{"id":205838,"date":"2019-01-21T13:32:24","date_gmt":"2019-01-21T12:32:24","guid":{"rendered":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/?p=205838"},"modified":"2019-01-21T13:35:41","modified_gmt":"2019-01-21T12:35:41","slug":"confagricoltura-liguria-e-agriturist-le-cimici-asiatiche-o-cinesi-sono-tornate","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/2019\/01\/21\/confagricoltura-liguria-e-agriturist-le-cimici-asiatiche-o-cinesi-sono-tornate\/","title":{"rendered":"Confagricoltura Liguria e Agriturist: \u201cle cimici asiatiche o cinesi sono tornate\u201d"},"content":{"rendered":"

Savona \/ Genova<\/strong>.\u00a0Le cimici \u201casiatiche o cinesi, che dir si voglia, sono tornate. Confagricoltura Liguria e Agriturist, la pi\u00f9 antica organizzazione italiana degli operatori agrituristici, lanciano l\u2019allarme non solo per i danni all\u2019agricoltura ma anche per la non trascurabile problematica che questa invasione crea per chi decide di soggiornare in agriturismo e si ritrova letteralmente sommerso da questi insetti\u201d.<\/p>\n

\u201cI primi esemplari sono stati osservati in Italia nel settembre del 2012 \u2013 precisa il presidente ligure di Confagricoltura, Luca De Michelis – dai ricercatori dell’Universit\u00e0 di Modena e Reggio Emilia. Il nome scientifico di questo insetto poco gradito originario del Giappone, della Cina e di Taiwan \u00e8 Halyomorpha halys. Si \u00e8 diffusa negli Stati Uniti negli anni ’90, mentre \u00e8 arrivata in Europa ad inizio del 2000. La tropicalizzazione del clima, a cui si assiste in questi ultimi anni, – prosegue De Michelis – ne ha favorito la diffusione anche alle nostre latitudini\u201d.<\/p>\n

I danni all\u2019agricoltura sono gi\u00e0 ingenti secondo Confagricoltura Liguria: \u201cLa cimice asiatica colpisce tantissimi tipi di colture \u2013 precisa De Michelis – , da quelle arboree a quelle erbacee come, ad esempio la soia, ma poi anche gli ortaggi, dai fagiolini ai pomodori, senza dimenticare le piante dove viene colpito il frutto e dove si genera marcescenza dello stelo. Sicuramente \u00e8 assai colpita la frutta, in quanto sono insetti molto ghiotti\u201d. L\u2019entit\u00e0 dei danni? Da quelli prettamente estetici, che per\u00f2 concorrono alla svalutazione del prodotto, a quelli pi\u00f9 severi, laddove le punture dell\u2019insetto possono determinare la perdita del raccolto. \u201cA scopo preventivo \u2013 precisa De Michelis \u2013 si pu\u00f2 intervenire con presidi meccanici, quali le reti antigrandine oppure con la lotta integrata\u201d.<\/p>\n

Secondo recenti studi, per ci\u00f2 che attiene alla lotta integrata, qui non si riesce ad ottenere il medesimo positivo risultato che si sta riscontrando in Asia. Tra gli antagonisti naturali vi sono alcuni imenotteri, insetti simili a piccole vespe, che rilevano le ovature della cimice marmorata e vi inseriscono le proprie larve, che una volta sviluppate le uccidono. In Asia la densit\u00e0 di popolazione di questi insetti viene mantenuta sotto controllo da alcuni antagonisti naturali della specie: altri animali le tengono sotto scacco, insomma, e il problema della sovrappopolazione non ha un\u2019impronta cos\u00ec marcata. Secondo Confagricoltura \u201cSi deve trovare il modo per attuare in Italia la medesima lotta ‘strutturata’ presente in Asia\u201d. \u201cDa noi in Italia \u2013 precisa il presidente ligure di Confagricoltura – questi antagonisti naturali specializzati non sono presenti, n\u00e9 quelli autoctoni sembrano per ora in grado di riconoscere le uova della cimice marmorata, quindi le cimici possono riprodursi in maniera indisturbata\u201d.<\/p>\n

Il fatto che la loro presenza sia oggi cos\u00ec massiccia \u00e8 strettamente legato a questo fenomeno, oltre che alle mutate condizioni climatiche. \u201cConfagricoltura Liguria \u2013 prosegue De Michelis \u2013 reputa che sia necessario, con le dovute attenzioni sanitarie e una puntuale tracciabilit\u00e0, valutare in maniera attenta se possa divenire possibile importare insetti antagonisti dalla Cina, ad oggi non fattibile appunto per motivi sanitari\u201d.<\/p>\n

Il problema \u00e8 ormai anche di natura \u201cturistica\u201d: \u201cLa presenza della cimice \u2013 puntualizza Cosimo Melacca, presidente nazionale di Agriturist \u2013 sta cominciando a creare un forte danno anche a chi fa della ricettivit\u00e0 in campagna la propria attivit\u00e0\u201d. La \u201ccimice marmorata asiatica\u201d prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari alla volta. \u201cNon siamo di fronte \u2013 continua Melacca \u2013 ad insetti pericolosi per l’uomo in quanto non trasmettono alcuna malattia infettiva, tuttavia se schiacciate, anche accidentalmente, emanano un odore sgradevole a causa di alcune ghiandole odorifere che si attivano quando l’animale si sente in pericolo\u201d.<\/p>\n

\u201cLe conseguenze \u2013 sottolinea il presidente ligure di Agriturist, Alessandra Cambiaso – sono molteplici e vanno dal fastidio di ritrovarsele nel bucato appena raccolto fino a situazioni di vera esasperazione, con pareti, verande e infissi degli agriturismo tappezzati, sale per la ristorazione infestate, stanze presidiate da esseri svolazzanti\u201d. Insomma un problema per l\u2019agricoltura e per chi \u201cin agricoltura\u201d fa ricettivit\u00e0 grazie all\u2019agriturismo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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