{"id":175392,"date":"2016-06-09T13:58:34","date_gmt":"2016-06-09T11:58:34","guid":{"rendered":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/?p=175392"},"modified":"2018-02-26T18:39:46","modified_gmt":"2018-02-26T17:39:46","slug":"ambiente-50-dei-sacchetti-illegale-ministro-galletti-sugli-shopper-difendiamo-chi-rispetta-la-legge-ferrante-kyoto-club-ci-appelliamo-alle-forze-dellordine","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.albengacorsara.it\/2016\/06\/09\/ambiente-50-dei-sacchetti-illegale-ministro-galletti-sugli-shopper-difendiamo-chi-rispetta-la-legge-ferrante-kyoto-club-ci-appelliamo-alle-forze-dellordine\/","title":{"rendered":"Ambiente, 50% dei sacchetti illegale: ministro Galletti \u201csugli shopper difendiamo chi rispetta la legge\u201d; Ferrante (Kyoto Club) \u201cCi appelliamo alle Forze dell\u2019ordine\u201d"},"content":{"rendered":"

\"Gianluca<\/a>Roma<\/em>. “Sulle shopper l\u2019Italia ha avuto sempre una posizione d\u2019avanguardia in Ue, orientata al massimo grado di tutela ambientale contro ogni violazione e contraffazione pericolosa per l\u2019ambiente e per l\u2019economia\u201d. Lo afferma il ministro dell\u2019Ambiente, Gian Luca Galletti, in occasione della conferenza stampa congiunta con la Guardia di Finanza su tutela ambiente e legalit\u00e0.\u00a0 \u201cL\u2019Europa, a fronte delle rassicurazioni giunte dal governo sul recepimento della nuova direttiva comunitaria, ci ha comunicato negli scorsi giorni di voler archiviare la procedura d\u2019infrazione nei nostri confronti: \u00e8 una bella notizia \u2013 prosegue Galletti \u2013 che ci deve dare un\u2019ulteriore spinta nella guerra alle \u2018shopper tarocche\u2019<\/strong> e alle contraffazioni che nascondono spesso traffici illeciti legati ad interessi criminali\u201d.\u00a0 Le istituzioni italiane, conclude Galletti, \u201csono schierate a difesa di quella filiera sana della circular economy che rispetta la legge e sceglie l\u2019ambiente come valore di sviluppo\u201d.<\/p>\n

Grazie alla legge del 2012 abbiamo \u201dridotto del 50% l\u2019utilizzo dei sacchetti di plastica non biodegradabili e compostabili, favorito una conversione della chimica verso la chimica verde e comportato un cambiamento degli stili di vita\u201d. Lo afferma all\u2019Adnkronos, Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, che da senatore avvi\u00f2 nel 2007 l\u2019iter per la messa al bando dei sacchetti in polietilene.\u00a0\u00a0 L\u2019emendamento, spiega Ferrante aveva \u201dtre obiettivi. Il primo era di tipo ambientale, riducendo la quantit\u00e0 di plastica. Il secondo era incidere sugli stili di vita, invitando all\u2019utilizzo della sporta riutilizzabile e il terzo obiettivo era favorire una conversione verso la chimica verde che non utilizza le fonti fossili\u201d.<\/p>\n

Si tratta di obiettivi che \u201doggi, dopo 8 anni e diverse difficolt\u00e0 per fare entrare in vigore la legge, possiamo dire di avere raggiunto\u201d.\u00a0\u00a0 In tutto questo, conclude Ferrante, \u201dper completare il passaggio dobbiamo fare una cosa molto semplice: far rispettare la legge perch\u00e9 ancora oggi il 50% dei sacchetti in circolazione \u00e8 illegale proveniente da lavorazioni in nero, probabilmente importati da paesi esteri in maniera truffaldina. Adesso, dunque, quello che stiamo cercando di fare \u00e8 di lanciare un appello alle forze dell\u2019ordine per stroncare questo mercato nero alternativo che inficia tutti i risultati positivi che abbiamo raggiunto\u2019<\/strong>\u2018.<\/p>\n

