12-21T10:07:02","slug":"nuove-ricerche-ai-balzi-rossi-per-capire-come-luomo-di-neanderthal-e-homo-sapiens-si-sono-adattati-ai-cambiamenti-climatici-e-ambientali-negli-ultimi-400-mila-anni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/2021\/12\/21\/nuove-ricerche-ai-balzi-rossi-per-capire-come-luomo-di-neanderthal-e-homo-sapiens-si-sono-adattati-ai-cambiamenti-climatici-e-ambientali-negli-ultimi-400-mila-anni\/","title":{"rendered":"Nuove ricerche ai Balzi Rossi per capire come l\u2019uomo di Neanderthal e Homo sapiens si sono adattati ai cambiamenti climatici e ambientali negli ultimi 400 mila anni"},"content":{"rendered":"\n

Ritorna al centro di intense attivit\u00e0 di ricerca scientifica il sito dei Balzi Rossi (Ventimiglia),<\/strong> vicino al confine tra Italia e Francia, uno dei siti europei pi\u00f9 importanti per lo studio dell\u2019evoluzione delle popolazioni umane del passato non solo per l\u2019area ligure-provenzale, ma per tutto il Mediterraneo Occidentale.<\/p>\n\n\n\n

Nelle grotte e nei depositi dei Balzi Rossi sono state rinvenute, sin dalla fine del XIX secolo, evidenze di frequentazione da parte di specie umane precedenti alla nostra ed in particolare delle ultime popolazioni di Neanderthal europei e dei pi\u00f9 antichi Homo sapiens<\/em> giunti in Europa. Le sepolture di questi progenitori della nostra specie trovate nelle grotte sono tra le pi\u00f9 antiche d\u2019Europa ed estremamente ricche di corredi sepolcrali; non mancano esempi di arte parietale come l\u2019incisione del cavallo (o alce) della grotta del Caviglione e le Veneri, statuine femminili attribuite al Paleolitico superiore.<\/p>\n\n\n\n

Un gruppo di ricerca interdisciplinare delle Universit\u00e0 di Pisa e Milano, <\/strong>insinergia con gli archeologi preistorici che lavorano nella zona dei Balzi Rossi su siti o tematiche specifiche (Museo di Antropologia del Principato di Monaco, Universit\u00e0 di Genova, Universit\u00e0 di Trento) ha intrapreso nuove ricerche per studiare come si \u00e8 modificato il comportamento umano in relazione ai cambiamenti ambientali connessi con le variazioni del livello del mare e con la conseguente disponibilit\u00e0 di risorse naturali. In questo sito, infatti, si rileva l\u2019eccezionale compresenza, in uno spazio limitato, sia di significative tracce geologiche delle passate variazioni del livello del mare, sia di consistenti testimonianze di popolamento umano.<\/p>\n\n\n\n

\u201cIl nostro progetto si propone di studiare come le popolazioni umane reagiscono alle variazioni del livello del mare e alle modificazioni ambientali connesse. Per capire come affrontare le sfide che l\u2019innalzamento del livello del mare in atto ci proporr\u00e0 in un prossimo futuro, andremo a interrogare le tracce lasciate dagli antichi abitatori del litorale ligure-provenzale, anche di quelli appartenuti a specie umane diverse dalla nostra\u201d, spiega Marta Pappalardo, professoressa ordinaria <\/strong>di Geografia fisica e Geomorfologia presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell\u2019Universit\u00e0 di Pisa <\/strong>e coordinatrice scientifica del progetto SPHeritage<\/strong>, “Lezioni per il futuro dal patrimonio culturale del passato: quattrocentomila anni di risposta delle popolazioni umane alle variazioni del livello del mare e ai cambiamenti climatici nel Mediterraneo Nord-Occidentale”, <\/em>finanziato dal Ministero dell\u2019Universit\u00e0 e della Ricerca nell\u2019ambito del programma FISR2019.<\/p>\n\n\n\n

\u201cIn questi primi mesi di lavoro, grazie anche ad una collaborazione con il Museo di Antropologia del Principato di Monaco del quale alcuni ricercatori sono membri del nostro team, ci siamo concentrati sulla Grotta del Principe ai Balzi Rossi, dove sono presenti tracce lasciate dall\u2019azione del mare sul litorale risalenti a 300 o 400 mila anni fa. Le analisi di laboratorio ci consentiranno di ricostruire gli ambienti di vita dei nostri lontani antenati e il loro rapporto con le risorse marine\u201d, conclude Marta Pappalardo.<\/strong> <\/p>\n\n\n\n

Il gruppo di ricerca del progetto SPHeritage \u00e8 composto da esperti in varie discipline nell\u2019ambito delle Scienze della Terra e da Archeologi preistorici provenienti dalle Universit\u00e0 di Pisa e Milano Statale <\/strong>ma anche da altri atenei e centri di ricerca (Universit\u00e0 di Genova, Ca\u2019Foscari di Venezia, CNR IGG). Le attivit\u00e0 vengono svolte grazie alle autorizzazioni concesse dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Province di Imperia e Savona e<\/strong> dal Museo Preistorico Nazionale dei Balzi Rossi<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n

Durante i periodi interglaciali, ovvero nelle fasi climatiche calde, il paesaggio litorale dei Balzi Rossi era simile all\u2019attuale, come testimoniato da segni di erosione associati a bioincrostazioni e depositi costieri sabbiosi contenenti faune marine evidenti, oltre che nella Grotta del Principe, anche nella Barma Grande, nel Riparo Mochi e in altre cavit\u00e0 del sito.Nelle fasi climatiche fredde, invece, il livello del mare era sino a 100 m pi\u00f9 basso dell\u2019attuale, <\/em>e una pianura costiera ora sommersa, ampia fino a 10 km, separava il litorale dalla falesia dei Balzi Rossi.Nei depositi di sedimenti continentali formatisi durante le glaciazioni presenti nella Grotta del Principe e in altre cavit\u00e0 sono contenuti, associati a manufatti di industria litica, molluschi marini utilizzati sia per scopi alimentari che ornamentali. Grazie alle nuove analisi che saranno sviluppate nell\u2019ambito del progetto SPHeritage i ricercatori cercheranno di capire che tipo di rapporto avessero con le risorse marine i nostri predecessori di diverse specie umane (Homo sapiens, Homo neanderthalensis<\/em> e Homo <\/em>heidelbergensis)<\/em>, e come le variazioni del livello del mare abbiano modificato i loro comportamenti. I risultati potranno aiutarci anche a capire cosa potrebbe accadere in futuro nello scenario previsto di riscaldamento climatico globale. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

<\/a><\/p>\n<\/div>","protected":false},"author":8,"featured_media":261146,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[40],"tags":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/261145"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/8"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=261145"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/261145\/revisions"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/261146"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=261145"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=261145"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=261145"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}