{"id":218128,"date":"2019-08-17T09:04:36","date_gmt":"2019-08-17T07:04:36","guid":{"rendered":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/?p=218128"},"modified":"2019-08-17T09:04:38","modified_gmt":"2019-08-17T07:04:38","slug":"andora-visioni-in-bianco-e-nero-una-mostra-fotografica-di-gianni-pastorino","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/2019\/08\/17\/andora-visioni-in-bianco-e-nero-una-mostra-fotografica-di-gianni-pastorino\/","title":{"rendered":"Andora, “Visioni in bianco e nero”: una mostra fotografica di Gianni Pastorino"},"content":{"rendered":"\n
Andora<\/strong>.\n\u201cVisioni in\nbianco e nero\u201d \u00e8 la mostra fotografica con immagini di Gianni e\nEleonora Pastorino che si svolger\u00e0 dal 22 al 25 agosto, a Palazzo\nTagliaferro. L’ingresso \u00e8 libero. L’esposizione sar\u00e0 aperta ogni\nsera dalle 21 alle 23. Gianni Pastorino ama scattare in bianco e\nnero. Ripone la macchina fotografica nello zaino insieme a un solo\nobiettivo e inizia la sua sfida: quella di \u201crappresentare le cose\nper quel che sono, senza l’idea che un ulteriore ottica, cambi la\nvisione offerta dalla natura\u201d. \n<\/p>\n\n\n\n Protagonista\ndella mostra allestita a Palazzo Tagliaferro sono immagini di\nmontagna. “Ho imparato a scattare nel corso degli anni da\nautodidatta, ma ho avuto anche un grande maestro della fotografia\ncome insegnante. Anche se per alcuni progetti uso il colore, continuo\na preferire il bianco e nero perch\u00e9 le luci e le ombre che questo\nlinguaggio restituisce interpretano in qualche modo anche i colori\ndei sentimenti umani\u201d spiega Gianni Pastorino. \u201cLo zaino \u00e8\npronto. Penso ci sia tutto ci\u00f2 che mi serve, che non \u00e8 molto alla\nfine. Oggi viaggio leggero e la giornata si preannuncia ideale: quel\n‘bello ma non troppo’ che dar\u00e0 sicuramente risalto ai cieli con le\nnuvole, ma senza rischiare di rimanere intrappolati in mezzo al\ntipico temporale di montagna, breve e violento. – spiega ancora il\nfotografo – \u2019esperienza di uscire con una sola fotocamera e un solo\nobiettivo \u00e8 realmente formativa: stimoler\u00e0 e migliorer\u00e0 la mia\ncapacit\u00e0 di prevedere la fotografia, piuttosto che scattare a\nraffica e poi decidere a posteriori. Avere una sola fotocamera con s\u00e9\naggiunger\u00e0 man mano valore all\u2019ispirazione. La ricerca\nisterica nello zaino di altri obiettivi al momento dello scatto,\nnella speranza che qualcosa cambi o possa apparire migliore, \u00e8 pura\nillusione. Il risultato sar\u00e0 solamente il distacco dall\u2019essenza\ndel soggetto e da ci\u00f2 che questo ci stava raccontando, un momento\nmagari unico e forse perduto per sempre”.<\/p>\n\n\n\n Nuvole,\nombre raccontate in uno scatto. “Fotografo la montagna che\nesiste, cos\u00ec come esiste. Questo \u00e8 il mio modo di fotografare:\nnessun fronzolo, nessuna bugia, solo la mia idea di montagna. Non\nesiste montagna che non abbia nuvola e raggio di sole insieme. Il\nbianco e nero \u00e8 un pensiero preciso, non \u00e8 una mera desaturazione o\nun deprimente ripiego. \u00c8 un viaggio silenzioso, consapevole, fatto\ndi chiaroscuri, che si sceglie di intraprendere e che segna per\nsempre. Le fotografie dovrebbero essere in grado di comunicare da\nsole, il testo serve a completare ci\u00f2 che non si pu\u00f2 o non si \u00e8\nriusciti a trasmettere attraverso le immagini” conclude\nPastorino. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"