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Cosa dice la Legge<\/em><\/h3>\n
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Quali caratteristiche deve avere un sacchetto conforme alla legge? Legambiente fa il punto: i sacchetti monouso biodegradabili e compostabili conformi alla legge, che possono essere tranquillamente utilizzati anche per la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti, devono avere la scritta \u2018biodegradabile e compostabile\u2019; la citazione dello standard europeo \u2018UNI EN 13432:2002\u2019; il marchio di un ente certificatore che tutela il consumatore come soggetto terzo (Cic, Vincotte e Din Certco sono i pi\u00f9 diffusi). Tutti i sacchetti che non riportano queste specifiche danno un\u2019informazione sbagliata e non sono conformi alla legge, spiega l\u2019associazione.\u00a0\u00a0<\/strong> La messa la bando della commercializzazione dei sacchetti non biodegradabili e non compostabili \u2013 ricorda Legambiente \u2013 venne approvata nel dicembre del 2006 a seguito di un emendamento dell\u2019allora senatore Francesco Ferrante alla legge finanziaria 2007 (n. 296\/2006). Alla legge finanziaria 2007 sono seguite diverse norme, la principale delle quali (decreto legge n. 2 del 25 gennaio 2012, convertito nella legge n. 28 del 24 marzo 2012) ha ulteriormente definito i dettagli del bando. La proposta di direttiva europea definita nella primavera del 2014 ha fatto proprio l\u2019impianto della normativa italiana.\u00a0\u00a0 Per chi commercializza sacchetti non conformi o false \u2018buste-bio\u2019, dal 21 agosto del 2014, le sanzioni amministrative pecuniarie vanno dai 2.500 euro ai 25.000 euro<\/strong>. Cifra che pu\u00f2 essere aumentata fino al quadruplo del massimo (quindi 100.000 euro), se la violazione del divieto riguarda quantit\u00e0 ingenti di sacchi per l\u2019asporto oppure un valore della merce superiore al 20% del fatturato del trasgressore (art. 4, legge 28\/2012).\u00a0 La legge italiana vieta i sacchetti di plastica usa e getta. Ma a distanza di quattro anni dalla messa al bando, in alcune parti d\u2019Italia il 60% degli shopper non \u00e8 conforme alla legge.<\/strong> A fare il punto della situazione \u00e8 Massimo Centemero, direttore del Cic, Consorzio italiano compostatori che all\u2019Adnkronos spiega che il dato pi\u00f9 allarmante si registra nel centro sud. Nel nord Italia, infatti, spiega Centemero, \u201dla situazione \u00e8 migliore perch\u00e9 lo shopper ha origine dalla grande distribuzione che fa molto riferimento a shopper bio per l\u2019asporto merci. Nel centro sud Italia, invece, c\u2019\u00e8 una minor presenza della grande distribuzione e l\u00ec il dato \u00e8 molto allarmante\u201d. Secondo il direttore del Cic, \u201dil sacchetto biodegradabile e compostabile falso \u00e8 un danno enorme per raccolta differenziata dell\u2019organico, e ancora di pi\u00f9 per il cittadino che vede vanificato il suo sforzo\u201d. Ma \u00e8 anche \u201dun danno per gli impianti di compostaggio perch\u00e9 li devono smaltire, con maggior dispendio di energie e costi\u201d.<\/strong>\u00a0\u00a0\u00a0 Dei sacchetti falsi \u201dce ne accorgiamo quando il rifiuto entra nell\u2019impianto, facendo le nostre indagini merceologiche che sono molto accurate. Quello dei sacchetti falsi \u00e8 un vero e proprio mercato parallelo\u201d. Per Centemero \u201d\u00e8 necessario puntare su una cultura del riciclo, in modo che anche i piccoli commercianti, quelli da cui \u00e8 facile trovare sacchetti falsi, riconoscano uno shopper biodegradabile e compostabile da uno che non lo \u00e8\u201d.<\/strong><\/p>\n<\/blockquote>\n

Un sacchetto di plastica pu\u00f2 impiegare fino a 1000 anni per dissolversi nell\u2019ambiente. A segnalarlo \u00e8 Legambiente che ha individuato le 8 principali criticit\u00e0 che hanno portato nel 2012 alla messa al bando degli shopper in plastica usa e getta.<\/strong><\/p>\n

1. Eccessivo consumo e produzione: solo tra Europa ed Usa vengono consumati circa 100 miliardi di sacchetti all\u2019anno; per produrre queste quantit\u00e0 vengono utilizzate 910mila tonnellate di petrolio.<\/p>\n

2. Difficile smaltimento: solo l\u20191% dei sacchetti di tutto il mondo viene riciclato perch\u00e9 il riciclo ha costi 4mila volte superiori alla produzione.<\/p>\n

4. Non biodegradabilit\u00e0 e fotodegradabilit\u00e0: i raggi Uv ed il calore, degradano i sacchetti in frammenti minuscoli che possono entrare nella catena alimentare.<\/p>\n

5. Aerodinamicit\u00e0: con anche poco vento, hanno la capacit\u00e0 di essere trasportati e venir dispersi in tutti gli ambienti.<\/p>\n

6. Danni della fauna: molti animali muoiono per strangolamento, soffocamento o per blocchi intestinali, causati dall\u2019entrata in contatto con sacchetti di plastica.AMBIENTE: SHOPPER<\/p>\n

7. Tossicit\u00e0 e bioaccumulo: spesso vengono utilizzati coloranti cancerogeni ed additivi metallici che entrano poi in contatto con l\u2019ambiente con gli esseri umani. Inoltre le microparticelle plastiche negli ambienti acquatici tendono ad accumularsi e ad attrarre sostanze tossiche.<\/p>\n

8. Danni alle attivit\u00e0 umane: i costi per rimuovere da reti da pesca e terreni agricoli \u00e8 molto superiore a quello necessario per far uscire di produzione i sacchetti. I danni al paesaggio, inoltre, danneggiano anche il settore turistico.<\/p>\n

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Oltre 80 tonnellate di shopper non a norma, pronti per essere immesse sul mercato,\u00a0per un\u00a0valore superiore ai 500.000 euro sono state sequestrate dai carabinieri del Noe di Torino, il Nucleo\u00a0Operativo Ecologico che\u00a0nel corso degli ultimi\u00a0tre\u00a0mes<\/strong>i ha condotto\u00a0una\u00a0mirata serie di controlli presso\u00a0produttori e grossisti operanti nel\u00a0settore degli imballaggi, al fine di verificare il\u00a0rispetto della normativa che vieta e sanziona la commercializzazione dei\u00a0sacchetti della spesa non ecocompatibili.\u00a0 Gli shoppers,\u00a0ormai\u00a0virtualmente\u00a0scomparsi dalla grande distribuzione, sono ancora oggi, ad oltre 4 anni dall\u2019emanazione del divieto, molto diffusi nei mercati comunali e rionali e nella piccola distribuzione, in forza dei costi di acquisto estremamente convenienti rispetto\u00a0al medesimo prodotto realizzato in materiale biodegradabile di origine vegetale.<\/p>\n

I controlli dei carabinieri, al termine dei quali sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 95 mila euro, hanno\u00a0riguardato\u00a0sia le aziende produttrici dei sacchetti,\u00a0localizzate soprattutto in provincia di Savona\u00a0e nella cintura torinese,\u00a0sia quelle\u00a0dedite alla distribuzione all\u2019ingrosso del \u00a0prodotto nel territorio piemontese.\u00a0<\/strong><\/p>\n

** FONTE:\u00a0\u00a9 tribunapoliticaweb.it<\/a> \u2013 retewebitalia.net<\/a> \/ media partner albengacorsara.it<\/a><\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"